Hanno ragione sia De Benoist che Preve dalle loro rispettive originarie posizioni di destra e sinistra quando sanciscono che: “ quello che proprio non ha piu’ senso e’ uno scenario dicotomico Destra/Sinistra”: Ne’ e ‘ ipotizzabile per ciascuno dei due schieramenti, che poi schieramenti non sono stati ne’ ora, ne mai, distinguere quel qualcosa di dirompente tanto da poter innescare una “rivoluzione scientifica” secondo il senso dato a tale espressione dall’epistemologo Thomas Kuhn. Le rivoluzioni da esse innescate sono semmai quelle alquanto contraddittorie e/o risibili, tipo la massonica rivoluzione francese o quella da operetta delle Camicie nere fasciste, ed anche quella pilotata dallo Stato Maggiore Germanico di Lenin e dei suoi bolscevichi, per non parlare della democraticissima affermazione del Nazionalsocialismo di Hitler. La verita’ e’ che noi oggi uomini cosidetti post moderni, siamo ancora legati allo scenario costituitosi dopo la seconda guerra mondiale che con le pseudo grandi rivoluzioni e anche con quelle in forma sussidiaria (tipo il Messico di Pancho Villa, la Spagna falangista, la Cina di Mao Tze Tung, la Cuba di Fidel Castro piu’ i vari colpetti di stato in Argentina, in Grecia, a Cuba, in Cile e endemicamente in quasi tutti i paesi d’Africa e del Sud America) ha stabilito una sorta di equazione differenziale dove come il barone di Munchausen che non poteva salire in cielo tirandosi per il suo codino della parrucca, non possiamo piu’ tirarci fuori, ma siamo presi dai suoi elementi non riuscendo piu’ a distinguere tra numeri reali e numeri immaginari Fantasia o realta’ ? ecco lo scenario che si apre nel terzo millennio, o forse piu’ verosimilmente solo menzogna e manipolazione da parte di una piccola entita’ a svantaggio dei molti. Nel corso di questi ultimi vent’anni, dice De Benoist (nominalmente da destra quindi) che la sinistra ha aderito senza problemi e a volte anche con volenteroso entusiasmo al modello capitalistico del mercato, di origine e tendenza anglosassone e statunitense, quindi paradossalmente si e’ avuta una politica di destra economica, ma condotta da uomini di sinistra. Una evoluzione che non e’ poi così apocalittica e soprattutto ha ben poco del “tradimento” di ideologia, ma rientra a tutto tondo nelle premesse della diciamo così prassi, ma anche pensiero della sinistra il cui peccato originario e’ quello di avere sempre accettato i termini del dibattito della mentalita’ anglosassone e statunitense che potremmo anche definire sommariamente “bottegaia”. Se tu accetti come referente universale il denaro, il commercio e giustappunto il mercato con il suo unico valore che e’ il valore di scambio, e’ inevitabile che alla fine finisci per convenire sulle regole del gioco. Diciamo che siamo al cospetto di una confusione di cui arriva a concorrere anche la Destra che sempre paradossalmente si trova, perlomeno in una accezione piu’ filosofica (Guenon, Evola, Heidegger, Pound e giustappunto un De Benoist o anche un Dugin) , a rappresentare una critica feroce di quel capitalismo e mentalita’ bottegaia, che invece la sua prassi ordinaria medio e piccolo borghese si trova a condividere con fervore. Evoluzione quindi che non ha niente del tradimento, niente di ideologico, ma ha un carattere piu’ globale e sistemico nel senso che si e’ andato costituendo, appunto in questi anni del terzo millennio, un “estremismo del centro” governato dal pensiero unico e dal politicamente corretto, che portano ad un buonismo di maniera, caratterizzato dal fatto che tutto, ma proprio tutto e’ intercambiale, eh si ! anche Destra e Sinistra. D'altronde "pensiero unico" e "politicamente corretto" sono una cosa sola dice sempre De Benoist "il pensiero unico e' l'aspetto di destra di una unita' organica , mentre il "politicamente corretto" ne e' l'aspetto di sinistra , che poi i rispettivi attori di questa complementarieta' non se ne accorgano, e' solo un modesto episodio della storia delle ideologie. Per quanto riguarda il passato la dicotomia Destra/Sinistra ha significato qualcosa di reale per duecento anni (1789-1989) sia pure, abbiamo notato , spesso e volentieri contaminata da uno spregiudicato uso del registro immaginario, da parte delle classi di potere, vincitrici della tenzone alquanto Schmittiana tra potenze di Terra e potenze di Mare in una accezione tutta economicacommerciale e cioe' di trionfo bottegaio con Inghilterra e suo prolungamento Statunitense (il famoso "la storia la fanno i vincitori a discapito dei vinti, così' John Waine che non ha fatto un giorno di militare diventa il prode dei prodi, i Marines "il corpo degli eroi" tutto e' manipolato, tutto e' per finta, tutto e' recitare una parte : prima il mondo come una bottega, poi il mondo come dilatazione di Hollywood).
sembra una modalità di coniugazione spazio/temporale laddove ci si muove tra futuro anteriore e calcolo infinitesimale ove limiti, derivate e integrali sono proiezioni di numeri negativi (ovvero numeri immaginari)
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