Il termine "vecchio", non è che mi faccia impazzire, certo stante i tempi odierni, meglio di "giovane", ma insomma , non è che ci siamo! Meglio "antico" senza dubbio, però mi suona più riferito a oggetti, un mobile, un secretaire, ecco una "credenza",... biedermeier, Liberty, Secession, insomma Belle Epoque o giù di lì, con sotteso un pò di "demodè" che mi ispira assai più di "vintage" troppo da ripensamento consumistico di maniera. Lo sai che mi piace tanto? il termine ANTENATO ! si "antenato" che ha un significato letterale, che va un pò oltre la dizione corrente che lo affibbia generalmente a parenti e con pertinenza familiare: "ante -nato" significa nato prima e certo tale eventualità è stata sempre nelle corde più robuste della mia "desideranza"... dagli appena 6 mesi, nato il 19 gennaio 1948 ai 10 anni spaccati (1938) ai tre precedenti (1935 come Alain Delon, Elvis Presley, Giulio Brogi, Geerd Hamer) al sempre più indietro : il 1928 , e vai col secolo ideale l'Ottocento (XIX) ovvero Belle Epoque, Cafè Chantant, baffi all'Umberto, Donna Franca Florio e i ritratti di Boldini, Il Salone Margherita, i quadri degli Impressionisti, Toulouse Lutrec e le Moulin Rouge: per goderlo appieno non il 1898 ne' l'inversione della mia data di nascita (9-6-1948 - 6/9/1894) ma una nascita proprio nel clou, dall'appena un pò più indietro, ovvero dal familiare 1888 però ancora troppo recente, al, un pò meglio, 1880, l'anno di Funuculì Funiculà a Napoli, ai fantastici 1869 e 1860 , ma davvero il massimo al centenario (indietro ovviamente, sempre indietro) della mia nascita cioè 1848, che ha la colonna sonora del refrain della canzoncina dell'arrivo del Cavaliere per eccellenza l'Ancillotto" Una retorica del passato quindi con tanto di metafore e metonimie, condensazione e trascinamento, assi portanti di qualsiasi linguaggio e altre figure retoriche (non solo De Saussure, ma anche Lacan e Chomsky) quindi a proposito del termine "antenato" che ha innescato tutto questo "parlare al passato remoto e trapassato remoto". dopo il significante, dopo anche i ritornelli di colonna sonora "iamme iamme ià" "e tojete a' cammecella" "arriva l'Ancillotto succede un quarantotto e il "daghele avanti un passo" della Bella Gigogin, che però impallidisce a fronte delle note del "Bel Danubio blu" di Strauss, e della "marcia" per eccellenza che è quella "di Radetzsky"; non poteva mancare il riferimento letterario, che non a caso ha l'imprimatur proprio sul temine antenati, del più grande scrittore italiano e tra i più grandi del mondo: di chi sto parlando? bhe ! c'è bisogno di dirlo? LUI... ITALO CALVINO! ...e così, eccomi , di volta in volta, e proprio in relazione al multiforme "daffare" che ogni mattina mi si prospetta, con quel famoso brivido di entusiasmo , appena sceso dal letto, alle sei in punto, e messo piede sul pavimento : un Visconte dimezzato, un Barone rampante, un Cavaliere inesistente (59) , che vanno a riunirsi tutti insieme nel giusto intendere, con la dizione de "I NOSTRI ANTENATI"

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