Ogni tanto mi rileggo qualche pezzo di De Benoist e altri autori di Destra, Evola Schmitt, Junger, Pound, che la sinistra e' riuscita a emarginare e sempre piu' mi rendo conto che se vogliamo recuperare una modalita' di "esser-ci "(intendo proprio Heideggeriamente, cioe' Martin Heidegger altro pensatore di destra ) che spazzi via tutto l'orrore degli ultimi anni (per non dire secoli), dobbiamo operare quel grosso distinguo tra Destra e sinistra che non sono piu' le posizioni dei Deputati dell'Assemblea Costituente del 1789, ma una vera e propria modalita' appunto di d'esser-ci nel teatro del mondo che tiene conto di tutta una somma di fattori: una sinistra originariamente intesa come populista, democratica, progressista, una destra padronale, aristocratica, sovranista. Le recenti vicissitudini della Societa' Umana ci hanno invece fatto toccare con mano che queste si!: sono suddivisioni del tutto arbitrarie e decisamente fuorvianti. La mentalita' di sinistra con il turbo capitalismo avanzato e il post progressismo denunciato appunto da De Benoist e sopratutto da Dugin si e' rivelata la piu' sollecita serva del sistema dominante costituito di pochissimi ipercapitalisti eredi dei bottegai di anglosassone memoria, mentre la Destra si e' sempre piu' arroccata in una posizione di compromesso, senza riuscire a ritrovare le ragioni di una sua decisa superiorita' culturale e intellettiva. La vera gente di Destra e' oggi quella ristretta cerchia di persone che non hacreduto alla farsa della pandemia con un influenzetta spacciata per chissa' quale pestilenza, inventandosi un fantomatico virus nelle risibili varianti di una falsa credenza microbica alla Pasteur o addirittura formulando ancora piu' risibili fantasie a proposito della creazione di virus in laboratorio, la Destra non ha creduto alla iatrogena imposizione di vaccinazioni, non ha creduto ai lasciapassare, alle restrizioni, alle segregazioni, al riproporsi in scala generalizzata delle vergognose Leggi Razziali, non ha quindi creduto alle ragioni della Nato nel favorire la guerra in Ucraina e si fa beffe di tutte le panzane sul caldo mai registrato prima e divulgato a gran carcassa dalla infame classe giornalistica, vera serva di due padroni ; il denaro e la tecnologia. E' a proposito della tecnica e tecnologia che giova rileggersi alcuni passi del libello "Populismo" di De Benoist: La tecnica ha varcato il mondo umano? ci si chiede ? Per la cultura dominante, l’uomo coincide con i suoi strumenti,e quindi diviene parte funzionale di un meccanismo di dipendenza, quando invece non si rinuncia alla distinzione cruciale tra tecnica e tecnologia, e all’approfondimento del senso della dicotomia che ci ha condotti in una situazione inedita per l’umanità, vi e’ la grande differenza che la tecnica è il saper fare con scopo, mentre tecnologia è un riduzionismo funzionale - scienza applicata che produce un “impianto” – una "Gestell", per dirla con Martin Heidegger – il cui fine è quello di fornirci una funzione senza passare attraverso il saper fare e quindi ci rende dipendente da un meccanismo viziato e con scopi precostituiti da altriParadossalmente le culture tradizionali avevano competenze tecniche incomparabili rispetto all’uomo contemporaneo. Carl Schmitt identificò nelle due forme secolarizzate complementari di un pathos – l’uno tecnico, l’altro moralistico – l’elemento basilare di ogni società liberale moderna, vista come l’epoca delle “neutralizzazioni”; epoca nella quale tutto ciò che è politico si sfalda di fronte al prevalere di dinamiche fatte di pura concorrenza, disciplinate da automatismi tecnico-commerciali e da meccanismi che non vedono più uomini e comunità, ma un’informe moltitudine di alienati. La storia resta aperta; in un contesto geopolitico in cui venga meno l’unilateralismo universalistico, si apre l’opportunità di un multipolarismo internazionale. L’Europa è di fronte al proprio declino atlantico, nell’assecondare una subalternità al decadente modello americano, oppure nel cercare un’originale comunità di destino continentale. L’auctoritas è il principio che consente di distinguere tra la legittimità e la mera legalità del potere, subordinando la forza al diritto, inteso in senso non formale e procedurale, ma numinoso; ossia in grado di far riverberare su di sé in modo conforme la coscienza collettiva, ponendo nella forma del limite la potenza: la civiltà contro la barbarie
