venerdì 31 ottobre 2025

ALTRO INTEGRALE NEL FASCISMO

 

Divertissement di applicare l’integrale sui cammini di Feynman ad un altro percorso per il fascismo : andiamo a percorrere. l’altro cammino  del nostro integrale sul fascismo , mettendo da subito in ombra la cialtronesca figura di Benito Mussolini e il suo giornalaccio frutto del mercimonio con Francia e Inghilterra ?  Per farlo dobbiamo partire da un’altra Marcia, quella fatta da D’Annunzio su Ronchi  nel settembre del 1919 e preludio all’epopea dell’annessione  di Fiume  con tutti i nessi e connessi ivi compresa la folgorante Carta del Carnaro (8 settembre 1920) emessa a seguito e a sugello della cosidetta Reggenza del Carnaro (proclamata da D’annunzio il 12 agosto precedente. 
proclamazione della reggenza del Carnaro 

Lo scenario che prospettava era quello di una repubblica direttoriale. Il potere esecutivo sarebbe stato affidato ad un collegio di sette Commissari ("Rettori" nella versione dannunziana), eletti dall'organo legislativo, che avrebbero dovuto rimanere in carica un anno (rappresentare la Repubblica presso gli altri Stati e dirigere il collegio esecutivo come primus inter pares sarebbe stato compito del Commissario/Rettore agli Affari Esteri). Il potere legislativo avrebbe dovuto essere condiviso da due camere, la Camera dei Rappresentanti e il Consiglio Economico (nella versione dannunziana denominate rispettivamente "Consiglio degli Ottimi" e "Consiglio dei Provvisori"). Non ci sarebbe stato tuttavia bicameralismo perfetto, in quanto ognuna di esse sarebbe stata responsabile di materie diverse; su alcune materie importanti si prevedeva tuttavia la partecipazione all'attività legislativa di entrambe le camere, per l'occasione riunite in seduta comune nell'Assemblea Nazionale (denominata anche "Arengo" nella versione dannunziana). In caso di pericolo per la Patria l'Assemblea Nazionale avrebbe potuto eleggere per un periodo di sei mesi un Comandante (figura ispirata al dictator dell'antico Stato romano). Ecco questo spirito della Marcia su Roma e della successiva  reggenza di Fiume e’ costitutivo per intendere il diverso integrale sui cammini  che si andra’ costituendo  - per soggettivare il tutto mi vado a scegliere il riferimento di prammatica della mia storia e tradizione  che sara’ come il coagulo di questo nuovo integrale: la figura di Mario Nardulli nato in Roma il 25 novembre 1888, il quale dopo la terribile guerra cui ha partecipato fin dai primi giorni nel maggio 1915 agli ultimi del novembre 1918, e’ stato appena congedato  come capitano degli alpini. In quel fine agosto si  ritrova coinvolto nelle manifestazioni organizzate 
da D’Annunzio per procedere all’annessione del
territorio di Fiume, per cui alla fine invece di tornare nella casa paterna decide di unirsi all’Impresa. Negli ultimi tempi della guerra e’ transitato dal suo corpo di appartenenza gli alpini,  ai reparti d’assalto e ha fatto parte nella battaglia del solstizio della Divisione Speciale d’assalto “A” , per poi far ritorno nel settembre 1918  negli alpini : le cosidette Fiamme Verdi,  andando a comandare una compagnia speciale aggiunta al XXIX reparto d’assalto co
mandata  da quello che diverra’ un suo grande amico il pari grado Gastone Gambara  che nella battaglia finale si guadagnera’ la promozione per merito di guerra a Maggiore risultando a 27 anni uno dei piu’ giovani ufficiali superiori dell’esercito. Lui e’ un ufficiale di complemento,  nato a Roma il 25 novembre 1888, ha la V ginnasiale e ha poi conseguito un diploma tecnico  avendo interrotto gli studi nel 1905  andando a lavorare a Salò sul Garda e ripresoli nel 1907, che ha   compiuto  30 anni pochi giorni dopo la fine della guerra , con la proposta di una medaglia d’argento al v.m. che ha inoltrato l’amico, e una precedente presa durante la Straf expedition nel luglio 1916, la croce al merito di guerra  e il fregio distintivo di due ferite di guerra con diritto al distintivo d’onore in argento di mutilato di guerra. In quel settembre si e’ lasciato convincere dall’entusiasmo del poeta  e anche dalla perplessita’ di aver combattuto una guerra sbagliata, in alleanza contro i nostri peggiori detrattori e contro invece quegli imperi terricoli di germania e d’austria che rappresentavano l’ultimo baluardo della tradizione.  