Mi è piaciuto veramente tanto il presente articolo di un iscritto membro del social Russo VK : Andrea Zoch sulla figura di Biden come epiteto di una figura tragica, che esprime perfettamente l’intima crudeltà e l'impietoso cinismo della politica liberale, che le linee generali le riporto sul mio blog, magari integrandole con alcune mie considerazioni. Come dice il suddetto Andrea Zoch le situazioni imbarazzanti e tragicomiche in cui Biden è coinvolto con cadenza quotidiana, in mondovisione, travalicano il concetto di “gaffe” - si tratta difatti di impudiche esibizioni di un anziano, gravemente senescente, con una manifesta condizione di avanzato deperimento mentale, qualcosa che meriterebbe solo la pietà dei suoi cari; nonno Biden meriterebbe di trascorrere i suoi ultimi anni con dei cani da compagnia o magari dei nipotini, che, se sufficientemente piccoli, potrebbero trovarsi perfettamente a loro agio, invece no, ce lo troviamo quotidianamente spiaggiato in un’atroce esibizione di sfaldamento, che ci rammenta mestamente l’inesorabile trascolorare del tempo e di ogni gloria mondana, ma anche il grado di perversione del capitalismo avanzato odierno con la sua prassi di liberismo mescolato al piu’ rigido comunismo (per intenderci di stampo cinese o al limite del leninismo della rivoluzione bolscevica e del regime staliniano) In un’epoca che mostra sempre più apertamente l’essenza del liberismo reale, così come i precedenti trenta anni avevano messo alle corde il sistema del comunismo reale, Biden è l’epitome del modo in cui il liberismo va a braccetto con il comunismo riassumendo le due cosidette ideologie nel melange del consumismo di mercato, laddove emerge la considerazione che questa unica prassi considera la politica: una manipolazione di fantocci i cui fili sono tessuti e tenuti fuori scena dagli interessi del capitale e mantenuti in vita con gli sgherri della sinistra, da sempre piu’ che venduta al dio denaro. Già, perché il fatto che Biden fosse un pupazzo era chiaro come il sole da ben prima delle elezioni a chiunque avesse gli occhi per vedere Lo sapevano tutti… si anche quelli del PD e del buonismo sinistrorso, e ovviamente anche lo stuolo sempre disponibile dei servi tipo gli addetti ai mezzi di informazione di massa e a quelle specifiche professioni che potevano trarre enormi vantaggi economici dallo schierarsi senza onore e pudicizia dalla parte dei detentori di denaro e potere. In quell’unica medaglia con le due facce, quella lustrata dei bottegai e mercanti (liberismo)e quella oscura sempre corrosa dall’invidia e dalla frustrazione dei comunisti e sinistrorsi in genere, il problema del merito, del valore, della dignita’ ed anche della semplice competenza ed efficacia sono non solo sconosciuti ma addirittura sistematicamente avversati. Per il liberalismo come per il comunismo il problema del merito e della competenza non si pone, perché il politico idealmente è semplicemente un prestanome, eventualmente con doti attoriali
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| attori e consimili come politici |
(da Reagan a Cicciolina, a Grillo a Zelensky esiste anche una brillante tradizione di trasferimenti diretti dallo schermo alla scena politica).Ecco quindi spiegata la persistenza di Biden sulla scena del mondo : un individuo menomato e stolido messo lì a recitare la parte de “L’UOMO PIU’ POTENTE DEL MONDO”, “IL COMANDANTE IN CAPO” dell’impero americano. Possiamo dire “Paradosso e basta così “ - senza contro paradosso, che era un po’ la controparte di un mondo vissuto con quella certa alternanza tra arbitrio e ragione. Un Biden, forse figura un po’ piu’ tragica di altri epigoni di questa perversa prassi di potere nella melanconia della estrema vecchiezza debilitante, tipo chesso’ il nostro Draghi , un vile usuraio scelto come Capo del Governo e una marea di comprimari ognuno con una peculiarita’ fortemente debilitante (la sicumera pretestuosa di un Conte, la ignoranza di un De Maio, la psicopatologia ipocondriaca di uno Speranza, l’inconsistenza di tutti gli altri membri del Governo e a corollario una serie di pseudo esperti fin troppo palesemente interessati solo alla mercede di un frequente apparire sui mezzi di comunicazione, a mo’ dell’eterno verso carducciano sul tirar le quattro paghe per il lesso” . Un Biden come punta massima di perversione del sistema capital/comunista, questo perche’ per il liberale così come per il comunista, che per il servo interessato solo alla mercede, è semplicemente l’ultimo dei problemi, visto che il politico è solo l'ultima rotella di una catena di trasmissione dell'interesse del capitale alla propria moltiplicazione - anzi, se qualcuno dovesse avere delle idee proprie, questo potrebbe rappresentare un grosso problema: si creerebbe difatti un attrito nel passaggio dei contenuti dalla sorgente al ricevitore. Il ruolo del politico liberale è idealmente quello di megafono stipendiato dei desiderata di chi paga il conto delle elezioni. Il nocciolo della politica liberale sta infatti nel trovare i finanziamenti, canalizzarli, e garantire che chi paga veda tutelato il proprio investimento. Il resto, elezioni, discussioni, ecc. è vissuto con fastidio, come superfluo folclore. Ed è precisamente questa cosa che, altri stipendiati dagli stessi datori di lavoro, chiamano sui giornali "liberaldemocrazie occidentali", i cui valori dichiarati ipocritamente eterni, siamo tutti chiamati a difendere costi quel che costi. Finche’ magari qualcuno non esca dal gregge e cominci a pensare con la sua testa, uscendo da quel sonno piu’ che dogmatico, che altro non nha fatto che generare i mostri del nostro quotidiano, impersonati giustappunto dalla melanconica figura di un Biden o dalle poco umane persone dei suoi padroni, i bottegai che da quasi settecento anni a questa parte (pongo ab origine di questa era, non a caso, una supposta gonfiatissima pandemia , quella del 1348, che come quella odierna e’ stata di veicolo per un cambiamento epocale del mondo : la fine della coralita’ medioevale, lo sfrenato individualismo dell’Umanesimo e del Rinascimento



