Il sospetto che che tutta questa bailemme del Grande Reset avesse un'origine proprio nella paventata rielezione di Trump del 2020, mi era cominciato a venire con l'inizio della ridicola pandemia "ma guarda sti' scemi" mi dicevo, o dicevo a qualche amico intelligente "stanno a fà sto casino solo perchè hanno paura di prendere un altro mazzatone come 4 anni fa" Poi ho un pò approfondito la cosa e allora ho cominciato pian piano a capire, finche ieri ho rivisto il filmato della elezione di quel 1916 e allora tutto mi si è disvelato di colpo: - eh si! ci avevo proprio visto giusto! Le facce di tutti quelli asserviti ai magnati del farmaco, dei vaccini e anche di tutti i seguaci dell'infame Rivoluzione Industriale che sono oramai arrivati alla loro logica
trasformazione del referente uomo in macchina, sono come un preludio per tutto quello che sta avvenendo in pratica e nel mondo intero, dal marzo scorso- altro che virus, pandemia e scuse varie, quello che salta in evidenza è proprio la precisa volontà di adoperarsi con ogni mezzo, lecito e non lecito, con la mobilitazione di tutte le piu' infami forze mediatiche, con una sistematica rimozione di ogni verità e la piena incondizionata adesione alla più spudorata menzogna, prendendo a esempio quanto di peggio era stato fatto nei tempi precedenti anche dai peggiori e più liberticidi regimi di ogni Paese (Stalin, Hitler, Mussolini, ma anche Bokassa, Amin, Pinochet, etc.)sembra una modalità di coniugazione spazio/temporale laddove ci si muove tra futuro anteriore e calcolo infinitesimale ove limiti, derivate e integrali sono proiezioni di numeri negativi (ovvero numeri immaginari)
martedì 26 gennaio 2021
lunedì 25 gennaio 2021
IL COMUNISMO ALTRA " FACCIA" DELLA MEDAGLIA DEL CONSUMISMO
IN QUESTO PERIODO IN CUI NON CI SI PUO' FIDARE DELLA STAMPA , HO TROVATO IN QUESTO "THE EPOCH TIMES" UN POSSIBILE RIFERIMENTO "Nonostante i regimi comunisti dell’Est europeo siano crollati, lo Spettro del Comunismo non è svanito. Anzi: questo Spettro malvagio di fatto governa il mondo, e l’Umanità dovrebbe prenderne atto.Il Comunismo non è una filosofia di pensiero, una dottrina o un tentativo fallimentare di creare un nuovo ordine sociale. Andrebbe piuttosto visto come un demone, uno Spettro malvagio creato dall’odio, dalla degenerazione e da altri fattori cosmici elementari.Assumendo prima la forma di un serpente e poi di un drago rosso, si accompagna a Satana, che vive nell’odio di Dio. Sfrutta esseri di basso livello e demoni per gettare nel caos l’Umanità.L’obiettivo di questo Spettro è la rovina dell’Umanità: mentre il divino offre salvezza all’Umanità, il Comunismo incita gli esseri umani a non credere e attacca la morale umana, in modo che abbandonino i valori autentici. Portandoli a non ascoltare più la parola di Dio li spinge quindi verso la distruzione.Lo Spettro malvagio del Comunismo, ha illimitate capacità di trasformazione ed è dotato di un’astuzia estrema. A volte fa uso di violenze e massacri per minacciare chi si rifiuti di seguirlo; altre volte fa ricorso al linguaggio della “scienza” e del “progresso” per offrire un quadro del futuro capace di ingannare i propri seguaci. Oppure, si presenta come un profondo ambito del sapere, per far credere alle persone di rappresentare il futuro dell’Umanità. Altre volte ancora, si serve di slogan quali “democrazia”, “uguaglianza” e “giustizia sociale” per infiltrarsi nei settori dell’istruzione, dell’informazione, dell’arte e del diritto, portando le persone a sostenerlo senza che nemmeno se ne accorgano. In certi casi si fa chiamare “socialismo”, “progressismo”, “liberalismo”, “neo-marxismo” o in altri modi “di sinistra”: sostenendo cause apparentemente buone come quelle del pacifismo, dell’ambientalismo, dell’universalismo e del politicamente corretto. Ci sono volte, infine, in cui sostiene le avanguardie artistiche, la liberazione sessuale, la legalizzazione delle droghe, l’omosessualità e altri modi di indulgere nella voluttà umana, facendo passare l’idea che siano tutte espressioni popolari nella società.Estremismo e violenza non sono gli unici mezzi di espressione del Comunismo. Spesso, infatti, finge di avere a cuore il benessere della società, nonostante il suo vero scopo sia quello di distruggere qualunque cosa vi sia di tradizionale: