L'Europa non conta nulla! in ispecie questa farlocca e inconsistente Unione europea conta meno del due a briscola: per risolvere i nostri problemi difatti e aspettarci una salvezza dal nostro spirito distruttivo europeo (ieri il nazismo, oggi la UE) dobbiamo sperare nella Russia e negli USA; d'altronde la storia insegna, cosa siamo stati capaci di fare noi europei: solo guerre fratricide, aggravatesi il tutto con il prevalere dello spirito talassico degli anglosassoni, come lucidamente individuato da Carl Schmitt nel suo saggio Terra Mare, che per motivi prettamente economici (da Elisabetta nel XVI secolo e vieppiu' con la Rivoluzione industriale) hanno fomentato sommosse, rivoluzioni, e guerre tipo ad esempio la guerra di Crimea, che ha rappresentato il primo tassello di offesa verso e grandi potenze terricole come la Russia, quelle cioe’ legate alla terra, alla solidita’ delle tradizioni ed anche necessariamente ai confini, alle differenze - dopo la Russia, il secolare impero Asburgico patria stessa della tradizione o la giovane e bellicosa Prussia, poi Impero Germanico, che rappresentavano l’antitesi netta delle aspirazioni espansionistiche di commercio senza limiti ne’ confini, proprio di un elemento liquido come il mare, della Gran Bretagna. Per ottemperare al massimo a questa finalita’ di fare terra bruciata di tutte le potenze non allineate con tali principi, bisognava spingere anche sul fronte, se non proprio delle alleanze, perlomeno delle gonfiate affinita’ con nazioni, diciamo così un po’ a meta’ tra le peculiarità’ individuate da Schmitt . Ecco allora, giustappuntola prima esternazione di tale assunto nella guerra di Crimea dettato dalla occasione di colpire non tanto il moribondo impero ottomano, quanto la pur sempre minacciosa Russia, provoca da parte della "perfida Albione." un ipocrita, ma efficace avvicinamento alla Francia, facendo leva sul momento piu’ che favorevole in tale Paese, a nuove avventure militari, sull’atmosfera di rivisitazione del velleitarismo militare bonapartista con l’ascesa al potere assoluto di un discendente di Napoleone (1851). Ancora piu' subdolo il coinvolgimento di uno statarello di serie B, il Regno di Sardegna le cui velleita' erano quelle, nientemeno, di unificazione sotto la sua bandiera dell'intera compagine nazionale, che qualcuno avrebbe denominato pomposamente Risorgimento. Velleita', c'e' da dirlo che malgrado i copiosi finanziamenti della Banca dei Rotschild collegata a doppio filo con il Regno inglese , erano state severamente e ripetutamente frustrate dalle truppe Imperiali austriache del giovane kaiser Franz Joseph (1848 e 1849) capitanate da una vecchia gloria dell'Esercito asburgico, il Feldmaresciallo Radetzsky che nel 1813 era stato il vincitore di Napoleone a Lipsia. Nel 1853 all'atto dei disordini in Crimea il nuovo Capo del Governo subalpino Camillo Benso di Cavour , massone e fido faccendiere dei Rotschild riusciva a farsi accreditare dal governo di Sua Maesta' inviando un corpo di spedizione in Crimea e avendone in cambio la promessa di aiuto a realizzare il sogno di unificazione dello Stati Sabaudo, sostenute dal figlio del Re Carlo Alberto che era stato sconfitto da Radetzsky, Vittorio Emanuele II. L'inghilterra ebbe dunque una parte rilevantissima nella costituzione del Regno d'Italia sotto la bandiera dei Savoia , anche se apparentemente la gratitudine degli italiani (perlomeno fino all'armistizio di Villafranca ) fu verso l'Imperatore dei Francesi Napoleone III abilmente guadagato alla causa italiana dalla spregiudicata diplomazia di Cavour che non esitò a servirsi anche della propria cugina, la celeberrima Contessa di castiglione, per farlo sedurre e indurlo a scendere in campo a favore dell'Italia nella cosidetta seconda guerra