sembra una modalità di coniugazione spazio/temporale laddove ci si muove tra futuro anteriore e calcolo infinitesimale ove limiti, derivate e integrali sono proiezioni di numeri negativi (ovvero numeri immaginari)
lunedì 21 agosto 2023
sabato 19 agosto 2023
DIVERTISSEMENT SUPER REAZIONARIO
Con la teoria delle
stringhe e la supersimmetria del funzionamento
di tutto quello che esula dalla nostra coscienza (be’ si possiamo anche
chiamarlo inconscio e sta al buio dell’infinito
rispetto allo specchio di luce di una torcia a mano)si possono tracciare
infiniti multiuniversi, integrando i vari percorsi con le relative possibilita’
come ha indicato Richard Feynman appunto nel suo “Integrale sui cammini”. E’ il
caso di questo “divertissement”di
articoletto che rappresenta la
continuazione di un articolo su questo stesso blog del 9 gennaio di quest’anno titolato “da Metternich al multiuniverso
“ dove appunto avvertivo che
trattavasi di un articolo che si si
addiceva e vieppiu’ se ne addice la continuazione ad un uomo ben differenziato in una
grandissima tradizione che pero’ la
possiede, e quindi rimane ancorato al domimio dell’analogo io, cioe’ la coscienza
e quindi agli unici periodi che possiamo intellegire e raccontarci qualcosa con
sufficiente precisione, i periodi, o meglio le eta’ dell’argento e del bronzo,
dei guerrieri e dei mercanti, mentre e’ scontato che e’ meglio non dire niente
della cosidetta eta’ del ferro, per lo squallore insito nel piu’ miserevole
degli stati ovvero quello dei servi, corrispondenti nella cultura indu’ al buio
Kali’ Yuga, cosi’ come e’ altrettanto scontato non dire nulla della Mitica eta’
dell’oro, o eta’ degli dei, non per discrezione, ma per effettiva
impossibilita’ di farlo, stante a livello neuronale, la non ancora acquisita
coscienza (analogo io). Rifarsi pertanto al Mito e’ impossibile razionalmente,
proprio perche ì non si sa dove si andra’ a parare sotto il profilo narrativo
(e’ notorio che il mito e’ contro la storia, ma non e’ in verita’ tanto un
essere contro, quanto proprio un non essere storia, ma qualcos’altro, proprio
quel che si e’ sempre detto sull’essere e sul non essere: il non essere non e’
essere, e’ non essere , cioe’ un qualcosa d’altro che noi non abbiamo gli
strumenti per conoscere nella realta’, ma solo immaginare in un registro reale
d’accordo, ma creato a bella posta da noi e per noi: la scelta in questa sede
e’ abbastanza antica , ma non proprio primigenia, anzi da’ per assodata tutta
l’era dei guerrieri o dell’argento venuta fuori appunto con la coscienza
(grosso modo 3000/3200 anni fa ed anche una bella fetta di quella dei mercanti
(dalla pandemia di meta’ del XIV secolo fino alla meta’ del XIX secolo cioe’ un
lasso di mezzo millennio ). Ed e’ a questo punto che prende corpo la storia di un altro universo ove
la storia d’Europa e’ del tutto
antitetica a quella squallida bottegaia della preminenza dello spirito anglosassone
su quello della tradizione della terra e degli Imperi . Roman nel maggio 1856 aveva ultimato il suo secondo mandato di impero interinale, e pero' era rimasto Capo del Governo stabilendo un apparente accordo con il fratellastro Franz Joseph che aveva ripreso il suo ruolo, e non c'erano state ulteriori fratture; nell'agosto 1858 era nato Rodolfo II il sospirato erede al trono e cio' avallava sempre piu' l'influenza di Franz Joseph, anche se sulle sorti dell'Impero tutti sono consapevoli che vigila Roman facendone sempre piu' una entita' efficientissima e anche giusta. Nel luglio 1858 c’ era stato il sedizioso
congresso di Plombieres in francia ove l’Inghilterra, come al suo solito aveva fomentato i due grandi
cialtroni Napoleone II e Vittorio Emanuele II nonche’ il perfido ministro