dalla fede, alla religione, la moralità e la famiglia, fino ad arrivare alla cultura, l’arte, la pedagogia e la legge. Qualunque mezzo, pur di trascinare l’essere umano in un abisso di amoralità e dannazione. Il Comunismo in tutte le sue varianti è ormai presente in ogni parte del mondo: Cina e Cuba si proclamano ufficialmente come nazioni governate da regimi comunisti, ma persino gli Stati Uniti – la principale nazione del mondo libero – ha dimostrato la propria vulnerabilità allo Spettro malvagio; per non parlare dell’Europa – che accetta senza riserve il socialismo – o dell’Africa e dell’America Latina, del tutto sottoposte all’influenza comunista. Questa è la sconvolgente realtà davanti alla quale si trova attualmente l’Umanità: il piano dello Spettro malvagio per distruggere l’Umanità è quasi giunto al successo.Gli esseri umani, per istinto, vogliono vivere bene ed evitare i pericoli. È un istinto che porta a sfuggire dalle sofferenze, a preoccuparsi per la propria reputazione, a creare delle imprese commerciali di successo o semplicemente a godersi la vita. Avere questo genere di idee è normale per un essere umano. Ma se l’Uomo si allontana dalla divinità, pensieri di questo genere possono essere un appiglio utilizzato dallo Spettro malvagio, che li intensificherà, così da sottomettere una persona ad esso. La hybris greca, l’arroganza dello Spettro che si è rivoltato contro Dio si trasmette poi agli individui, che esso in questo modo controlla. È a quel punto che gli esseri umani, in una sorta di delirio di onnipotenza, iniziano ad atteggiarsi a divinità attraverso l’esercizio del potere, l’accumulo di ricchezza e l’ostentazione di conoscenza, nel tentativo di governare i destini di milioni di persone e di influenzare il corso della Storia, attraverso movimenti politici e sociali.È molto triste che tante persone fondamentalmente buone possano diventare inconsapevolmente sia degli “agenti” dello Spettro del Comunismo che bersagli della sua manipolazione: quelli che Vladimir Lenin chiamava gli «utili idioti». Nonostante l’intera società sia stata spinta sull’orlo della distruzione dai suggerimenti e dalle tentazioni diffuse dallo Spettro, effettivamente sono poche le persone che si sono dedicate, volontariamente e dal profondo della propria anima, al Male, scegliendo deliberatamente di corrompere l’Umanità. Nella maggior parte delle persone, l’innata gentilezza della natura umana è ancora presente. Questo dà la possibilità di liberarsi dall’influenza dello Spettro. LA PERSONA PIU' GRANDE IN TAL SENSO è STATA SENZA DUBBIO DONALD TRUMP CHE PER 4 ANNI è RIUSCITO A PROCRASTINARE LA GRANDE OFFENSIVA DI CONSUMISMO E COMUNISMO CONGIUNTI
....eh si li abbiamo fatto crescere troppo, (il sonno della ragione genera mostri) non ci siamo resi conto che sono perlomeno 20 anni (anzi io direi oltre 30, subito dopo la caduta del comunismo nei paesi dell'est (1989) ) che vanno perseguendo quello che oggi sembra che gli stia riuscendo . il primo tassello è stato l'Europa unita, quindi l'addomesticamento della sinistra ricongiunta alla comune matrice del liberismo e l'utilizzo dell'ipocrita buonismo di tale mentalità per farsi il piu' volenteroso carnefice di libertà, di poi l'utilizzo con tanto di prove di un pretesto scelto non a caso da quello scientismo popperiano, di cui non a caso uno dei più solerti mostri era il suo allievo Soros. un virus inventato, o meglio preso a caso dai tanti esistenti fin dall'apparire della vita organica con tanto di gonfiato contagio , infine la servile adesione dei mass media . ah dimenticavo : il pecoronismo diffuso dell'intera popolazione mondiale, che per la prima volta nella storia dell'umanità si è fatta irretire dalla paura, di un per nulla precisato allarme sanitario, andando lieta al macello, proprio come un parco buoi . Pochissimi coloro che hanno cercato di contrastarlo, il più importante di tutti Donald Trump, riuscito miracolosamente a diventare Presidente degli USA, non ce l'ha fatta in 4 anni a eliminare il pericolo, anche se un forte stop ai piani liberticidi e di totale asservimento ad una robotizzazione totale , è riuscito a imprimerlo e a imporre una procrastinazione al piano che difatti proprio Schwab prevedeva l'inizio nel 2016 con la successione di Hilary Clinton a quella di Obama, ma che