Questo tipo di mentalità  con l’atroce dubbio di essere stati dalla parte sbagliata e’ comune a molti moltissimi reduci della guerra e comincia a farsi strada anche nello stesso d’Annunzio e nel corso dell’anno di fiume 1920 tendera’ a divenire generale. Ci sono contrasti sugli aiuti economici (questione di soldi come ai tempi della famosa conversione di Mussolini  dalla neutralita’ piu’ intransigente all’interventismo piu’ frenetico  che era stato alla base della fondazione del Popolo d’Italia) che giustappunto questo binomio  Mussolini e il Popolo d’Italia avrebbero sottratto ai Legionari di Fiume e una parte di legionari tra cui lui si fa interprete di una fazione di troncare ogni rapporto con i fasci di combattimento, mentre alcuni affiliati dei fasci si fanno fautori di un diretto passaggio del movimento dei fasci di combattimento al movimento legionario soprattutto per far fronte alle pressioni del Governo Giolitti per disperdere quest’ultimo. Cosa che avverra’ con il famoso natale di sangue del 1920, cui il nostro prende parte ricevendo un encomio da D’Annunzio. Il Governo Giolitti con il suggello del Gen.Caviglia  elimina il caso di frattura internazionale, ma  il movimento legionario  disperso ma non domo, si riorganizza tramite quella unione con membri insoddisfatti della gestione mussoliniana dei fasci di combattimento e ne viene fuori una nuova entita’ che fa riferimento a D’annunzio ed annovera giovani entusiasti come Dino Grandi, Italo Balbo, Costanzo Ciano, Ulisse Igliori, Host-Venturi lui e altri ex legionari ed ex facenti parti del movimento dei fasci di combattimento con la costituzione in partito che estromette di fatto Mussolini  denominandosi PARTITO NAZIONALE FASCISTA (19 gennaio 1921)  e anticipando quindi di un anno il passaggio da movimento a Partito . Emergono nomi nuovi perlopiù’ giovanissimi come Italo Balbo ex tenente degli alpini e delle fiamme verdi proprio come lui che infatti gli diventa amicissimo che aveva due medaglie d’argento e una di bronzo, Dino Grandi avvocato e sindacalista anche lui ex alpino, quindi il romano Giuseppe Bottai , la medaglia d’oro Ulisse Igliori tutta gente con 5 / 6 anni di meno di lui  e qualcuno piu’ grande come Costanzo Ciano, Preziosi. Host Venturi, tutti comunque fermamente indirizzati a fare di D’Annunzio il perno del nuovo partito. L’idea di fondo che caratterizzava questa nuova entita’ politica era la convinzione peraltro oramai apertamente sostenuta da D’Annunzio che la guerra da parte dell’Intesa era stata un grosso errore e pertanto bosognava perseguire un nuovo indirizzo contrario alla conferenza di Versailles e anzi fautore di un riavvicinamento alla Germania e alla Austria in quanto sebbene vincitrice, l’Italia al par di loro era stata trattata dagli ex alleati come Paese vinto. Anche il nostro referente  era andato sviluppando con forza tale tesi lasciando le sue peculiarità’ tecniche e invece dedicandosi a quelle intellettuali di storia, filosofia e andandosi anche ad interessare di psicoanalisi che aveva scoperto 
in quel 1921 rimanendo particolarmente
 impressionato da una traduzione del testo di Freud AL DI LA’ DEL PRINCIPIO DEL PIACERE (chi e’ che incanala la formazione di tale referente? Quale oscura e misteriosa forza lo spinge ad integrare  altri cammini, difatti pur essendo stato sempre una persona molto aperta e curiosa ora nella maturita' e' come spinto da un impulso ad apprendere e ad  interessarsi di specifici culturalmente stimolanti, difatti contemporaneamente all’impegno politico che si era acuito nel settembre del 1919  si andava appunto sviluppando in lui questa capacita’ di sintesi che facendo ritorno agli studi ginnasiali aveva ripreso quel percorso (Integrale sui cammini  soggettivo a somiglianza di quello
sociale) -  tutto il 1921 e’ impiegato nell’azione di contenere il comunismo ma nel contempo porre una alternativa al potere economico e finanziario. Ad appoggiare il movimento vengono giovani filosofi come Julius Evola che ha appena 23 anni . Lui e’ nominato dirigente del settore operativo di Roma e provincia e parimenti salgono di rilevanza Balbo, Grandi, Bottai, Igliori , Host Venturi, Elia Rossi Passavanti , perfino indomiti diciottenni come ettore Muti che volontario quindicenne aveva preso una medaglia d’argento
in guerra  tra gli arditi, inoltre cominciano ad aderire al nuovo partito gente importante, politici, militari . Lui intanto come ex reduce