Cavour per riprendere la lotta contro Austria, cui ora si aggiungeva anche la Prussia e il Regno delle Due Sicilie che aveva aderito alla guerra in Crimea e ne aveva guadagnato territori a scapito dello Stato Pontificio, la cui giurisdizione era stata messa sotto controllo da parte dell'Austria e non dalla Francia, mettendo appunto in discussione le risoluzioni del Congresso di Praga. Cavour non aveva esitato a mandare nel letto dell’Imperatore Francese la
cugina Contessa di Castiglione per indurre la Francia a spalleggiare le
rivendicazioni Savoiarde, ma poi anche l’Inghilterra in un ulteriore Congresso a Canterbury ( con Francia e Regno di Sardegna
10-12 settembre 1858) aveva sancito che avrebbe mosso guerra al Regno di Napoli
fomentando una sollevazione in Sicilia per messo di Garibaldi. Si arriva all’incidente
diplomatico del capodanno 1859 in cui l’ ambasciatore francese pronuncia quella
famosa infelice frase al suo collega austriaco e alla quale uno come il nostro
allievo di Metternich rispondeva colla immediata rottura delle relazione
diplomatiche con Francia e anche con il
Piemonte (3 gennaio 1859) Napoleone II
profittava per incitare gli animi e ordire una immediata mobilitazione per un
corpo di spedizione di attacco verso il Lombardo Veneto e la dichiarazione di
guerra all’Austria il 5 gennaio ma anche
alla mobilitazione alla frontiera con la Prussia che porta anche alla guerra
con questa (9 gennaio) con adesione del Regno di Sardegna che dichiara guerra
ad Austria e Prussia congiuntamente (10 gennaio). Come era successo 5 anni prima Roman riassume il titolo ad interim di Imperatore (15 gennaio 1859) Il contingente francese si
asserraglia al confine con la Lombardia, ma il nostro conviene coi generali
dello Stato Maggiore di asserragliarsi sul Mincio . lasciando deliberatamente
Milano che difatti viene occupata da Napoleone III sceso a guidare l’Armata
francese e da Vittorio Emanuele (20 gennaio 1859) per dilagare senza colpo
ferire per la Lombardia strategicamente abbandonata dall’Austria i primi veri scontri tra l’armata Franco_Piemontese e
quella austriaca si hanno a ridosso di Gambara e Colorno ,(22-24) ma e’ a Rivoltella sul Garda che si ha la prima battuta d’arresto per la
ferma resistenza e controffensiva austriaca
il 27 e subito dopo piu’ a sud a Borghetto sul Mincio 29 gennaio 1859) L’armata franco-piemontese tenta
una controffensiva a Valeggio e Volta Mantovana il 31 dicembre , questo mentre
i Prussiani sbaragliano i Francesi a Falquemont quello stesso 31 dicembre .
Napoleone tenta una grossa offensiva tra Campagnola obiettivo di nuovo
Borghetto (2-3 febbraio ) ma viene sanguinosamente respinto e l’Armata Savoiarda
guidata dal La Marmora, annientata a Volta
mantovana (4 febbraio ) le due armate si ritirano verso Solferino mentre arriva
la notizia di un’altra grossa vittoria prussiana a Malroy sulla Mosella (3 febbraio) . le due
armate si ritirano a Solferino, ma l’esercito austriaco austriaco cui si e’
aggiunto un contingente prussiano di due divisioni non attacca , ma mantiene il
trinceramento del Mincio (mirabile strategia ) Napoleone abbandona l’Italia per
recarsi sul fronte della Mosella e guidare il contrattacco contro la Prussia (5
febbraio ), questo mentre in quella stessa giornata l’Inghilterra fa partire da
Quarto in Liguria la spedizione di Garibaldi contro la Sicilia che si compone
di due navi. Si hanno scontri franco
prussiani nelle Argonne e Napoleone prepara una grande offensiva con il
richiamo dei ragazzi di 18 anni (febbraio)
mentre l’armata austro prussiana rafforzata da una armata russa inviata
in aiuto scatta alla controffensiva dal mincio il 3 marzo . Il 19 febbraio le due
navi erano state intercettate dalla marina borbonica nella rada e Marsala con
intervento della Marina inglese che aveva dichiarato guerra al Regno delle Due
Sicilie (21 febbraio 1859) con immediata
replica dell’Austria che dichiarava
guerra all’inghilterra (25 febbraio) che rispondeva preparando un contingente
da inviare in Francia in aiuto sul fronte della Mosa. Le due navi di
garibaldini riuscivano con l’aiuto della flotta inglese a sbarcare , ma alla prima battaglia campale a Ricalcata