nel 2020 hanno messo tutto, anche l'illecito più marchiano, per non consentire a Trump di interferire nel loro turpe disegno per altri 4 anni. l'incredibile è che i protagonisti di questo infame progetto di schiavizzazione dell'intera umanità, ha per protagonisti magnati potentissimi d'accordo, ma vecchi decrepiti in pessima e orribile forma, quasi tutti oltre gli 80 anni (Schwab, Fauci) molti oltre i 90 (Soros, Rockfeller, Epstein) e qualcuno addirittura quasi centenario (Kissinger) . Viene da chiedersi questo Nuovo Mondo che tanto agognano in quale maniera se lo godranno? Ecco l'ultimo momento epocale in cui i mostri sono stati costretti all'angolo: la vittoria di Trump....da notare le facce dei mostri di allora, i paladini del consum/comunismo, il giorno della ratifica della vittoria della Luce
venerdì 22 gennaio 2021
LO SPAVENTATO DEL PRESEPIO
La figura dello spaventato del presepio, è un qualcosa che sta inscritta nei ricordi più antichi della mia vita: era una espressione che subito evocava una certa immagine tra il sorpreso, l'attonito e su diciamolo: l'imbambolato,che mia nonna Concetta mi ripeteva sempre ogni qualvolta non fossi abbastanza pronto e sollecito a recepire alcuni comandi o suggerimenti. Debbo dire che perlopiù la cosa mi divertiva, ma qualche volta poteva finire per inquietarmi, specie quando cercavo di visualizzarlo questo spaventato del presepio : spaventato di che? di niente, dell'ordinarietà di tutte le altre figure del Presepio per lo più intente alla loro occupazioni, il fabbro, il panettiere, il fruttarolo,il caldarrostaio. Mia nonna era era siciliana e i siciliani sono eccezionali per cogliere certe sfumature della vita, come per esempio la parola, quindi il presepe sarà pure una minchiata, ma il suo impianto metaforico ce l'ha anche per un ateo inveterato come me, poteva dare adito a farsi certe idee, insomma un pò tipo quell'esercizio in voga alla Scuola di Palo Alto tra gente del calibro di Bateson, Haley, Watzlavitch, dove si invitavano gli allievi a visualizzare l'espressione che ad un certo punto nell'attesa delle varie portate in una tavola , veniva messo un cartello "A volte il pranzo non viene servito!" Ecco vorrei che tutti voi..."diceva a quel punto Grigory Bateson o qualcuno dei suoi assistenti..." provaste a verbalizzare come fate a figurarvi l'espressione di un pranzo che non viene servito""cosa fate" insisteva "pensate a camerieri schiffarati, a portate che tornano indietro? Oppure a voi stessi a girarvi i pollici?". La scuola di Palo Alto e il suo pranzo che non viene servito a melange di questo Presepio che anche lui non è detta che venga sempre allestito Prendo spunto e qualche tratto di un articolo di uno scrittore siciliano Alessandro D'avenia per un riscontro non religioso, ma esistenziale su questa metafora del presepio perchè in sostanza nelle varie figure del presepio è l’uomo di tutti i tempi che si rivela, con i suoi pregi e i suoi difetti. " Così troviamo adagiato da qualche parte il pastore addormentato, detto Susi Pasturi ("susirisi" è il verbo siciliano che indica lo svegliarsi e levarsi), e ben dritto da qualche altra il cosiddetto Scantatu, ovvero il mio "spaventato del presepio" il pastore a bocca aperta che guarda o indica la Stella, colto da una meraviglia incontenibile Mi piace pensare a questi due personaggi come a uno solo, colto in due momenti diversi. Il sonno tranquillo del primo, meritato riposo notturno di chi ha lavorato tutto il giorno e che proprio in quel riposo cerca la cura di una vita spesso piena di dolore, noia, ripetitività, quella che il pastore di Leopardi conosceva bene: «Se tu parlar sapessi, io chiederei: / Dimmi: perché giacendo /A bell’agio, ozioso, / S’appaga ogni animale; / Me, s’io giaccio in riposo, il tedio assale?». Il pastore dormiente sa che quel riposo non basta mai, gli manca sempre qualcosa capace di riempire di meraviglia la vita, di gioia e di riposo il lavoro stesso, tanto da risolvere il grande enigma dell’esistenza: esiste qualcosa capace di rendere il lavoro riposo, la fatica gioia, le ore del giorno pace? Quel pastore ci rappresenta quando vorremmo fuggire dall’agone del mondo che si è fatto troppo arduo, quando nel cuore non c’è pace, l’amore degli altri non ci raggiunge, e ci sentiamo soli anche in mezzo alla