Svincolata dal noioso iter, diciamo cosi’ Newtoniano, la fisica diviene una materia molto simile alla filosofia ed ecco allora che scatta l' interesse, addirittura la passione : Heisenberg, che ci fa addirittura un libro , quindi Pauli, che colloquia e collabora con Jung sul principio della sincronicita' ed ancora Dirac, Bell e sopratutto Erwin Schrodinger, .che da' nuova direzionalita' alla “fisica quantistica”, che magari si rifaceva piu’ a Leibniz che a Newton, ovvero la “vis viva” promanante da noi e non da fuori, in-sistente e non ex-sistente, applicata in quel calcolo infinitesimale con proiezioni di numeri negativi, cioe' numeri immaginari rendeva il tutto anche per il passato, infinitesimamente piu’ stimolante. L’effetto della doppia fenditura, l’entenglement, l’effetto farfalla, il principio di indeterminazione su particella e flusso, l’equazione d’onda e il suo collasso e poi dai, quel gatto vivo o morto riferito giustappunto al collasso d’onda: i campioni della nuova fisica Heisenberg, Schrodinger, avevano tutti i crismi per assurgere ai nuovi campioni della conoscenza, assieme a quelli piu’ collaudati della vecchia filosofia da Leibniz a Kant, saltando a pie’ pari l’improponibile Hegel (improponibile per chi come me ritiene la rivoluzione industriale la quintessenza dell’abominio della nostra civilta’ e altresi considera tutta la pratica e il teorico ad essa correlato - illuminismo, rivoluzione americana, rivoluzione francese, massoneria, cosidetta scienza economica e vari pseudo teorici tipo Smith, Ricardo, Say, Malthus, etc. del ciarpame derivato da quell’unica mentalita’ mercantile che io preferisco chiamare bottegaia) Si obiettera’ : ma come tu ritieni la rivoluzione industriale un passo indietro dell’umanita’ e anche la Rivoluzione Francese, il principio dei diritti e della liberta’, dell’eguaglianza dell’uomo un abominio? In realta’ io dico e sono in grado di dimostrare con lo studio, la conoscenza e un po’ di capacita’ di ragionamento, che a proposito de la piu’ famosa delle rivoluzioni, quella francese del 1789, fu solo una farsa, come d’altronde tutte le piu’ strombazzate pandemie della storia, non diversamente che per gli altri pseudo cambiamenti socio/politici passati alla storia come rivoluzioni o anche guerre, mettendoci magari l’epiteto di “indipendenza”, di “successione” , di “secessione”, oppure dandogli un nominativo piu’ colorito, trasferito da qualche oggetto o luogo del contesto: “ guerra delle tre rose, guerra del te’, guerra dell’oppio, rivolta dei garofani , rivoluzione d’ottobre , rivoluzione delle camicie nere, marcia del sale, primavera di Praga”….e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Massimo comun denominatore di tutti questi sconvolgimenti, la assoluta falsita’ rispetto a quello che dovrebbe essere un raccontato obiettivo e veritiero sulla storia e questo non proprio da sempre, ma in ispecie con l’avvento nella storia del mondo dell’eta’ dei mercanti, o bottegai ovvero con il progressivo affermarsi di una classe sociale , la borghesia che pone alla base del suo stesso essere e di ogni possibile giudizio di valore : il denaro, il mercato, lo scambio.Ci si potrebbe domandare : ma perche’ prima nell’eta’ dei guerrieri ancora in auge non avveniva lo stesso? Il denaro non aveva questa rilevante importanza? Un Crasso non era l’uomo piu’ ricco di Roma e per questo aveva accesso alle cariche piu’ prestigiose della Repubblica? E poi la stessa differenza fra patrizi e plebei non era, tutto sommato, ascrivibile a questioni di censo? … “Cesare il popolo chiede sesterzi” dice