venerdì 10 ottobre 2025

RACCONTO DI FUTURO ANTERIORE

Cominciano gli esami e io mi ritrovo  per via delle mie recenti conoscenze psicoanalitiche in grande vantaggio mostrando un vero e proprio talento per far capitare il discorso anche su temi diversi al punto dove voglio io e dove posso far sfoggio delle mie, chiamiamole così, competenze. Cosi’ mi sono trovato a parlare dell’orda paterna e del sogno di Leonardo e i professori sono rimasti belli che spiazzati. Tra gli scritti e gli orali ero riuscito a far tornare Elianna  a “ripassare” e non mi ero limitato a baciarla, ma nel farlo avevo fatto scendere le mani sulle cosce arrivando alle mutandine  e solo allora lei mi aveva fermato, ma non era stata un fermata  capolinea, perche era bastato cambiare la marcia, o meglio riprenderla con maggiore  intensita’, diciamo un po’ una doppia debraiata, perche quel solido limite di stoffa venisse ampiamente superato.  Era
proprio li’ a Palermo che Garibaldi urlava , “nino dov’e’ Pilo, voglio o’ pilo!” e al “pilo” non al patriota che era caduto ucciso, ma a o’pilo vero quello  che stava lì tra le cosce della fanciulla inebriandomi i sensi ancor piu’ di quello che stava in un’altra attaccatura del corpo , le ascelle  e che aveva avuto modo di assaporare poco prima, dato che il caldo aveva fatto si che lei alzasse il braccio e ne mostrasse  il sudore che imperlava i peli ;  c’era stato di piu’ del giorno del suo compleanno, ma anche se il limite delle mitandine era stato oltrepassato per  arrivare al tocco dei peli pubici, di piu’ non era riuscito ad andare , probabilmente cio’ era stato dovuto anche alla reciproca inesperienza e al terrore di lei di fare qualcosa di irreparabile . una terza volta proprio alla vigilia degli orali per entrambi , replicai di sana pianta quello che avevo fatto le due precedenti volte , ma lei questa volta resa anche piu’ sicura dal fatto che essendo mercoledi’ mia nonna alle cinque era andata dal parrucchiere e quindi eravamo soli in casa, si lascio’ spogliare tutta nuda  e quindi altrettanto feci io, con tutto quello che ne segui' che pero' non arrivo' all'atto completo, anzi per la verita' non arrivo' neppure a indentrarsi oltre il famoso limite dei morbidi peli. Alla grande l’esame orale sia nelle materie classiche, merito  delle citazioni da libri di Freud, sia  in quelle scientifiche  per un mio accenno al calcolo infinitesimale di cui avevo letto, pensa un po’ sul
Readers Digest che comperava sempre Enzo il 2° marito di mia nonna, dove si faceva il punto  sulle diverse concezioni di Leibniz e Newton e anche  ai numeri immaginari  di cui quello stesso articolo parlava,  come proiezioni dei negativi, che aveva catturato il mio interesse. Considerando il fatto che ero privatista e che portavo due anni , la media del sette e mezzo con una eclatante 9 in storia e 8 in matematica , poteva considerarsi un piu’ che lusinghiero successo . Ora finalmente sarei potuto tornare a Roma anche se avrei dovuto aspettare qualche giorno,  che il 1 luglio Enzo aveva la partenza da Napoli  in un mercantile come Commissario di bordo, incarico che gli aveva procurato zio Bino marito della sorella di Lucia, Anna che era un importante politico, assessore della Regione Sicilia.  Nei pochi giorni a disposizione mi adoperai freneticamente  per rivedere Elianna, che era anche lei stata promossa ma con tutti sei, ma purtoppo non essendoci piu’ niente da ripassare , cadeva ogni speranza di farla salire su da me. Cercai quindi di godermi un po’ i bagni a Mondello e magari occhieggiare altre ragazze  tipo Vittoria Natoli, o Marcella Cosentino  che erano conoscenze degli amici Vittorio Gagliardi e Mario Fecarotta, senza pero’ concludere granche’. Postale Campania Felix per Napoli, quindi partenza di Enzo e vai rieccoci a Roma da Paolo  e Marco che cerca di convincerci a iscriverci al MSI. Le mie idee erano senza dubbia destrorse, amavo il passato e quindi la monarchia, mentre sul fascismo non avevo molte simpatie , soprattutto non avevo simpatie per Mussolini che mi sembrava un voltagabbana e decisamente un personaggio tracotante e presuntuoso. Pero’ avevo simpatie per Italo Balbo che era stato commilitone  di nonno Mario negli alpini e anche nelle  fiamme verdi dei reparti d’assalto alpini . Tornato a Roma continuavo a dedicarmi alle letture  di Freud
ma anche di testi storici e persino  esoterici come “il mattino dei maghi” dei francesi Pauwless e Bergier che va annoverato come un altro di quei libri costitutivi della mia personalita’. Da tale saggio cominciai a interessarmi di fisica quantistica  come modalita’ pero’ filosofica dell’essere . Volli andare a vedere John Kennedy che era in visita in Italia e lo incrociai in via di Porta Fabbrica  mentre la sua macchina stava imboccando l’entrata al Vaticano e per poco non mi investi’, al che mentre con un balzo all’indietro evitai la vettura,  vidi chiaramente la manina di Kennedy che mi salutava,  al quale risposi entusiasta . La simpatia per  Kennedy era l’unica cosa che mi accomunava a mio padre Lucio che si definiva socialista di Nenni, ma anche molto simpatizzante per il PCI di Togliatti, partito e persona cui andavano atavicamente tutta la mia piu’ fiera avversione. Ancora non erano scaturite le feroci litigate , ma gia’ era chiaro a quale fazione politica andassero le mie preferenze : ero

anti egualitario, per nulla democratico , fissato per la storia , per la tradizione, odiatore del progresso e del tecnicismo ad esso connesso, nazionalista anche se ancora molto fumosamente , ma malgrado tutto Marco proprio non ci riusciva a farmi aderire al MSI. In quella estate che passai a Roma, con una piccola pausa per andare a Napoli al matrimonio della cugina Alba, continuai a leggere che era piu’ simile ad uno studiare e anche con  molto impegno, che ad una lettura di evasione , e arrivai al fatidico AL di la’ del principio del piacere ovviamente dell’oramai strabattuto Freud che letteralmente mi sconvolse ancor piu’ della Gradiva e della teoria dell’Orda Paterna di Totem e tabu’ : una pulsione di morte sottesa a tutta la materia vivente come coazione a ripetere di un ritorno donde siamo venuti - roba da capogiro e da
 perderla del tutto la testa, qui con Freud, con questo libro che avevo trovato da Maraldi subito dopo ferragosto del 1963, raggiungevo proprio l’apice della mia formazione, quella che sarebbe rimasta costitutiva di tutta la mia esistenza affiancandosi alle esperienze che dal marzo avevo cominciato a sperimentare sulla pelle. C’era di che pensare e di farsi convinti che quel 1963 si configurasse come l’anno piu’ pregnante non solo di tutta la vita fino allora, superando di gran lunga il 1959, ma anche di tutta quella che sarebbe dovuta venire , davvero un anno di FUTURO ANTERIORE, e che ancora aveva un bel po' di tempo prima di concludersi, con chissa' quali altre vicende  da annoverare al racconto .

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