e’ riuscito ad accedere all’università’ e nel dicembre 1921 si laurea in scienze psicologiche e  sociali. D’annunzio si erge come a nuovo Duce del Paese e infiamma le piazze con la sua retorica . A seguito della caduta del Governo Bonomi  nel febbraio 1922 viene deciso su consiglio di Balbo, lui, Grandi, Bottai  e l’appoggio di Generali come De Bono, Pennella  e il non intervento di Caviglia che si aggiunge a coloro che reputano la guerra a fianco dell’Intesa un errore, di indire l’insurrezione con una Marcia su Roma previo un raduno a Perugia il 27/28 febbraio  1922: cervello e braccio di questo pronunciamento e' il giovane ventiseienne Italo Balbo che rompe
 ogni indugio e riesce a far dar il governo a D'annunzio E cosi’ abbiamo con un anticipo di  8 mesi una marcia su Roma con affidamento del Governo a D’Annunzio che grato per il portamento di Italo Balbo lo nomina  vice presidente del Consiglio  e forma un governo con Costanzo Ciano, Host Venturi Preziosi, Grandi, Bottai, Suardo, Acerbo, ed anche tre generali dell'esercito De Bono,  Di Giorgio, Pennella.  Lui ha il Ministero delle comunicazioni . La finanza internazionale si spaventa immediatamente  per il programma anticapitalista anche se apprezza quello anticomunista e per cui cerca di imbonirlo , ma il nostro che si e’ preparato notevolmente in termini geo politici  promuove invece una concreta
iniziativa di aiuti ai paesi della Germania e dell’Austria  e di fiera opposizione al capitalismo,
sviluppando altresi’ una vera e propra repulsione per lo spirito bottegaio anglosassone e iniziando una campagna contro la massoneria. Così ecco che il mondo ha tutt’altro integrale e gia’ quel 1922 rappresenta un qualcosa di veramente nuovo  e inusitato:  nell'ottobre 1922 in un giro di conoscenza e supporto ai Paesi vinti a Vienna vuole conoscere Sigmund Freud e lo va a trovare nel suo studio;  torna in Italia ancora piu' entusiasta per le idee di Freud e si attiva per recare un valido aiuto all'Austria e alla germania e si fa interprete principale dell'opposizione a Francia Inghilterra e anche USA e generalmente alla finanza e al  capitale internazionale; con l'aiuto dell'Italia la germania non avra' la spaventosa inflazione  del 1923 e una forza giusta senza  che vada ricercando la revanche riuscira' a risalire la china del debito economico , con modalita' similari a quello che fara' con la Banca Centrale 10 anni dopo nell'integrale ordinario il Nazionalsocialismo di Hitler . Meccanismi che persegue insieme a Italia e Austria e rappresentano una forza altra rispetto a quella della finanza mercantiile di stampo anglosassone e a forte componente ebraico/massone. In Italia comunque le cose economicamente vanno alla grande e si pongono realmente alternative alla finanza anglosassone . Nell'aprile  1924 ci sono le elezioni che portano un 48% di maggioranza al PNF di D'Annunzio contro il 19% dei socialisti di Turati , il 14% dei fasci di combattimento di Mussolini, il 7% del partito popolare di De Gasperi , il 5% del PCI di Gramsci/Bordiga, il 2% del PLI di Malagodi : Mussolini addiviene alla risoluzione di entrare nella coalizione di governo (ha il Ministero degli Interni)  e lui e altri tre deputati  Farinacci, Giurati, Finzi entrano nel nuovo Governo D' annunzio ( 16  aprile)  che pero' di li' a meno di due mesi  il 2 giugno 1924 D'Annunzio si ritira al Vittoriale di Gardone  conservando pero' il ruolo di Presidente del PNF " a settant'anni passati"dice "non si puo' piu' fare politica attiva ma solo di consigliore "  si arriva così ad un riimpasto ove la   la Presidenza del Consiglio (9 giugno 1924) viene affidata a Costanzo Ciano : Il giorno, il 10  dopo c'è il rapimento dell'Onorevole socialista Giacomo Matteotti e lo scalpore che provoca il fatto,  rischia di compromettere la formazione del governo, ma e' in questa fase che emerge l'azione del nostro referente che come mosso da una ragione invisibile  segue le indagini di un poliziotto di valore Giuseppe Dosi che su sua iniziativa il capo della polizia Arturo Bocchini concede carta bianca  delle , questi riesce a scoprire il luogo dove il cadavere e' stato occultato (12 luglio 1924)