una simpatica freddura… “no vado dritto” risponde il condottiero, mostrando così anche a livello di barzelletta che tutto sommato l’andare diritto, ovvero per una strada che non comporti alcuna deviazione, alcuna sterzata dal cammino del grande interesse dello Stato, può anche essere contemplata, ma il sesterzio o “se-sterzo” non sara’ mai il cammino principale. Ecco mettiamoci un Feynman ante-ante litteram alle prese con il suo integrale sui cammini e questo tragitto diritto, senza sterzate del piu’ grande degli antichi romani : quale credete che sarebbe stato quello piu’ rispondente alle migliori opportunita’????In sostanza il denaro diviene sempre piu’ importante con il corso del tempo ma in eta’ dell’argento e quindi dei guerrieri resta sempre in auge la famosa risposta di di Marco Furio Camillo al “Vai victis” di Brenno : “non auro, sed ferro, reuperanda patria est” ; così e’ anche nel periodo medioevale, con le Cattedrali, con la Cavalleria, in un Poema come la Divina Commedia di Dante Alighieri, con personaggi come Federico II, ma così non sara’ più con l’Umanesimo impostosi come nuova modalita’ di essere al mondo, grazie alla grande pandemia del 1348 e ad una sensibilita’ fondata su di un egoistico individualismo dove può fare enorme breccia la paura e un codice di rappresentazione della realta’ fondato su di una convenzione riduttiva desunta da un codice non verificabile, come quello di un immaginario classico. Assunto quindi il principio che alla origine di ogni sovvertimento sociale c’è sempre un potere costituito e organizzato secondo ferrei dettami di precisi interessi economici, e che il tanto ipocritamente e buonisticamente strombazzato popolo conta, ed e’ sempre contato meno del due a briscola, torniamo ai nostri interessei di fisica teoretica nell’accezione quantistica per vedere se siamo in grado di stabilire una sorta di continuum con quelle forze che al potere bottegaio con relativi garzoni si e’ sempre opposto. In eta’ prebottegaia abbiamo figure come gli Imperatori germanici che lottarono sopratutto contro il Papato Federico Barbarossa, Federico II detto lo Stupor mundi,ma con l’avvento del potere mercantile (i banchieri, i commercianti, l’emergente borghesia) trovata una nazione guida l’Inghilterra e poi strutturatosi in una vera setta la Massoneria, la Rivoluzione Industriale di meta’ del settecento, di cui abbiamo precisato il ruolo di acutizzazione del principio economico, realizzando il connubio con un altro elemento che diverra’ indissolubile al suo spirito : il tecnicismo con l’esaltazione del ruolo della macchina come nuovo paradigma a cui riferire la stessa essenza umana, e’ un qualcosa, non a caso di primogenitura anglosassone , proprio in quanto altamente rappresentante dello spirito commerciale della emergente classe borghese , che come abbiamo avuto modo di osservare ha una originaria localizzazione nazionale in una specifica nazione l’Inghilterra che aveva giustappunto scelto il commercio e il denaro come elementi di connubio con la propria tradizione – un qualcosa, attenzione che nessuna altra nazione, specie in termini di vertice aveva mai operato, facendo oggetto di scambio il proprio lignaggio aristocratico con non meglio precisati meriti di censo, in relazione al quale si poteva annoverare la spregiudicatezza ma anche vere e propri portamenti banditeschi e criminali. Le opposizioni al galoppante spirito bottegaio vengono unicamente da quei popoli, quelle civilta’ che si rifanno alla tradizione e pongono alla base del loro vivere sociale un certo conservatorismo dello spirito