Ho letto che il calendario di quest’anno 2025 e’ lo stesso di quello del 1969, stesso inizio di mercoledi’ , stessa domenica 5 gennaio che a ricordare quella del 1969 fu davvero epica, in linea col folgorante inizio dell’anno che era poi quello in cui uomini e donne non si sarebbero guardati piu’ in faccia . Passo immantinentemente dalla prima alla terza persona perche’ non voglio incedere nel troppo soggettivo e ricorrero’ alla terza persona in merito a questo mio conoscente che quel 1969 lo aveva iniziato alla grande. Non bastava la ragazzetta sedicenne vicina di casa con la quale era stato alla festa di capodanno da degli amici e la aveva pomiciata ben bene baciandola, succhiandole il collo ma non andando oltre,ora in quella domenica 5 gennaio avevano con l’amico Raul rimorchiato due svedesi, una molto bella l’altra così così, con le quali erano finiti in una festa a casa di amici che stava dalle parti della Pineta Sacchetti. Per l'occasione lui guidava il 124 coupe' giallo positano dove le due ragazzette stavano dietro piuttosto scomode e comunque appena nella casa era iniziata la lotta tra lui e Raul per accaparrarsi la piu' bella. non era lotta facile perche' Raul era un tipo niente male, moro corvino , alto piu' di lui quindi sul metro e novanta e sopratutto ci sapeva fare con le donne , in particolare con i rimorchi dato che era solito stazionare a Fontana di Trevi appunto per acchiappare le straniere di passaggio, con tanto di discorsi preparati e confezionati in inglese proprio per questo scopo. Ordunque sfida fatta di attimi, di un certo sguardo da cogliere subitaneo e fatta anche di canzoni appropriaate, così quando la padrona di casa che non era una proprio di primo pelo, aveva messo "Hei Paula" un disco dei primi anni sessanta, la quintessenza per un ballo come si deve in quanto a strusciate, abbracci, e momento catartico del bacio, era schizzato dalla sedia e l'aveva sottratta a Raul proprio sul filo di lana. il momento magico era scoccato e si erano quindi appartai in un angolo della casa verso il balconme socchiuso, pomiciando davvero forte tant'è che la padrona di casa li aveva invitati a scendere giu' in macchina dove avrebbero goduto di maggiore intimita' . Tutto questo questo acchiappo folgorante delle bellissima svedese era avvenuto appunto in quella domenica sere del 5 gennaio 1969 e ispiratore quasi d'obbligo dell'impresa era stato Gigi Rizzi, si proprio lui, quello della estate scorsa conquistatore di Brigitte Bardot, mito vivente che il giormìno prima sabato 4 aveva conosciuto allo Scarabocchio e a sua ferma convinzione lo aveva per così dire guidato nell'impresa di accaparrarsi la bella svedese, vincendo la gara con un molto piu' consumato "acchiappafemmine" . Gigi Rizzi anche prima della Bardot era uno che si era fatto belleszze da sturbo: Patrizia Gallieni, Anna Mucci, Isa Stoppi, la modella che il fotografo Avedon definì più bella del modo, «con due laghi al posto degli occhi»... Nel ’67 aveva inaugurato con Piroddi il Number One, a Parigi aveva il lasciapassare da Regine Zilberger, la signora del New Jimmi’s, dove fece il debutto in compagnia di Natalie Delon: ai tavoli accanto a lui c’erano Aristotele Onassis con la Callas e Porfirio Rubirosa (il play boy piu' celebrato della generazione anni cinquanta e primi sessanta), con Odile Rodin. Se andava a Londra le tappe erano Annabel’s e il Dolly’s: serate con Polansky e Sharon Tate, compagna del momento Fiona Lewis, mentre Piroddi stava con Jaqueline Bisset. Poi tra un Cristal e un Dom Perignon il giovanotto si giocava una fortuna nelle infernali puntate di chemin de fer. Conoscere personalmente questo mito vivente era stato sconvolgente e difatti ad appena ventiquattro ore di distanza ecco il primo risultato, una svedese veramente da sturbo, certo lui Gigi oltre alla Bardot poteva vantare amicizie strette con Natalie la ex moglie di Alain Delon, con Marisa Berenson, una modella franco tedesca dal fascino aristocratico e irraggiungibile. Diciamo pero' che la La love story con Brigitte Bardot fu la consacrazione, un qualcosa di pazzesco, una bomba: un giovane italiano si sostituiva a Gunther Sachs, playboy miliardario erede della dinastia Von Opel, l’uomo che lanciava rose rosse dall’elicottero per annunciare alla Bardot il suo arrivo. Gigi ballava il flamenco sul tavolo con sfacciata esuberanza, girava a piedi nudi, giocava con le carte e con le donne. Quando la Bardot lo invitò alla Madrague e mandò una Rolls Royce nel suo albergo a ritirare gli abiti di ricambio, aveva appena 24 anni. Per tre mesi diventò l’uomo più invidiato del mondo ed ora che la storia era finita e di mesi ne erano passati sei, questo mito si rinverdiva per lui
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