folla. Meglio dormire e aspettare il sonno eterno («poi stanco si riposa in su la sera: / Altro mai non ispera», rincara Leopardi), morire o dormire? Entrambe sono esperienze che si fanno in orizzontale, dormire ci prepara alla posizione definitiva. Eppure nella notte oscura del nostro cuore, della nostra vita quotidiana può levarsi una stella, una novità, una notizia che rinnova tutto, che accende una speranza dentro la paura. Ai primordi della letteratura occidentale Omero ci regala una delle sue più belle similitudini, che sembrano descrivere il nostro pastore 'spaventato', 'meravigliato', dalle stelle: «Come quando le stelle nel cielo, intorno alla luna che splende, / appaiono in pieno fulgore, mentre l’aria è senza vento; / e si profilano tutte le rupi e le cime dei colli e le valli; / e uno spazio immenso si apre sotto la volta del cielo, / e si vedono tutte le stelle, e gioisce il pastore in cuor suo» ( Iliade, VIII, 555-560). Il pastore trova un motivo per essere verticale, attraverso la gioia del cuore, provocata dalla meraviglia del dispiegarsi del firmamento, si sente chiamato a essere sè stesso;c’è una forza di gravità che spinge al contrario, chiama verso l’alto, riempie di bellezza la fatica quotidiana. "volar su le nubi, / e noverar le stelle ad una ad una... / più felice sarei, dolce mia greggia, / più felice sarei, candida luna». E' una stella (de-sidera) occasione che ci è data per scoprire il segreto delle stelle, vero fondamento del nostro essere e del nostro non essere, fondati sul desiderio (tutto sommato il firmamento potrebbe voler dire tutto questo )
INTENZIONI NON RISULTATI
Molto colpito da un articolo di una Editorialista del National Post e scrittrice Barbara Kay lo coniugo ad un mio articolo su quello che stiamo vivendo oggi sulla nostra pelle, ovvero una politica delle intenzioni (toglierci la libertà) su di una politica dei risultati, sempre più desueti e destinati nella visione neoliberista e e comunista unite (abbiamo oramai scoperto che sono due faccie di una stessa medaglia) ad essere spazzati via. Karl Marx profetizzava che la rivoluzione socialista sarebbe stata realizzata ovunque da lavoratori, che, liberi dalle manette del capitalismo, avrebbero re-inventato le loro diverse nazioni sotto forma di repubbliche socialiste unite in un sodalizio mondiale. Superfluo sottolineare che questo non avvenne mai per libera scelta. Pareva che in tutto il mondo i lavoratori fossero più interessati alla possibilità di arricchirsi anch’essi, che ad eliminare tutte le strade verso quella meta. Così è successo che l’eredità politica di Marx è diventata il rispetto forzoso di regole socialiste distopiche imposte da ideologhi criminali. Il comunista italiano Antonio Gramsci individuò un modo più intelligente e non violento per conseguire il trionfo del socialismo in Occidente: ‘occupare la cultura’. Come osservò in tarda età l’intellettuale conservatore Richard Grenier, «Gramsci era il più lungimirante analista delle odierne relazioni tra arte e politica. Gramsci riteneva che la cultura non fosse una semplice sovrastruttura del sistema economico, così come la considerava il marxismo ortodosso, ma fosse centrale nel processo di conquista del potere alla società». Andrew Breitbart sintetizzò così questo concetto: «La politica è a valle della cultura», mentre il rivale/nemico Palmiro Togliatti che dopo la morte di questi fu l'unico a detenere la egemonia in tutto il Partito, ne sviluppò in termini eminentemente pratici il concetto, offrendo un rifugio e protezione sicure a tutta la congerie di artisti e intellettuali che non avevano avuto alcun problema ad appoggiare il fascismo e che erano alla disperata ricerca di rifarsi una verginità di comodo per continuare ad occupare un certo ruolo nella Società. Operazione condotta indubbiamente con grande efficacia dal vero e unico padre padrone del Partito Comunista Italiano, non a caso definito "il migliore" che cominciò a lavorare su tale prassi molto molto prima della cosidetta svolta di Salerno, addirittura da un proclama che lanciò nel 1936 subito dopo la campagna d'Etiopia indirizzato non al proletariato o genericamente al mondo di sinistra, ma a quelli che chiamò tranquillamente "fratelli in camicia nera". Anche dopo la sua morte l'operazione di arruolamento della