appunto di tale tradizione, venendo tuttavia ampiamente a contatto soprattutto con il tecnicismo dei tempi. E’ il caso dei Grandi Imperi della terra, quello Russo, quello austro ungarico e ultimo quello Germanico dopo l’unita’ sotto la guida prussiana di tutti i regni e ducati tedeschi. Un quarto Impero ma in grande decadenza e’ quello cinese, che tornera’ alla ribalta mondiale solo con l’adesione alla teoria comunista di cui ne elaborera’ una versione di carattere orwelliano . Un ulteriore Impero potrebbe essere annoverato nel Giappone, ma non nel XVIII e XIX secolo; la sua rilevanza comincera’ ad essere pronunciata solo con l’inizio del XX secolo, prima nel contrasto con un altro Impero, quello Russo , ma successivamente venendo a trovarsi in rotta di collisione con il piu’ ipocrita degli imperi, quello statunitense che rifugge da tale epiteto e contrabbanda parole di untuoso buonismo : liberta’, democrazia, ma è in verita’ l’erede piu’ che legittimo della bottegaia Inghilterra della quale ha fortemente esasperato i principi, sviluppando come mai prima si era visto, un consumismo dilagante ed un tecnicismo spersonalizzante, dandosi anche quel lustro teorico che gia’ l’Inghilterra si era accaparrata prezzolando pseudo intellettuali come i gia’ citati Smith, Say, Malthus e compagnia. In tutto questo complesso assunto si ravvede il distinguo tra popoli di terra e popoli di mare operato dal filosofo geo politico Carl Schmitt nel lontano 1942 .Liberalismo era stata chiamata alludendo ipocritamente alla liberta’ questa sotto teoria e con la solita mancanza di originalita’ l’america si e’ andata stringendo sotto l’etichetta di “neo Liberalismo. Comunque sia contro questi Imperi le forze bottegaie , ovvero l’ Inghilterra coadiuvata prima dal suo impero coloniale ed anche abilmente coinvolgendo nelle sue camarille altre nazioni europee meno rilevanti come Francia, Italia, Belgio, Olanda, Serbia, Grecia ed infine passando totalmente il testimone agli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale, hanno sempre visceralmente e spasmodicamente combattuto. Si crede ingenuamente che il grande nemico dell’Inghilterra sia stato Napoleone, assolutamente non e’ così Napoleone ha rappresentato solo una forma di esasperazione di un movimento, la Rivoluzione francese, che la Massoneria inglese aveva perfettamente contemplato nei suoi piani di egemonia mondiale, e che proprio l’imprevedibilita’ dell’ascesa al potere di un parvenu, aveva costretto a correre ai ripari. Sconfitto Napoleone a Waterloo, piu’ pero’ da Radetzski e da Blucher che da Wellington, la palma del potere europeo era stata colta da quel personaggio eccezionale che fu il Principe Metternich e finche ‘ fu operativo lui, l’Inghilterra dovette rinfoderare le sue mire egemoniche europee.Un periodo alquanto lunghetto perlomeno fino al 1848/49, quando non a caso l’inghilterra tramite i suoi faccendieri, tipo i Rotschild, prese a fomentare le varie aspirazioni nazionaliste dei popoli (Sicilia, Lombardo Veneto in Italia, Ungheria, Boemia ) ed anche a creare discordie e contrasti nello stesso Impero austriaco. Con il 1849 si registrano le ultime vittorie di reazione degli Imperi conservatori e tradizionalisti, ma ecco che appena qualche anno dopo i bottegai tornano alla carica sfruttando la crisi dell’impero turco ottomano (non contemplato nella precedente elencazione per la poca rilevanza del suo impianto) e l’occasione della guerra di Crimea: perfino il risibile regno di Sardegna viene coinvolto nel conflitto fidando sulla compiacenza di uno dei piu’ solerti faccendieri