le truppe di Garibaldi venivano disperse - gli inglesi sbarcavano alcuni battaglioni per
dare man forte ai garibaldini e riuscivano a far raggiungere Calatafimi per sferrare
una nuova battaglia 4 marzo, mentre il
contingente francese in Italia veniva richiamato in patria per combattere
contro i Prussiani 7 marzo ( veniva riconquistata Mantova 7 marzo e Milano 9 Marzo) il 17 marzo si
aveva la battaglia campale di Claroil- Compeigne dove l’esercito francese era
sbaragliato e Napoleone III catturato e costretto ad abdicare (20 marzo 1859),
questo mentre ad Alcamo esercito anglo/garibaldino veniva definitivamente
scompaginato gia’ dal 18 marzo. La Francia che tornava alla Monarchia con plebiscito del 1 aprile chiedeva l’armistizio
seguito da Vittorio Emanuele (4 aprile) che
anche lui abdicava a favore del figlio quindicenne Umberto (8 aprile 1859) con
l’armistizio di Argenteuil la Francia
perdeva l’Alsazia e la Lorena a favore della Prussia, mentre il piemonte
perdeva la Val d’Aosta che passava alle dipendenze della Prussia, la quale a
Berlino il 15 maggio 1859 proclamava il
nuovo Reich tedesco che entrava a far parte della nuova Confederazione
Imperiale di Austria, Germania, Boemia, Ungheria Russia e Regno delle due
Sicilie piu’ il Granducato di Toscana e le Legazioni di Emilia e Romagna. Così
il nuovo Ordine della Tradizione imperiale ratificato dal Congresso Imperiale con scelta in Praga il 29 giugno 1859, per ratificare la continuita' con il '55 Con l’Inghilterra si arrivava al compromesso del 10
agosto 1859 che sanciva il reciproco distacco tra le compagini imperiali , una
strettamente terricola, l’altra talassica . Questo è il mondo che viene
consegnato all’Ordine Europeo all’insegna della Tradizione e della sacralita’
dell’Impero. e lui Roman per assicurarne la compagine viene confermato nel ruolo di Imperatore ad interim per tre anni ( 1 settembre 1859 - 1 settembre 1862) nel 1862 ci sara' una ulteriore proroga di latri 3 anni fino all'ottobre 1865 e quindi Roman rimarra' sempre Cancelliere oramai in perfetto accordo con Franz Joseph Quello che avverra’ dopo non ha niente a che spartire con quello che abbiamo conosciuto e sara’
profondamente diverso, anzitutto all’insegna di un generale rallentamento
spazio/temporale che vedra’ le cose ben attestarsi prima di dare avvio ad un
nuovo non assimilato Il 1859 si mantiene tale per non meno di 11 anni , fino al
1870, poi il 60 vale per quattro fino al 64, e quattro x tutti gli anni col 6 :
61=65-69: 62 = 70-74; 63 =75-79; 64 = 80-84; 65 = 85 -89….66.67.68.69 = 1908: questo significa che nel 1908 siamo in tutto e per tutto al 1869; cioe' un guadagno all'indietro di ben 39 anni che per un reazionario a denominazione controllata e garantita sono parecchio. Ovviamente a somiglianza dell'allievo di Metternich nonche' fratellastro di Franz Joseph, i protagonisti di questo altro universo saranno quasi totalmente diversi . conviene pero' conservare qualcuno come chesso' Schopenauer , Nietzsche, Giosue' Carducci, Pascoli, Freud, Bismark e Moltke , il principe Rodolfo d'Asburgo che ovviamente non si suicidera' a Meyerling, ma fin dal 1873 cioe' a 15 anni sara' preso sotto l'egida dello zio che per un periodo di 5 anni tornera' Imperatore (1873-1878) incanalandio con il Congresso di Berlino l'assetto europeo . Si svolgono tutti i pittori dell'impressionismo e anche del movimento dei Macchiaoli italiano, quindi Gabriele D'annunzio, Sigmund Freud, Carl Jung nessuno spazio anzi un vero e proprio ostracismo per scienziati, tecnici, inventori, del tipo di Meucci, Marconi, e anche scienziati felloni tipo Pasteur , fratelli Lumiere inventori del motore a scoppio e altre diavolerie, tipo i fratelli Wright e l'aeroplano e irrisione delle idee di Darwin e altri scienziati. insomma incetta di cultura e arte, ma blocco del tecnicismo, e questa anche dopo il 1908 che magari portera' a 60 anni il distacco tra i due universi simmetrici : nel 1948 saremo come ambiente e vissuto al 1888 e nel 2000 al 1914
venerdì 11 agosto 2023
DALLA PAURA DELLA MORTE A....