cultura e dell'intellettualità continuò imperterrita, perlomeno per altri 20 anni , malgrado forti incidenti di percorso del comunismo reale , ovvero della URSS (invasione dell'Ungheria nel 1956 - invasione della Cecoslovacchia nel 1968 - Charta 77 a Praga nel 1976/77 . Anche il più noto seguace di Togliatti Enrico Berlinguer continuò l'operazione, anche se con sempre maggiori discrasie che finirono per sradicare del tutto il concetto di collaborazione tra cultura e politica, preferenziando decisamente il secondo aspetto che finiva per fare della prima una semplice ancella, quasi una inverazione del famosissimo romanzo Mephisto del figlio di Thomas Mann : Klaus.Ancor parecchio prima del collasso della Unione Sovietica, la versione leninista del socialismo con la rivoluzione, era bella che superata (sempre Berlinguer, e altri leader europei tipo Mitterand) e il Paese del Socialismo Reale offriva ben poche attrattive per i militanti comunisti. Alla serie crescente di insuccessi pratici, diciamolo sinceramente, anche per la pessima strategia utilizzata dal più noto e potente dei leader europei, Berlinguer, corrispondeva però una sempre maggiore attenzione dei capitalismo e consumismo di servirsi di quell'egemonia culturale che oramai contraddistingueva la mentalità della persona "di sinistra", di cui poteva anche accettarne la prosecuzione di tale egemonia in cambio di farsi docili esecutori delle più bieche strategie di mercato In Occidente gli accoliti di Gramsci divennero ‘estremisti di professione’ e – con le università come loro parco giochi – indottrinavano giovani occidentali al proprio deleterio sistema di valori. Il risultato fu una certa inverazione del celeberrimo Paradigma di Kuhn, applicato al campo non tanto della scienza, quanto della cultura, difatti quando gli studenti si laurearono e intrapresero la scalata alle professioni, ogni singola istituzione di cui siamo stati abituati a fidarci – istruzione, salute fisica e mentale, media, arti, sport, giurisprudenza – fu contagiata da ciò che Grenier identificò come la ‘politica delle intenzioni’ opposta alla ‘politica dei traguardi’. Coloro i quali credono nella politica delle intenzioni ritengono che se le intenzioni sono nobili, i cuori puri, la compassione senza limiti (per coloro designati come oppressi) e gli ideali alti, essi non possono essere considerati responsabili di tutte le conseguenze negative derivanti dalle politiche ispirate dalle loro pie intenzioni. Essi rigettano qualsiasi allusione al fatto che siano le loro idee a spianare la strada alla disgregazione sociale, all’ingiustizia verso gli innocenti o a tragedie ancor più grandi. Coloro i quali osano segnalare in pubblico questi collegamenti vengono immancabilmente disonorati o ‘cancellati’. Il più efficace ed efficiente strumento di ‘occupazione della cultura’ è il dominio del linguaggio. Gli ideologhi sanno bene che non possiamo padroneggiare le idee se non abbiamo il dominio del linguaggio. Letteralmente non sappiamo cosa stiamo pensando, se non siamo in grado di parlare senza auto-censura. E non serve la baionetta per instillare dapprima l’incertezza e in seguito la paura di esprimersi liberamente. Ciò non di meno, l’impulso ad infondere la paura è totalitario. I totalitaristi, siano essi della specie terroristica o ‘al velluto’, sanno che la paura di esprimersi liberamente alla fine inibisce la capacità di discernere la semplice verità dalla ‘verità’’ ideologica. Questo è un passo tutto della scrittrice Kay, ma debbo dire che lo trovo quanto mai informante e dolorosamente istruttivo: si riferisce ad un aspetto emblematico della situazione attuale, specie coi recentissimi eventi della controversa e truffaldina elezione di Biden alla Presidenza degli USA e la spaventosa lotta ingaggiata dal neoliberismo consumista e comunista che ha appunto come volenterosi carnefici della libertà umana tutta la ipocrita mentalità buonista di sinistra per eliminare il loro maggior pericolo: il fuori schema e fuori regole appunto delle intenzioni, ovvero Donald Trump . Ebbene sono notizie oramai all'ordine del giorno della particolare predilizioe per questo pseudo Presidente, che ovviamente è solo il fantoccio di ben altri interesse e persone, verso il mondo della omosessualità, dei gay, lesbiche, trans.......
