lunedì 15 febbraio 2021

PAURA E MALATTIA

 LA VITA E' TUTTA UN TRAUMA!

"vacca boia, mi sono raffreddato!!!"dice il mio amico Simone, sempre un pò piagnone "ho la tosse e anche il catarro, forse pure la febbre!" "e ci credo" gli fa di rimando Fernando "co' sta pioggia e co' sto vento..." eh già ma vuoi mettere, in merito a chi bussa a sto' convento? la vecchiarella la possiamo equiparare alla paura, brutta, vecchia, sdentata, ma insomma se a bussare è la giovane verginella? Tutta un altra musica no? e voglio proprio vedere che fine fanno tosse e incimurramento !!!! insomma ogni affezione è sopratutto una questione di stati d'animo, certo c'è è ovvio, l'evento esterno , più o meno traumatico - LA VITA E' TUTTA UN TRAUMA! - per questo io consiglio sempre di prendere un TRAM, specie se c'è la vocina come nei tramwaji di Praga che ti fa "prrrisssscti sssasssstaffffka Poooodooolssssha Fffffodarna", sali su e non ti infreddolisci, ma poi dai, quando mai se c'è la bella gnocca vicina o senti la vocina del tram, ti ammali, e' un pò come i monatti della peste o il bacio al lebbroso di Principi e Re, mai sentito che uno di loro si ammalasse di peste o di lebbra???? A parte l'entità del trauma, dal massimo oggettivo di una tramvata frontale a bordo di una cinquecento, o di un volo da un grattacielo, ad appunto un qualcosa di affrontabile, come appunto un temporale, il vento, qualcuno che ti va uscire dai gangheri, la palla passa a noi stessi e a come siamo in grado, per storia personale, per vissuto, per credenze e opinioni, di gestire la cosa! Una questione sopratutto emozionale, già ed ecco spiegato il perche' detesto tanto la medicina e la classe dei medici, perchè l'emozione di gran lunga più imperante nel mondo è la paura, e questa cosidetta scienza, questi loro sacerdoti, hanno eletto la paura a modus vivendi e non solo, ma hanno anche scoperto che ci si può fare un sacco di soldi, eredi non di Esculapio, che quello aveva una diversa accezione dell'intervento e della cura, ma eredi dei Monatti della peste, che abituati a gestire pericolo e paura per propria natura e usi di vita(banditi, taglieggiatori, assolutamente privi di scrupoli) si erano accorti che il loro saper gestire la paura degli altri era la migliore occasione per sottrarre e accaparrare fortune (ne parla anche Manzoni " i monatti divennero i padroni delle strade e usarono il loro potere per derubare gli ammalati o minacciarne le famiglie per estorcere loro del denaro, venendo tra l'altro sospettati di diffondere ad arte il contagio per non far cessare la pestilenza che rappresentava la loro fonte di guadagno. Non erano pochi infine quelli che si fingevano monatti attaccandosi un campanello al piede (il contrassegno che indicava la presenza di questi tristi figuri) e ne approfittavano per commettere ogni sorta di ruberie" Insomma la malattia è sempre una questione di paura, chi ha un altro pensiero, appunto l'avidità dei monatti, o oggi delle lobbies farmaceutiche, della sanità privata, etc., è immune dal contagio. Attenzione anche noi se non ci lasciamo irretire dalla paura, se pensiamo ad altro, se buttiamo al macero tutte le stronzate sul colesterolo, sulle varie cose che fanno male su statistiche manipolate a bella posta e sopratutto su quello che dovrebbe fare bene (medicinali, interventi, prevenzione, etc.), potremmo non ammalarci mai, o perlomeno gestire con sicurezza il programma sensato che sempre sta sotteso alla malattia . Paura e malattia sono un binomio micidiale ed è su tale connubio che si dovrebbe operare il distinguo.

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