dei Rotschild : quel Camillo Benso di Cavour annoverato tra i padri della patria unitamente ad un esaltato visionario (Mazzini) un brigante arruffapopoli (Garibaldi) ed un re cialtrone tipo Miles gloriosus. La miccia torna a riaccendersi e nel giro di due anni (1859- 1861) l’Inghilterra riesce a sconvolgere in suo favore non poco l’equilibrio europeo. Crea difatti una nuova nazione sua vassalla (l’Italia) indebolisce sensibilmente l’Impero Asburgico che fa scrociare con la Francia, indebolendo anche quest’ultima (Solferino) , ratifica e afferma la sua influenza in Sicilia anche in virtù di profique iniziative commerciali (i famosi principi sotto il vulcano Ingham, Woodhouse, Whitaker), propizia di li’ a poco uno scontro fratricida tra Austria e Prussia, non puo’ impedire pero’ l’affermazione della Prussia nello scontro contro la Francia (1870). Tornera’ all’assalto nel 1914 favorendo una guerra fratricida dell’Europa e anzi riuscendo a coinvolgere gli Stati Uniti e ingenerare la Prima Guerra Mondiale che fara’ piazza pulita degli Imperi del territori europei . Come spesso avviene nella legge del mondo, il paradosso si insinua nei suoi anfratti e difatti il trionfo verso i Paesi Europei deve passare il testimone agli USA che diventano i nuovi iperbottegai del mondo e l’Inghilterra passa da padrone a garzone in una dialettica che un filosofo tedesco aveva dato per scontato (fenomenologia dello spirito di Hegel) e che un altro tedesco Karl Marx ha cercato di tradurre in termini prettamente economici (non a caso sotto parcella di un industriale con spiccati interessi in Inghilterra Friederic Engels)
sembra una modalità di coniugazione spazio/temporale laddove ci si muove tra futuro anteriore e calcolo infinitesimale ove limiti, derivate e integrali sono proiezioni di numeri negativi (ovvero numeri immaginari)
martedì 29 ottobre 2024
mercoledì 23 ottobre 2024
DIO STRAMALEDICA I BOTTEGAI: GLI INGLESI E GLI AMERICANI
’inghilterra, nazione “bottegaia” per eccellenza secondo la definizione di Napoleone, e di fatto nel giudizio unanime di un po' tutta l'umanita' non asservita alla logica del denaro e del mercato, comincio' nel XVI secolo ad egemonizzare il mare e una volta costruito un vero e proprio impero marittimo e cioe’ fondato sull’elemento fluido, mobile per eccellenza, senza confini e senza quasi limite se non quello della sua assoluta predominanza, si è spasmodicamente adoperata per espandere questo dominio a tutto il contesto continentale europeo. Diciamo che in tale azione non si e' certo servita di mezzi diretti, tipici di tutte le compagini nazionali europee del calibro di Francia, Prussia, Austria, Russia, ma piuttosto abbia adoperato l’arma della diplomazia con peculiarita’ pero’ di pronunciata spregiudicatezza, quando non addirittura di vero e proprio raggiro e inganni di diversa portata sempre al fine di seminare zizzania tra gli Stati continentali e indurli a farsi guerra tra loro. Diceva l’Imperatore Vespasiano in epoca ancora non tacciata di spirito bottegaia “pecunia non olet” ebbene l’Inghilterra ha aggiornato tale frase con l’accezione di scambio, anzi di valore di scambio del denaro per incrementare commerci, quindi concepire il mondo intero come un grande mercato, raggiungendolo in ogni angolo, in ogni piu’ nascosto anfratto grazie al potenziale di movimento del libero scambio marittimo. Attenzione, pero’ tale liberta’ del valore di scambio, su questo l’Inghilterra e’ sempre stata ben determinata, non si applica con equita’ su tutti gli Stati, ma in forza del dominio del mare e di una tecnologia