Gli attivisti ‘trans’, ad esempio, sono maestri nello sfruttare la politica delle intenzioni, . Solo una frazione minuscola della popolazione si identifica con il sesso opposto, ciò nondimeno essi rappresentano un gruppo oppresso designato. Nell’attuare le politiche, la compassione per la loro sofferenza combinata al sommo ideale ‘dell’inclusione’ devono quindi prevalere su qualunque altra considerazione. La soluzione individuata è una ridefinizione della ‘donna’ che comprenda ogni uomo che desiderava essere donna. Le parole ‘uomo’ e ‘donna’ sono fondate su realtà biologiche. Ma quale è il valore della realtà biologica di fronte al valore del sostegno psicologico agli oppressi? Et voilà, una ‘donna’ – saremo obbligati a convenire – è un essere umano che si identifica in una donna. Una donna può quindi avere un pene. Conseguenza di questa Grande Balla gender: misure che mettono a rischio la sicurezza e il trattamento delle vere donne nelle prigioni, nei dormitori o nello sport. Ma perché le politiche abbiano i denti, la menzogna deve essere ben radicata nella legge. E in parte è così. Alla corte dei diritti umani, i diritti di genere hanno lo stesso status legale dei diritti sessuali (che sono nella Carta dei Diritti del Canada). Nessuno dei nostri cervelloni avvocati si è accorto che attribuire gli stessi diritti a soggetti riconoscibilmente di un sesso e a quelli che avrebbero voluto esserlo – ma non lo sono – era ipso facto una contraddizione giuridica grossolana. Ma anche la legislazione sui diritti non è sufficiente. Le persone devono essere obbligate a dar voce alla menzogna. Devono utilizzare pubblicamente i ‘loro’ pronomi nelle aule scolastiche, nelle conferenze e anche nelle aule di giustizia. Come se i pronomi fossero di proprietà privata e come se l’obbligo di dar voce ai ‘vostri’ pronomi fosse paragonabile al valore della libertà di espressione. E perfino questo non è abbastanza. I genitori devono sottoporre i propri figli all’indottrinamento basato sulla menzogna. E così il processo di distruzione dei legami familiari e l’appropriazione dei figli da parte dello Stato – obiettivo finale del socialismo gender – va avanti. Opponiti alla menzogna e affronterai le baionette di oggi: aggressione sui social media e carriera in rovina. Oggi un biologo evoluzionista che insistesse nel dire che la biologia umana è dimorfica e che rifiutasse di acconsentire a mantra anti-scientifici e avulsi dalla realtà può vedersi negata la nomina, su queste basi. Volendo seguire l’esortazione di Alexandr Solzhenitsyn a «non vivere di menzogne» molti onesti ricercatori hanno scelto di abbandonare le università. E così, i ranghi accademici si svuotano di uomini schietti e il loro posto viene preso da quanti hanno deciso di vivere secondo la menzogna, nel nome di una presunta compassione che in realtà è un attacco ben organizzato alla società dei liberi, con l’obiettivo di rimpiazzarla. Simili battaglie linguistiche (e capitolazioni) stanno avendo luogo in campo razziale (‘privilegio bianco’) e artistico (‘appropriazione culturale’). A chiunque segua l’alternarsi dei notiziari è estremamente chiaro che la politica delle intenzioni regna sovrana. Gli ideologhi preferirebbero vedere le città bruciare piuttosto che ammettere che il razzismo in polizia non è una spiegazione organica dei problemi della comunità nera. La comunità artistica preferirebbe vedere le pareti dei musei rivestite di opere del realismo sovietico, piuttosto che garantire libertà creativa agli artisti.La politica delle intenzioni non ha mai riguardato la compassione, la sofferenza dei gruppi oppressi o i diritti dell’uomo. In Attraverso lo specchio (e quello che Alice vi trovò) lo scrittore vittoriano Lewis Carroll faceva la tara all’ossessione della sinistra per le parole e la loro definizione, ben prima che il socialismo acquistasse consenso politico in occidente: «Quando io uso una parola, — disse Unto Dunto in tono d’alterigia, — essa significa ciò che appunto voglio che significhi: né più né meno». «Si tratta di sapere, — disse Alice, — se voi potete dare alle parole tanti diversi significati».«Si tratta di sapere, — disse Unto Dunto, — chi ha da essere il padrone… Questo è tutto».