d'Indipendenza(1859) e quindi meritando l'epiteto di lenone che gli indirizzo' Garibaldi qualche tempo dopo nel corso di una delle prime sedute del parlamento subalpino divenuto Italiano (giugno 1861) ; una rovente seduta in cui Cavour e Garibaldi, sul tema dello scioglimento dell'Esercito meridionale , ovvero quello che dagli originari Mille che erano partiti da Quarto si erano ritrovati 50.000 sul Volturno, si insultarono reciprocamente con tutto il livore e l'odio che nutrivano reciprocamente e che, questo non lo troverete sui libri di scuola, costò la vita al Cavour, che colpito da un colpo apoplettico nel pieno dell'alterco in aula fu trasportato a braccia e qualche tempo dopo mori'. Napoleone III la cui fondamentale presenza sui campi di battaglia non era poi così disinteressata (la promessa di avere Nizza e la Savoia) e di certo non determinata solo dalla grazie della bellissima Virginia Oldoini contessa di Castiglione, e' cosa risaputa che, specie dopo la sanguinosa battaglia di Solferino, le truppe al fronte arrivarono assai vicino all'ammutinamento tanto da costringerlo ad accellerare le trattative dell'armistizio di Villafranca, era pur sempre un fantoccio manovrato dalla assai piu' raffinata e smaliziata diplomazia inglese e sopratutto dai fortissimi capitali inglesi dei Rotschild. Proprio i Rotschild apertamente appoggiati dal governo inglese nel concedere ingenti prestiti, questa volta non si lasciarono sfuggire l'occasione di averla vinta in Italia, raddoppiando anzi la posta e puntando ad una intera indipendenza nazionale, che non era neppure nei programmi di Cavour e deglialtri esponenti del Parlamento subalpino, rivolgendosi alla parte piu' insurrezionale della compagine indipendentista, quella capitanata da personaggi come Garibaldi, Crispi, La Farina, Sirtori, Medici, Bixio, La Franca, Corrao, Pilo, La Masa, tutti inveterati massoni e collegati con la massoneria che sotto stretta sorveglianza e iper direzione inglese, conquistarono la Sicilia e successivamente tutto il Regno Borbone delle Due sicilie (1860/61). Dopo questo successo, una battuta d'arresto le mire anglosassoni la ebbero con la guerra del 1866 dove anche se riuscirono ad aggiungere un altro pezzo alla compagine nazionale italiana (il Veneto) e tutto sommato riuscirono a mettere contro i due principali imperi continentali quello storico asburgico dell'Austria e quello emergente della Prussia, non riuscirono pero' a seminare ulteriore zizzania ed anzi dovettero ingoiare l'amara pillola della creazione della Duplice monarchia austro Ungarica (1867) , assistere alla Unificazione della Germania dopo che laPrussia aveva sbaragliato la Francia di Napoleone III (Sedan 1870) e vedere declinare la propria influenza nello stato quasi vassallo dell'Italia, che specie dopo la morte del Re Vittorio Emanuele II e l'ascesa al trono del figlio Umberto I che era fortemente orientato verso l'Austria e la Germania, e nel 1882 fini' per firmare il trattato della Triplice Alleanza (Germania, Austria e appunto Italia) perse almeno momentaneamente la sua influenza Un finire del secolo apparentemente positivo, con lo spostamento degli interesse bottegai dell'Inghilterra al suo impero coloniale e quindi un relativo isolamento, tutto a favore delle potenze di terra che infatti sembrano in questo periodo cogliere il massimo della loro potenzialita', laddove anche lo spettro delle guerre e' decisamente appannato in uno splendido finire del secolo denominato non a caso Belle Epoque
sembra una modalità di coniugazione spazio/temporale laddove ci si muove tra futuro anteriore e calcolo infinitesimale ove limiti, derivate e integrali sono proiezioni di numeri negativi (ovvero numeri immaginari)
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