sempre piu’ concepita a proprio favore, cosa che diverra’ preminente a seguito della cosidetta Rivoluzione Industriale, fenomeno originariamente di chiara marca anglosassone, finisce per riguardare solo un Paese e cioe’ se stessa. V’e’ di piu’ : per operare al meglio con tale prassi e rimanere ancora piu’ nascosta, lo Stato, il potere reale, ma anche il governo, i diversi potentati che operano sempre sul lato economico, che si compiacciono di definirsi democratici non hanno operato direttamente, ma hanno utilizzato il meccanismodelle sette, rifacendosi, per convenienza e utilitarismo ancora piu’ mascherati, ad un antico passato molto poco verificato, e cioe’ al leggendario tempio di Salomone e alla confraternita della libera muratoria - cioe’ le persone abilitate all’esercizio della professione di architetto (archè – techne’ = tecnica del principio) nella impersonificazione del mitico Hiram appunto il costruttore del tempio, ucciso da alcuni suoi allievi per carpigli il segreto del fare edificatorio. Il nome di “setta” si tramuta in quello di “Loggia” e la Massoneria (anche il nome e tutta la simbologia ad essa correlata richiamano la Libera Muratoria di Hiram e del tempio di Salomone ) diviene di fatto una sorta di braccio operativo dello Stato che assume sempre maggiore rilevanza fino a incanalre lei la direttivita’ della politica e della stessa Casa Regnante, sempre piu’ subordinate al potere economico e al principio del libero mercato, pero’ a senso univoco. Tramite la Massoneria, lo spirito marittimo dell’Inghilterra, che un filosofo di geo-politica tedesco, Carl Schmitt ha individuato con precisione,smascherandone anche la trasmettibilita' e diciamo così una vera e propria discendenza negli ultra bottegai Stati Uniti d'America, si e' fatto sempre piu’ subdolo e ha teso a seminare zizzania tra gli stati continentali unicamente per conseguire vantaggi economici che alla fin fine vanno a coincidere con i propositi di dominio di tutta l’area europea. Come diceva Raleigh “chi domina il mare, domina il commercio del mondo e a chi domina il commercio del mondo, appartengono tutti i tesori del mondo e il mondo stesso” ecco questa potremmo definire la massima a mo’ di imperativo categorico della bottegaia Inghilterra e del suo braccio operativo: la Massoneria. Nell’ambito di quel seminare zizzania e provocare sempre piu’ scontri tra i popoli continentali, di certo grande piacere dovettero provare i nostri bottegai e loggisti con le guerre fratricide tra Austria e Prussia e l’emergere di nuovi effimeri campioni di quell’ancora non appannato del tutto carisma del prode guerriero come e’ il caso di Federico II di Prussia uno degli ultimi epigoni a essere qualificato dell’epigono di “grande”, ma ci sono altri ambiti che possono essere interpretati secondo canoni alquanto diversi da quelli ufficiali come quello ad esempio del “cui prodest” di una rivoluzione, ovvero un sovvertimento violento e improvviso di un certo “Statu quo “ la risposta e’ presto data : sempre a loro: bottegai e loggisti, gente che oramai antepone a tutto l’interesse economico, il denaro, il commercio, il mercato e ne ha fatto dei veri e propri parametri di misurazione della rilevanza della potenza di una intera civilta’ nel mondo. Cosi’ anche la cosidetta rivoluzione delle colonie americane di poco antecedente a quella in territorio europeo in Francia, denota quasi uno spirito di contro assicurazione si' da garantire una entita’ autonoma ma con spirito non terricolo bensi’ talassico (piu' che mai Schmitt) per scegliersi sempre una base operativa in grado