lunedì 7 dicembre 2020

SOGNI, DESIDERIO e ....

 

Freud avrà pure scritto L'interpretazione dei sogni e acceso la miccia della psicoanalisi, però ecco già quella parola "interpretazione" è fuorviante, i sogni non si interpretano, i sogni si "sentono": non sono una conoscenza, ma un'emozione e come tutte le emozioni non spiegano nulla e non si interpretano, perchè non sono prodotte dalla coscienza, ma....eh bè si, è proprio il caso di far entrare il nuovo convitato...dall'inconscio. Io sono della convinzione che Freud le sue famose interpretazioni le ha toppate tutte, da Dora all'uomo dei lupi, al piccolo Hans, ha però detto una cosa stimolante anche se non esatta : "il sogno è l'esaudimento del desiderio!"....piccola ma fondamentale precisazione: elidere quell' esaudimento e sostituirlo con una parola più moderna, che ai tempi di Freud non c'era : monitor, che però dobbiamo un pò dargli la valenza di "servomeccanismo" nel senso che il desiderio lo segue, lo accompagna, lo manifesta anche se mai con chiarezza, ci rende edotti (quando ecco riusciamo non ad interpretarlo, ma a sentirlo) sul suo andar su e giù per il nostro pensiero e anche corpo. Jung parlava di compensazione, sempre su tema "desiderio", ma anche qui non ci siamo, non è questione di compensazione, ma sempre di monitoraggio, di tracciare con totale aderenza simbolica un posizionamento nei riguardi del desiderio, ovvero un pò come siamo messi, noi con la nostra coscienza, col nostro "analogo - io", in merito al desiderio, un pò come dice Lacan (che è uno più affidabile in merito al sogno ed anche agli altri messaggi dell'inconscio) : "che cosa ne abbiamo fatto colla nostra vita, del desiderio" Però dai, Jung aveva introdotto il principio della "immaginazione attiva" e qui siamo in una accezione alquanto più stimolante, perchè dischiude la strada delle "doppie fenditure" della "sincronicità" e dei vari "entanglement" della fisica quantistica, diavoletti, farfalle, gattini, onde e anche collassi. In tema psicoanalitico teorico, io però propendo più di tutti per il cileno Ignacio Mattè Blanco e il suo "inconscio come insiemi infiniti", l'unico, a mio parere, e sempre considerando il solo impianto teorico, in grado di monitorare con sufficiente approssimazione lo scorrazzare del desiderio nella nostra vita, grazie ai suoi principi di "Bi-logica" quindi baipassando la coscienza e appunto i principi della sua logica, (identità, non contraddizione e terzo escluso), ma immettendo altri principi fatti dal continuo estrapolare dalle classi di appartenenza e dal funzionamento rigorosamente simmetrico dell'inconscio. Fatta questo pò pò di papello, che indubbiamente ha la funzione di scremare la già eseguissima schiera di ipotetici lettori che possano avere avuto l'ardire di imbarcarsi in questa lettura, sentendomi tranquillamente in splendido isolamento, posso passare a trattare il tema che mi sta particolarmente a cuore e che non c'è alcun bisogna che altri lo condividano: IL SOGNO DI QUESTA NOTTE. Si era intorno a mezzanotte, quindi un sogno "ad incipit" che essendo mia moglie ancora sveglia gliel'ho ripetuto con doviziosa precisazione, non perchè ne fosse particolarmente interessata, anzi...quanto per innescare meccanismi di rammemorazione per l'indomani al risveglio strategicamente ho citato numerosi reali presenze nel sogno, quindi atmosfere particolarmente pregnanti e significanti di luoghi, città e strade, Praga ovviamente, via Nicolò V , una barca che era di un altro amico palermitano. Più che mai protagoniste quindi le vicissitudini del desiderio che si muove in tali atmosfere, la barca di Mario, che aveva gli oblò a filo d'acqua e mi veniva di muso uno squalo, l'attracco su di una sorta di isola che ovviamente "non c'è" dove si balla si canta ed è fatta di tanti isolotti collegati da ponti in ferro verdi. Pigmalione è un vecchio amico palermitano Bepi Caiozzo, misteriosamente scomparso con il suo aereo anni dopo, attorniato da un nugolo di bellissime ragazze seminude, ed io mi sento proprio nel mio, sono sulle scalinate di via Nicolò e incontro un altro grandissimo amico che però al contrario dei precedenti non appartiene alla realtà, ha un pizzetto alla Italo Balbo, parla di cinema e di lavoro e di replicare il famoso "tocco alla Lubitsch" To be or not to be....ma ecco che arriva un altro amico e dice di riferirci sopratutto a Hedy Lamar, non tanto per il famoso nudo del '32 in Extasi, quanto per il suo ruolo di scienziata, quale da me dettagliato in articoli su di lei. Lo vedi insomma, il sogno non è l'esaudimento del desiderio, nè lo è lui in sè e non è neppure una compensazione, è semplicemente un monitor, un servo meccanismo che ti rende edotto di come tu sei messo col desiderio! Tutte le varie immagini, persone, luoghi sensazioni, emozioni riconducono a questa unica semplicissima domanda "come sei messo col desiderio? " che sottende una sorta di spostamento progressivo di tale desiderio fino a pervenire ad un fine univoco che resta espresso dal rapporto di te stesso con la tua riflessione, quindi quale simboleggiata dalla figura di Narciso e teorizzata da un libello, manco a dirlo di lui, quello che ha cominciato tutto: Sigmund Freud e Al di là del principio del piacere, dove finalmente si precisa la finalità ultima di questo benedetto desiderio

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