martedì 5 gennaio 2021
TRUFFE, RECITA DI PARTI, MENZOGNE : LA STORIA E' UN BARACCONE
Che in America nel novembre del 2020 ci siano state spaventose frodi elettorali é oramai palese, ed a questo punto viene da chiedersi "stante questi i fatti, da quanto tempo é che siamo soggetti a tali truffe e menzogne???" io sto cominciando ad andare a ritroso e sono a Napoleone che nella campagna d'italia quella del 1796-97 era stato nominato comandante dell'Armata per bassi servigi a Barras il più influente membro del Direttorio,) si era sposato la di lui ingombrante amante, Josephine Beaurnehais) a scapito di tre Generali molto più capaci di lui Massena, Augereau e Serurier, i quali diffatti gli avevano parato il culo e vinto per lui (specie Massena) in più di una occasione (Cairo Montenotte, Ceva, Lodi, Arcole e perfino Rivoli, dove però bisogna convenire che stava cominciando ad imparare il mestiere). Utilizzando questo diverso punto di vista un po' alla fisica quantistica, le sorprese sono tantissime e tutte sconvolgenti, si rimarca difatti la costante di far recitare una parte a qualcuno o qualcosa: la storia dunque altro non sarebbe che un colossale baraccone, una continua "messa in scena"

I dati elettorali della Pennsylvania mostrano che oltre 432 mila voti sono stati sottratti al presidente Donald Trump durante le elezioni di novembre: questo è quanto sostenuto da un gruppo di analisti.Secondo l’analisi del Data Integrity Group, ottenuta in esclusiva dall’edizione americana di Epoch Times, sono stati rimossi voti dai conteggi per Trump in almeno 15 contee, sia dai voti per corrispondenza che tra quelli effettuati di persona. La cronologia degli aggiornamenti dei dati elettorali mostra che i voti per Trump sono diminuiti numerose volte in diverse contee invece di aumentare, come avverrebbe in circostanze normali.Il gruppo ha dichiarato che durante il conteggio elettronico dei voti sono stati rimossi voti effettuati di persona in almeno 15 contee. Mentre gli esperti hanno riscontrato la rimozione di voti per corrispondenza nelle contee di Allegheny, Chester e Lehigh.Nel complesso sarebbero almeno 432 mila 116 i voti rimossi dal totale: 213 mila 707 da quelli in presenza e 218 mila 409 dai voti per corrispondenza.Lynda McLaughlin, un membro del gruppo, ha dichiarato a Epoch Times: «Ci sono stati movimenti di voti tra tutti i candidati. Ma per gli altri candidati non abbiamo visto lo stesso tipo di decrementi negativi osservati nei totali del presidente Trump, e si sono verificati ripetutamente senza spiegazioni».Al momento l’ufficio del segretario di Stato della Pennsylvania non ha risposto a una richiesta di commento da parte di Epoch Times.Il Data Integrity Group è un gruppo di scienziati, ingegneri ed esperti di machine learning che ha lavorato insieme per verificare se ci sia stata o meno una manipolazione dei dati nelle elezioni generali del 2020. Tra i membri di questo gruppo ci sono anche gli scienziati dei dati Justin Mealey e Dave Lobue.Mealey è un veterano della Marina degli Stati Uniti, dove ha lavorato come tecnico di guerra elettronica, tecnico di crittografia e linguista di arabo. Ha lavorato anche presso l’Nsa come responsabile di una missione in Africa settentrionale e successivamente per conto della Cia presso il National Counter-Terrorism Center.Mentre Lobue ha 12 anni di esperienza nella scienza dei dati e nell’apprendimento delle macchine nel settore dei servizi finanziari, delle telecomunicazioni e della ricerca. Attualmente è specializzato nell’applicazione dell’intelligenza artificiale.Gli scienziati del gruppo hanno analizzato i dati elettorali di diversi Stati, tra cui Arizona e Georgia. Per quanto riguarda la Georgia, il gruppo afferma di aver scoperto che oltre 30 mila voti sono stati rimossi dal conteggio di Trump, e che altri 12 mila 173 voti sono stati trasferiti a Biden.Il gruppo non ha imputato queste irregolarità a nessuno specifico funzionario statale, di contea o a un produttore dei macchinari elettorali. Ma ha esortato lo Stato ad autorizzare perizie forensi per garantire l’integrità delle elezioni e ha dichiarato che è irresponsabile certificare i risultati prima di aver fatto luce sui presunti errori e sulle anomalie.