di mantenere quella supremazia non territoriale, non militare, ma marittima e quindi continuare ad esercitare il potere commerciale. Non e’ quindi un caso che tutti i principali protagonisti della rivoluzione americana, sia dalla parte dei ribelli che da parte del governo inglese fossero dei conclamati massoni a cominciare da Washington ed anche dal famoso Marchese Lafayette, generale sia dell’esercito dei ribelli americani che successivamente della Francia rivoluzionaria. E lo stesso vale per tutti indiscriminatamente i protagonisti della rivoluzione in Francia: Lafayette, Marat, Danton, Robespierre. Saint Just, Barrat, Carnot, tutti framassoni a prescindere dalle idee politiche di destra o sinistra secondo la pseudo differenza che deve proprio al periodo della Rivoluzione la ben nota differenziazione nominalistica. Viene quindi da chiedersi, stante questa pronunciata presenza massone (anche la celeberrima presa della Bastiglia difatti fu guidata da drappelli guidati da noti massoni) se l’Inghilterra non ci abbia messo lo zampino sia nella sua preparazione che nella sua realizzazione, ovviamente l’Inghilterra tramite il suo braccio operativo della Massoneria che, proprio in virtu’ di questi due eventi che fanno seguito alla Rivoluzione Industriale, piu’ che un braccio abbia assunto il ruolo della mente. Si obiettera’ “ma come?” l’inghilterra nemica irriducibile di Napoleone, che addirittura sta dietro la rivoluzione francese? Suvvia….” Attenzione signori perche’ anche il Generale Napoleone Buonaparte fu originariamente affiliato alla Massoneria, anche per compiacere il suo piu’ indefesso padrino ovvero quel Paul Barras, che lo aveva favorito agli inizi della carriera a Tolone promuovendolo da capitano a Generale e quale membro piu’ influente del Direttorio non solo nominato qualche anno dopo comandante dell’armata d’italia, ma gonfiate in maniera abnorme le sue battaglie, era stato il vero creatore del mito del nuovo genio militare.Solo che Napoleone una volta raggiunte le inusitate e insperate vette della sua, diciamo un po’ fortuna, un po’ opportunismo, indubbiamente una certa scaltrezza, come aveva prontamente scaricato Barras, così aveva preso le distanze dalla massoneria e quindi anche dagli inglesi che anzi erano divenuti i suoi peggiori nemici. E’ successo spesso nella storia, che personaggi partiti da un certo contesto, lo abbiano poi abbandonato ed anzi si siano rivelati i piu’ strenui avversari di tale loro contesto: così ad esempio il principe Eugenio di Savoia che aveva chiesto un incarico da Generale a Luigi XIV e non avendolo ottenuto era divenuto il suo grande nemico, prendendosi anche la soddisfazione di sconfiggerne spesso i suoi eserciti così Benito Mussolini che partito da socialista massimalista e barricadiero era divenuto il Duce del fascismo e quindi il persecutore di tutta la sinistra, così perfino John Fitzgerald Kennedy dal pieno appoggio della mafia anche per la sua elezione, si era talmente emancipato da tale influenza, che per impedirne ulteriori ritorsioni la grande mafia statunitense (Carlos Marcello, Santo Trafficante, Sam Giancana, etc.) si era vista costretta a ucciderlo. La massoneria, e dietro di essa l’intero Paese dell’Inghilterra sempre piu’ asservito in ogni sua manifestazione al dio denaro, al commercio, al mercato e quindi all’elemento mare, entrambi sempre dietro ai disordini, alle sommosse, ad ogni piu’ piccolo turbamento dello “statu quo” di ogni singolo paese dell’europa continentale: Austria, nei suoi diversi domini, ma anche nel cuore della sua capitale, Regno delle Due