In questo articolo si parla del cancro ai polmoni, che come sottolinea Rick Geerd Hamer corrisponde alla paura di morire, alla paura della morte. Questo io l’ho sempre saputo anche prima di conoscere le teorie di Hamer , difatti nel 1995 mia cognata ebbe modo di riferirmi di un accidente che le era capitato su di una barca, ritrovandosi all’improvviso alla merce’ di un mare fattosi nel giro di pochi secondi, burrascoso. il suo racconto era estremamente accorato e ancora partecipe, la barca era piuttosto grossa e c’erano anche molte altre persone a bordo (il marito, i figli , degli amici e anche una bimba piccola che lei aveva associato al suo prossimo destino di affogata ) ho ancora nelle orecchie le sue parole “ “Mario non so come spiegartelo , ma ho visto veramente la morte, e malgrado la mia famiglia, quella bambina, ho visto in dettaglio la morte e all’improvviso mi sono sentita disperata e sola, abbandonata da tutto e da tutti” Parole che mi sono tornate alla mente appena una ventina di giorni dopo una stizzosa tosse si era rivelata una diagnosi di cancro ai polmoni e dei peggiori, a detta della medicina tradizionale, uno dei piu’ maligni, come se si potesse stabilire una gradualita’ nella perniciosita’ del tumore. All’epoca , lo ripeto non ero ancora in possesso della conoscenza della teoria Hameriana con le sue cinque Leggi Biologiche, pero’ l’associazione tra trauma e malattia, l’avevo fatta subito, immediatamente. Forse cio’ era dovuto al fatto che fin da ragazzino fui vittima di una paura di affezione tubercolare (1959) che letteralmente mi squasso’ la giovinezza e della quale in seguito ero sempre andato a ricercarne la misteriosissima causa, ritrovandola parzialmente nel libro di Groddeck Il Libro dell’ES, in certi passi sull’Orgone di Reich, e nel suo concetto di Armatura Caratteriale, perfino nella traslazione simmetrica di classi di appartenenza dell’inconscio come insiemi infiniti di Matte’ Blanco. Poi c'erano state malattie vere e non presunte delle quali ero riuscito sempre a trovarne una ragione, spesso una finalita’ (orecchioni a 15 anni, epatite virale a 20, quindi bronchite cronica, tosse, e anche affezioni a carico dell’apparato locomotorio, etc) e aggiungici determinate malattie che avevano colpito dei miei cari : un tumore al seno di una nonna a 51 anni,a conseguenza di problemi di problemi di casa, un infarto dell’altra nonna dopo una ristrutturazione di casa, una fortissima depressione di mio padre per via di svalutazione per motivi lavorativi con affezioni a carico dell’apparato escretorio. In realta’ ancor prima di conoscere le teorie di hamer ero un o abbastanza convinto dell’incidenza della psiche sul corpo, e di certo il cancro ai polmoni e’ sempre stato uno dei piu’ terrificanti e minacciosi. Nel 1958 in Sicilia ci fu un signore amico di mia nonna certo ing.Ascione che aveva appunto tale malattia e capitò che eravamo in vacanza a Giacalone in Sicilia, per cui ebbi modo di terrorizzarmi alquanto, anche perche’ mi era capitato di andare in bagno dopo di lui e mia nonna mi aveva ripreso “Mario che cavolo vai in bagno dopo quello, non lo sai che sputa sangue ????” questa frase mi fece una impressione enorme, che forse l’anno dopo riportai nella mia paura della tubercolosi dato che canonicamente aveva questa caratteristica (lo sputare sangue) . La tubercolosi aveva pero’ piu’ peculiarita’in quell’autunno del ’59 di imprimersi con maggiore immaginario terrorifico sulla peculiarita’ del sangue - avevo da poco visto il Film Dracula il Vampiro con Christopher Lee, poi c’erano dei racconti di mia nonna sulla sorella che l’aveva avuta e che appunto sporcava di sangue il fazzoletto dopo un colpo di tosse, e poi sembrava davvero l’inverazione del vecchio adagio “quando hai un martello tutte le cose ti sembrano chiodi” aprivi la TV e davano La Traviata , in vacanza a Palermo nell’estate, c’era il cartellino “morta di dura tisi” delle donne mummificate ancora negli stinti vestiti della cripta dei Cappuccini e via