La riprovazione e' enorme e rischia di far cadere il governo, ma quello stesso poliziotto con indagini davvero esemplari arriva alla conclusione  (5 agosto) che il deputato socialista e' stato ucciso non per questioni politiche ma finanziarie in quanto stava indagando su degli interessi americani in particolare di david Rockfeller  su territori della Padana. MN non ha indugi e in un discorso alla camera che fa in modo che arrivi alla popolazione (11agosto) riesce a convincere Costanzo Ciano ad  incriminare  direttamente Rockfeller dell'omicidio e a  ritirareb l'Italia da qualsiasi connivenza e alleanza con Stati Uniti e Inghilterra . L'impressione e' enorme ma alla fine viene favorevolmente recepita dalla popolazione e ha il supporto di Germania e Austria  e persino del nuovo capo della Unione Sovietica  Stalin  (25 agosto) Il Governo ha allontanato Mussolini in quanto aveva cercato di sfruttare il caso Matteotti per prendere lui il potere e agli Interni nomina lui   quindi Balbo all'aeronautica per sua espressa volonta' che per il ben fatto verra' nominato nel gennaio 1926  Tenente Generale dell'Arma aerea, quindi Grandi agli esteri e Bottai al Lavoro, Gentile alla Cultura , Rocco all'Istruzione , mentre in Germania si forma un Partito Social Nazionale  sotto la guida di Lunderdoff e Hindeburg  che mette in crisi la Repubblica di Weimar e fa ritorno alla dinastia degli Hoenzollern (novembre 1925) , c'è anche una crisi dinastica in Italia in quanto il Re Vittorio emanuele III aveva provato a far cadere il Governo nel giugno 1924 sfruttando lo scandalo Matteotti e dopo la risoluzione sempre MN costituendo un gruppo di i 4 brriducibili ( lui , Balbo, Grandi, Bottai) non si fida piu' del Re Pippetta e in piu' favorisce un pronunciamento da parte del Duca d'Aosta Emanuele Filiberto (31 agosto 1924)  che porta ad una abdicazione del Re e alla nomina di lui come nuovo Re d'Italia con grande entusiasmo di tutti gli ex combattenti che sono contenti di vedere il Cte della 3^ Armata ascendere al triono (incoronazione ufficiale il 25 ottobre 1924. Hanno grande successo le manovre antisignoraggio in Germania  e emergono una serie digrandi pensatori il filosofo Martin Heidegger, lo scrittore ed ex eroe di guerra Junger, un altro grande pensatore Carl Schmitt, laddove nel novembre 1925 Junger viene nominato cancelliere con il Partito Social Nazionale. Italo Balbo nel dicembre 1925 viene nominato Capo di S,M.Generale un nuovo incarico che e' esecutivo rispetto al Ministro della Guerra che resta il gen.Di Giorgio. ecco insomma su quel finire del 1925 ricostituita quell'entita' geopolitica eminentemente terricola come va sostenendo Schmitt . L'antisignoraggio e la difesa della moneta autoctona  e' perseguita con forza anche in Italia e sempre piu' si costituisce uno spirito non bottegaio ma fondato sulla tradizione, sull'onore e sul merito come unico corrispettivo della ideologia di destra 
Si realizzò in quegli anni (1924-27)   un mutamento fondamentale della strategia economica delle nazioni Germania Austria Italia  che permise allo Stato di riprendere in mano le leve del finanziamento dello sviluppo sostituendo la sua autorità a quella del mercato. Un esempio da manuale di come una politica di sostegno alla domanda finanziata da un’espansione monetaria non convenzionale abbia permesso all’economia di conseguire la piena occupazione. La nuova moneta emessa dal Governo non produsse affatto l’inflazione prevista dalla teoria classica poiché offerta e domanda crebbero di pari passo lasciando i prezzi inalterati. Attraverso questo metodo la piaga della disoccupazione  venne risolta e il Paese comincio’ vertiginosamente a risalire la china . Un altro metodo di grande efficacia del programma comune ai tre Paesi  fu la tecnica del baratto  adottata negli scambi commerciali coi  paesi esteri, ovvero niente intermediari, nessun passaggio di denaro, ma solo scambio di materie prime, ovvero offrire agli altri quello che si aveva in gran quantita’ e ricevere quello di cui si abbisognava in sostanza il meccanismo di stimolo in ispecie nel settore manifatturiero 
funzionava davvero comne un baratto di merci tangibili senza  utilizzo di denaro e evitando al masimo grado qualsiasi forma di intermediazione finanziaria e fuoriuscita di capitali;  si puo' dire quindi che questo sistema  di scambio diretto che come abbiamo fatto cenno ricalcava l
'antico baratto delle comunita' primordiali  era una sorta di scoperta dell'acqua calda che aveva il vantaggio   di non creare alcun debito o deficit commerciale e riusciva quindi in maniera veloce ad  assicurare  benefici e prosperita'. Nel maggio 1929 ci sono nuove elezioni il PNF ottiene il 51% puo' quindi governare da solo. Lui viene incaricato dal nuovo Re Emanuele Filipberto di formare il nuovo Governo  

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