Sicilie, financo nell’insignificante Regno di Sardegna, stimolando con tanto di generosi finanziamenti da parte di uno della piu’ potente famiglia massone i Rotschild, a intervenire a favore degli insorti di Milano e dichiarare guerra all’Austria. Lo si sara’ capito, siamo nel turbolento 1848, le feste per i bottegai cominciano in Sicilia nel gennaio e continuano per tutto l’anno a Milano, a Brescia, a Praga, a Budapest e come si e’ detto, nella stessa capitale dell’Impero Asburgico Vienna, con strascichi anche nell’anno successivo. Strascichi che per fortuna sono stati tutti ricomposti e le rivolte tutte sedate. Sembra una sconfitta per le forze di mare ovvero i bottegai e i loro garzoni, pero’ sono riuscite nel colpo piu’ grosso e piu’ saturo di implicazioni : l’ allontanamento del principe di Metternich, il garante di trenta e piu’ anni di pace e di tutta terricola, senza bisogno di andare a ricercare astrusi mercati e un commercio che in verita’ alimenta piu’ che altro se stesso. E’ vero che il grande statista era alquanto invecchiato (75 anni) ma la sua perdita, si fara’ inesorabilmente sentire di li’ a poco, quando contando sulla pochezza dei successori di Metternich e sulla giovane eta’ e quindi inesperienza del nuovo imperatore Franz Joseph (diciott’anni al momento dell’ascesa al trono nel dicembre 1848), ancora una volta Inghilterra e Massoneria erano riuscite a seminare zizzania tra i Paesi Europei convincendo il borioso nipote di Napoleone Luigi Napoleone autonominatosi anche lui imperatore, a impegnarsi in guerra contro Turchia e Russia per il possesso della Crimea e finendo anche per coinvolgere l’altrettanto velleitario Regno di Sardegna tramite il proprio Capo del Governo il Conte Camillo Benso di Cavour ovviamente fra massone anche lui e particolarmente asservito alla casa Rotschild, con la promessa di favorirne le ambizioni di sottrarre all'Austria il possesso dei territori dell'alta Italia Lombardia e Veneto.La accennata inesperienza del giovane Imperatore austriaco, tra l’altro, proprio nel periodo piu’ acuto del conflitto per la Crimea, infiammato dalla passione di un romantico amore (per la famosa Sissi), e la assoluta incapacita’ dei governanti imperiali, portera’ anche l’Austria dalla parte di Inghilterra, Francia e Piemonte finendo per mettersi contro l’altro grande impero di terra del continente difatti lo Zar di Russia infuriato per il mancato appoggio dell’Austria, che lui non aveva mancato di dare nel ’49 contro i ribelli Ungheresi, passera’ inesorabilmente dalla parte delle potenze succubi dell’Inghilterra e questo non solo non aiutando l’Austria contro Francia e Piemonte nella successiva guerra del ’59, ma mantenendo tale antistorica posizione ancora nel 1914 nella apocalisse della Grande Guerra. Come e' oramai noto anche tutto il nostro Risorgimento e' stato promosso, finanziato e anche condotto dalla bottegaia Inghilterra tramite la sua Massoneria e personaggi affiliati a tale Setta che non a caso, sono stati i principali attori del processo di unita' nazionale Cavour, Mazzini, Garibaldi , la cui famosa e gonfiatissima Spedizione dei Mille, fu interamente finanziata e condotta dalla Massoneria Inglese.Come si vede la bottegaia Inghilterra e la sua emanazione piu' informante la Massoneria, sono state la zizzania d'Europa e con un'ottica un tantino piu' allungata la disgrazia dell'intero pianeta che si e' trovato irretito in una spirale di violenza e mercimonio che ancora oggi ne costituiscono come una ragnatela
sabato 19 ottobre 2024
ESTREMISTA E' SOLO IL CENTRO! DESTRA E SINISTRA, NO!