dicendo, senza contare quelle diverse denominazione tubercolosi, tisi, e forse la peggiore di tutte in quanto solo tre parole TBC, insomma Forse in quel lontano 1959 per una ragazzino di 11 anni era piu’ facile lasciarsi suggestionare da una malattia col sapore di antico che da una molto meno letteraria, tanto piu’ che Il cancro ai polmoni come ha sempre detto Hamer è difficile che si sviluppi naturalmente in un individuo, esso è sempre il portato, la conseguenza di qualche evento catastrofico: di un evento cioè che mette in gioco la stessa esistenza, la vita dell'uomo; ad esempio era molto sviluppato dai soldati al fronte, dai soldati in trincea durante una guerra oppure dagli abitanti di qualche città dell'antichità assediata e messa a ferro e a fuoco, che tra l’altro in tempi antichi non era neppure riconosciuto come tale ma come polmonite, bronchite acuta, e giustappunto tubercolosi. Oggi dopo la disvelazione di Hamer e cioe’ grosso modo solo dagli anni ottanta, fino al mio limite addirittura del 2017 che avevo dovuto attendere la sua morte per scoprirne la sconvolgente portata delle sue scoperte , sappiamo bene che per sviluppare il cancro ai polmoni è necessario che l'individuo abbia davanti agli occhi nitida la visione della sua fine, della sua morte (come appunto mia cognata). Il cancro ai polmoni è difficilissimo che lo sviluppino gli animali, tranne in eventi eccezionali. Non avendo gli animali cognizione della morte è improbabile che essi sviluppino un tumore ai polmoni. In realtà anche gli uomini - prima che la medicina capitanata da BIG PHARMA diventasse l'unica medicina consentita dall'establishment - difficilmente sviluppavano un tumore ai polmoni. Il tumore ai polmoni ai nostri giorni è diventato così frequente, così "popolare" fra la gente proprio grazie ai dogmi, alle diagnosi di una corporazione medica indottrinata dalla medicina ufficiale, dagli agenti di Big Pharma. Oggi infatti, sparite le guerre e gli assedi, l'individuo sviluppa un cancro ai polmoni quasi esclusivamente dopo una diagnosi medica che predice la sua fine, la sua morte. Di regola le diagnosi mediche che mettono l'individuo a tu per tu con la morte sono quelle che gli diagnosticano un tumore, un cancro o una qualche grave patologia mortale in qualche parte del suo corpo. Le dichiarazioni da parte del medico al paziente del tipo "hai un cancro maligno al fegato, hai un tumore al seno particolarmente aggressivo e invasivo, ti restano pochi mesi di vita, hai l'AIDS, ecc"...tutte queste dichiarazioni colpiscono il paziente come una condanna a morte, come una sentenza di totale annichilimento. "Anche cercare informazioni su un particolare sintomo su Internet con innumerevoli siti Web che propagano il concetto di malattie maligne può facilmente attivare un conflitto di paura della morte". Di regola quindi sono principalmente le diagnosi mediche nella nostra epoca che scatenano nell'individuo la paura della morte e con essa il tumore ai polmoni, difatti l'individuo messo di fronte alla MORTE si sente mancare l'aria, si sente come se stesse per soffocare, come se si trovasse nella condizione di non respirare o di non potere più assorbire l'aria.Noi di regola associamo la morte di un individuo con la mancanza di respiro. Quando un individuo smette di respirare noi lo dichiaramo morto: "ha esalato l'ultimo respiro", si dice di regola. Ed è per questo motivo che associamo la morte alla mancanza d'aria. Non a caso noi quando ci troviamo di fronte ad un evento mortale contraiamo il diaframma per ingerire, per inghiottire più aria - e quale evento è più mortale di una diagnosi medica che ti dà qualche mese di vita a causa di un tumore che dal punto di vista della medicina del dottor Hamer è del tutto innocuo? Dal momento in cui l'individuo ha paura di morire egli allarga i polmoni come per sfuggire ad una situazione di soffocamento, ad una situazione in cui l'aria viene a mancare. L'individuo che ha paura di morire, a cui è stato diagnostico una malattia