Cominciano gli esami e io mi ritrovo per via delle mie recenti conoscenze
psicoanalitiche in grande vantaggio mostrando un vero e proprio talento per far
capitare il discorso anche su temi diversi al punto dove voglio io e dove posso
far sfoggio delle mie, chiamiamole così, competenze. Cosi’ mi sono trovato a
parlare dell’orda paterna e del sogno di Leonardo e i professori sono rimasti belli
che spiazzati. Tra gli scritti e gli orali ero riuscito a far tornare
Elianna a “ripassare” e non mi ero
limitato a baciarla, ma nel farlo avevo fatto scendere le mani sulle cosce
arrivando alle mutandine e solo allora
lei mi aveva fermato, ma non era stata un fermata capolinea, perche era bastato cambiare la
marcia, o meglio riprenderla con maggiore
intensita’, diciamo un po’ una doppia debraiata, perche quel solido
limite di stoffa venisse ampiamente superato.
Era proprio li’ a Palermo che Garibaldi urlava , “nino dov’e’ Pilo,
voglio o’ pilo!” e al “pilo” non al patriota che era caduto ucciso, ma a o’pilo
vero quello che stava lì tra le cosce
della fanciulla inebriandomi i sensi ancor piu’ di quello che stava in un’altra
attaccatura del corpo , le ascelle e che
aveva avuto modo di assaporare poco prima, dato che il caldo aveva fatto si che
lei alzasse il braccio e ne mostrasse il
sudore che imperlava i peli ; c’era
stato di piu’ del giorno del suo compleanno, ma anche se il limite delle
mitandine era stato oltrepassato per
arrivare al tocco dei peli pubici, di piu’ non era riuscito ad andare ,
probabilmente cio’ era stato dovuto anche alla reciproca inesperienza e al
terrore di lei di fare qualcosa di irreparabile . una terza volta proprio alla
vigilia degli orali per entrambi , replicai di sana pianta quello che avevo
fatto le due precedenti volte , ma lei questa volta resa anche piu’ sicura dal
fatto che essendo mercoledi’ mia nonna alle cinque era andata dal parrucchiere
e quindi eravamo soli in casa, si lascio’ spogliare tutta nuda e quindi altrettanto feci io, con tutto quello che ne segui' che pero' non arrivo' all'atto completo, anzi per la verita' non arrivo' neppure a indentrarsi oltre il famoso limite dei morbidi peli. Alla grande l’esame orale sia nelle
materie classiche, merito delle
citazioni da libri di Freud, sia in
quelle scientifiche per un mio accenno
al calcolo infinitesimale di cui avevo letto, pensa un po’ sul Readers Digest
che comperava sempre Enzo il 2° marito di mia nonna, dove si faceva il punto sulle diverse concezioni di Leibniz e Newton e
anche ai numeri immaginari di cui quello stesso articolo parlava, come proiezioni dei negativi, che aveva
catturato il mio interesse. Considerando il fatto che ero privatista e che
portavo due anni , la media del sette e mezzo con una eclatante 9 in storia e 8
in matematica , poteva considerarsi un piu’ che lusinghiero successo . Ora
finalmente sarei potuto tornare a Roma anche se avrei dovuto aspettare qualche
giorno, che il 1 luglio Enzo aveva la
partenza da Napoli in un mercantile come
Commissario di bordo, incarico che gli aveva procurato zio Bino marito della
sorella di Lucia, Anna che era un importante politico, assessore della Regione
Sicilia. Nei pochi giorni a disposizione
mi adoperai freneticamente per rivedere
Elianna, che era anche lei stata promossa ma con tutti sei, ma purtoppo non
essendoci piu’ niente da ripassare , cadeva ogni speranza di farla salire su da
me. Cercai quindi di godermi un po’ i bagni a Mondello e magari occhieggiare
altre ragazze tipo Vittoria Natoli, o
Marcella Cosentino che erano conoscenze
degli amici Vittorio Gagliardi e Mario Fecarotta, senza pero’ concludere
granche’. Postale Campania Felix per Napoli, quindi partenza di Enzo e vai
rieccoci a Roma da Paolo e Marco che
cerca di convincerci a iscriverci al MSI. Le mie idee erano senza dubbia
destrorse, amavo il passato e quindi la monarchia, mentre sul fascismo non
avevo molte simpatie , soprattutto non avevo simpatie per Mussolini che mi
sembrava un voltagabbana e decisamente un personaggio tracotante e presuntuoso.
Pero’ avevo simpatie per Italo Balbo che era stato commilitone di nonno Mario negli alpini e anche
nelle fiamme verdi dei reparti d’assalto
alpini . Tornato a Roma continuavo a dedicarmi alle letture di Freud ma anche di testi storici e
persino esoterici come “il mattino dei
maghi” dei francesi Pauwless e Bergier che va annoverato come un altro di quei
libri costitutivi della mia personalita’. Da tale saggio cominciai a
interessarmi di fisica quantistica come
modalita’ pero’ filosofica dell’essere . Volli andare a vedere John Kennedy che
era in visita in Italia e lo incrociai in via di Porta Fabbrica mentre la sua macchina stava imboccando
l’entrata al Vaticano e per poco non mi investi’, al che mentre con un balzo
all’indietro evitai la vettura, vidi
chiaramente la manina di Kennedy che mi salutava, al quale risposi entusiasta . La simpatia
per Kennedy era l’unica cosa che mi
accomunava a mio padre Lucio che si definiva socialista di Nenni, ma anche
molto simpatizzante per il PCI di Togliatti, partito e persona cui andavano
atavicamente tutta la mia piu’ fiera avversione. Ancora non erano scaturite le
feroci litigate , ma gia’ era chiaro a quale fazione politica andassero le mie
preferenze : ero
anti egualitario, per nulla democratico , fissato per la
storia , per la tradizione, odiatore del progresso e del tecnicismo ad esso
connesso, nazionalista anche se ancora molto fumosamente , ma malgrado tutto
Marco proprio non ci riusciva a farmi aderire al MSI. In quella estate che
passai a Roma, con una piccola pausa per andare a Napoli al matrimonio della cugina
Alba, continuai a leggere che era piu’ simile ad uno studiare e anche con molto impegno, che ad una lettura di evasione
, e arrivai al fatidico AL di la’ del principio del piacere ovviamente
dell’oramai strabattuto Freud che letteralmente mi sconvolse ancor piu’ della
Gradiva e della teoria dell’Orda Paterna di Totem e tabu’ : una pulsione di
morte sottesa a tutta la materia vivente come coazione a ripetere di un ritorno donde siamo venuti - roba da capogiro e da perderla del tutto la testa, qui con
Freud, con questo libro che avevo trovato da Maraldi subito dopo ferragosto del
1963, raggiungevo proprio l’apice della mia formazione, quella che sarebbe
rimasta costitutiva di tutta la mia esistenza affiancandosi alle esperienze che
dal marzo avevo cominciato a sperimentare sulla pelle. C’era di che pensare e
di farsi convinti che quel 1963 si configurasse come l’anno piu’ pregnante non
solo di tutta la vita fino allora, superando di gran lunga il 1959, ma anche di
tutta quella che sarebbe dovuta venire , davvero un anno di FUTURO ANTERIORE, e che ancora aveva un bel po' di tempo prima di concludersi, con chissa' quali altre vicende da annoverare al racconto .
sembra una modalità di coniugazione spazio/temporale laddove ci si muove tra futuro anteriore e calcolo infinitesimale ove limiti, derivate e integrali sono proiezioni di numeri negativi (ovvero numeri immaginari)
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