Hanno ragione sia De Benoist che Preve dalle loro rispettive originarie posizioni di destra e sinistra quando sanciscono che: “ quello che proprio non ha piu’ senso e’ uno scenario dicotomico Destra/Sinistra”: Ne’ e ‘ ipotizzabile per ciascuno dei due schieramenti, che poi schieramenti non sono stati ne’ ora, ne mai, distinguere quel qualcosa di dirompente tanto da poter innescare una “rivoluzione scientifica” secondo il senso dato a tale espressione dall’epistemologo Thomas Kuhn. Le rivoluzioni da esse innescate sono semmai quelle alquanto contraddittorie e/o risibili, tipo la massonica rivoluzione francese o quella da operetta delle Camicie nere fasciste, ed anche quella pilotata dallo Stato Maggiore Germanico di Lenin e dei suoi bolscevichi, per non parlare della democraticissima affermazione del Nazionalsocialismo di Hitler. La verita’ e’ che noi oggi uomini cosidetti post moderni, siamo ancora legati allo scenario costituitosi dopo la seconda guerra mondiale che con le pseudo grandi rivoluzioni e anche con quelle in forma sussidiaria (tipo il Messico di Pancho Villa, la Spagna falangista, la Cina di Mao Tze Tung, la Cuba di Fidel Castro piu’ i vari colpetti di stato in Argentina, in Grecia, a Cuba, in Cile e endemicamente in quasi tutti i paesi d’Africa e del Sud America) ha stabilito una sorta di equazione differenziale dove come il barone di Munchausen che non poteva salire in cielo tirandosi per il suo codino della parrucca, non possiamo piu’ tirarci fuori, ma siamo presi dai suoi elementi non riuscendo piu’ a distinguere tra numeri reali e numeri immaginari Fantasia o realta’ ? ecco lo scenario che si apre nel terzo millennio, o forse piu’ verosimilmente solo menzogna e manipolazione da parte di una piccola entita’ a svantaggio dei molti. Nel corso di questi ultimi vent’anni, dice De Benoist (nominalmente da destra quindi) che la sinistra ha aderito senza problemi e a volte anche con volenteroso entusiasmo al modello capitalistico del mercato, di origine e tendenza anglosassone e statunitense, quindi paradossalmente si e’ avuta una politica di destra economica, ma condotta da uomini di sinistra. Una evoluzione che non e’ poi così apocalittica e soprattutto ha ben poco del “tradimento” di ideologia, ma rientra a tutto tondo nelle premesse della diciamo così prassi, ma anche pensiero della sinistra il cui peccato originario e’ quello di avere sempre accettato i termini del dibattito della mentalita’ anglosassone e statunitense che potremmo anche definire sommariamente “bottegaia”. Se tu accetti come referente universale il denaro, il commercio e giustappunto il mercato con il suo unico valore che e’ il valore di scambio, e’ inevitabile che alla fine finisci per convenire sulle regole del gioco. Diciamo che siamo al cospetto di una confusione di cui arriva a concorrere anche la Destra che sempre paradossalmente si trova, perlomeno in una accezione piu’ filosofica (Guenon, Evola, Heidegger, Pound e giustappunto un De Benoist o anche un Dugin) , a rappresentare una critica feroce di quel capitalismo e mentalita’ bottegaia, che invece la sua prassi ordinaria medio e piccolo borghese si trova a condividere con fervore. Evoluzione quindi che non ha niente del tradimento, niente di ideologico, ma ha un carattere piu’ globale e sistemico nel senso che si e’ andato costituendo, appunto in questi anni del terzo millennio, un “estremismo del centro” governato dal pensiero unico e dal politicamente corretto, che portano ad un buonismo di maniera, caratterizzato dal fatto che tutto, ma proprio tutto e’ intercambiale, eh si ! anche Destra e Sinistra. D'altronde "pensiero unico" e "politicamente corretto" sono una cosa sola dice sempre De Benoist "il pensiero unico e' l'aspetto di destra di una unita' organica , mentre il "politicamente corretto" ne e' l'aspetto di sinistra , che poi i rispettivi attori di questa complementarieta' non se ne accorgano, e' solo un modesto episodio della storia delle ideologie. Per quanto riguarda il passato la dicotomia Destra/Sinistra ha significato qualcosa di reale per duecento anni (1789-1989) sia pure, abbiamo notato , spesso e volentieri contaminata da uno spregiudicato uso del registro immaginario, da parte delle classi di potere, vincitrici della tenzone alquanto Schmittiana tra potenze di Terra e potenze di Mare in una accezione tutta economicacommerciale e cioe' di trionfo bottegaio con Inghilterra e suo prolungamento Statunitense (il famoso "la storia la fanno i vincitori a discapito dei vinti, così' John Waine che non ha fatto un giorno di militare diventa il prode dei prodi, i Marines "il corpo degli eroi" tutto e' manipolato, tutto e' per finta, tutto e' recitare una parte : prima il mondo come una bottega, poi il mondo come dilatazione di Hollywood).
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