mortale sente il bisogno di respirare a pieni polmoni, di fare il pieno di ossigeno. Il metodo che ha escogitato la natura per permettere all'individuo spaventato dalla morte di assorbire una maggiore quantità d'aria è quello di sviluppare un tumore. Il tumore come sappiamo è una proliferazione cellulare, una crescita in eccesso di cellule nell'organo bersaglio, nel nostro caso il polmone. Avendo l'individuo bisogno di respirare meglio, di assorbire più aria delle cellule tumorali proliferano negli alveoli polmonari con il compito di catturare più ossigeno. Negli alveoli polmonari deputati all'incameramento dell'ossigeno cioè cresce un tessuto supplementare, delle cellule tumorali, dei noduli rotondi con la funzione di catturare una maggiore quantità d'aria. Il compito delle cellule tumorali nei polmoni è quindi quello di incamerare più ossigeno per permettere all'individuo di sfuggire alla morte. Anche nel tumore ai polmoni - come in tutti i tumori - quindi non c'è niente di maligno di degenerativo, nessuna cellula impazzita. Il polmone si dilata per permettere all'individuo di sfuggire alla morte ingerendo una maggiore quantità d'aria. Il tumore continua a crescere fino a quando l'individuo teme per la sua vita, fino a quando è spaventato dall'idea della morte. Mentre, al contrario, il tumore smette di crescere, si arresta quando l'individuo supera il suo conflitto, quando vince la paura di morire. Una volta superato il suo conflitto l'individuo non ha più bisogno di ingerire più aria e quindi il suo tumore diventa superfluo, non più necessario. Arrivati a questo punto il cervello dà l'ordine ai micobatteri della tubercolosi di smantellare, di distruggere il tumore, il tessuto di polmone cresciuto in eccesso. Il tessuto demolito dai batteri viene poi espulso dalla bocca provocando tosse con catarro. L'espettorazione contiene anche muchi frammisti a pus e potrebbe contenere anche sangue. Questo processo di GUARIGIONE - l'espettorazione del tessuto polmonare demolito dai batteri - la medicina ufficiale lo chiama "tubecolosi polmonare". Tutti i tumori - come abbiamo visto anche nel tumore al seno e nel tumore allo stomaco - vengono smantellati, demoliti dall'azione dei batteri quando non sono più necessari. E con il tumore ai polmoni questa legge non cambia. "La secrezione tubercolare , escreta attraverso l'espettorato, è ricca di proteine. Se la fase di guarigione è lunga e intensa, la carenza di proteine potrebbe essere fatale. La morte, tuttavia, non è causata dall infezione della tubercolosi, ma piuttosto dall'esaurimento delle proteine (per questo motivo, la tubercolosi era precedentemente chiamata "consumo", tisi).
![]() |
| oggi come ieri : farse gonfiate |
Questo è esattamente ciò che accadde durante l' epidemia di tubercolosi polmonare del 1919 detta Spagnola dopo che milioni di persone avevano risolto i conflitti subiti durante quattro anni di guerra. La fine della guerra ha avviato una guarigione di massa. A causa dell'estrema povertà causata dalle crisi economiche mondiali seguite alla prima guerra mondiale, le persone affette da tubercolosi non hanno ricevuto il cibo ricco di proteine necessario per la guarigione. Solo coloro che potevano permettersi un'alimentazione adeguata erano in grado di sopravvivere. I poveri non avevano possibilità". Non fu quindi un presunto virus nella cosiddetta "pandemia" chiamata SPAGNOLA che portò alla morte milioni di persone alla fine della prima guerra mondiale ma la mancata guarigione dal tumore dovuta, nelle masse povere, ad una adeguata alimentazione ricca di proteine. Eh si! la cosidetta malefica elite di quattro bottegai arricchiti, sa che la paura di morire per tramite di un virus invisibile svilupperà nelle masse spaventate dal presunto VIRUS, un cancro ai polmoni. E questo è quello che effettivamente succederà a tutta quella gente terrorizzate dal coronavirus una volta che si sentirà al sicuro o che la finta pandemia avrà fine.
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