«Il punto è che gli errori sono stati commessi – ha continuato il gruppo – I dati confermano questi errori e non dovrebbe importare se sono stati commessi da macchine o umani, sono comunque errori e meritano una seconda verifica e un’analisi approfondita con perizie forensi che diano delle risposte».Ad ogni modo, i grandi elettori della Pennsylvania hanno espresso i propri voti in favore di Biden e Kamala Harris il 14 dicembre 2020. Lo Stato ha infatti certificato i risultati elettorali con Biden in vantaggio di 80 mila 555 voti su Trump.Durante il processo di conteggio elettronico dei voti, i risultati (comunemente noti come risultati tabulati) vengono inviati al segretario di Stato. I dati vengono poi condivisi con la stampa tramite l’azienda Edison Research. Naturalmente, è possibile commettere errori in diverse fasi del processo di comunicazione dei risultati. E sebbene non sia chiaro cosa abbia causato gli errori segnalati dal Data Integrity Group, Edison Research ha riconosciuto un errore di segnalazione che si è verificato nel processo.In uno spezzone divenuto virale della diretta trasmessa la notte delle elezioni dalla Cnn, si vede come 19.958 voti siano passati da Trump a Biden nel giro di 30 secondi. Rob Farman, vice presidente esecutivo di Edison, ha ammesso che il ‘trasferimento’ è stato causato da un errore di segnalazione da parte di Edison Research.Farman ha spiegato all’Associated Press che un aggiornamento statale dalla contea di Armstrong, in Pennsylvania, mostrava da subito i valori corretti di 24.233 voti per Trump e 4.275 per Biden, ma che un membro del team di Edison li ha erroneameante inseriti al contrario: 4.275 per Trump e 24.233 per Biden. Farman ha quindi dichiarato che il team di controllo qualità dell’azienda ha scoperto l’errore e lo ha corretto nel corso della nottata.
Il presidente Donald Trump ha dichiarato che si unirà alla manifestazione che avrà luogo il 6 gennaio contemporaneamente alla sessione congiunta del Congresso, che conterà i risultati del collegio elettorale.È da settimane che Trump esorta i suoi sostenitori a partecipare all’evento, ma il 3 gennaio per la prima volta ha confermato la sua partecipazione scrivendo su Twitter: «Sarò lì. Giornata storica!»..La sessione congiunta del Congresso includerà gli obiettori sia della Camera che del Senato. Durante il fine settimana, circa una dozzina di senatori si sono uniti al senatore Josh Hawley (R-Mo.), che aveva annunciato la sua opposizione ai voti elettorali degli Stati, dopo che almeno 50 rappresentanti della Camera guidati dal deputato Mo Brooks (R-Ala.), avevano promesso di fare lo stesso. La sfida richiede almeno un membro della Camera e un senatore per portarla a termine, innescando dibattiti di due ore per ogni Stato. Quindi, per ribaltare i voti elettorali di uno Stato, è necessario una votazione di maggioranza sia alla Camera che al Senato, lo slancio per sfidare i voti elettorali sembra crescere in vista del Congresso. «Lo slancio per combattere la frode e il furto elettorale sta rapidamente crescendo. E di conseguenza, i numeri che riceviamo giornalmente mostrano che ci sono sempre altri rinforzi che ci supportano».
STASERA SI RECITA A COMPLEMENTO OGGETTO
Non siamo più, purtroppo, nei racconti di fantapolitica: distopia e distruzione della Libertà sono oramai pane quotidiano e quindi si raccolgono testimonanze e altro (come questa dell'amico FB Paolo Colpani
"- Pronto, capo?
- Sì.
- Capo, abbiamo un problema. I sudditi hanno capito troppo. Iniziano a rendersi conto che lavoriamo per distruggere gli Stati. Hanno intuito che vogliamo il governo unico. Ci chiamano élite, oligarchi, si ribellano da più parti contro il controllo finanziario. Criticano apertamente le nostre organizzazioni. Ormai non credono più che l’Ue serve per la pace, hanno capito che la usiamo per stritolare gli Stati e asservirli politicamente..
- Uhm..
- Si stanno scaltrendo. Si riuniscono, formano movimenti d’opinione. I social, che avevamo creato per instupidirli, sono diventati veicolo di dibattito, di aggregazione politica. Abbiamo tentato di censurarli come lei aveva ordinato, ma è lungo e difficile..
- Vai avanti.
- L’Inghilterra si è già ripresa la sovranità nazionale, negli Stati Uniti c’è quella bestia, quel maledetto che vuole rilanciare l’identità americana. La nostra lotta per distruggere le tradizioni è in pericolo.
- Ehm..
- Capo, che possiamo fare?
- Stai tranquillo, non corriamo alcun rischio. Ricordati che abbiamo tutto. Abbiamo le navi che trafficano umani, la distruzione delle culture non si ferma. Abbiamo i governi, i magistrati, i premier, i presidenti delle repubbliche. Veramente credi che possiamo essere sconfitti?
- Ma, capo..
- Noi siamo Dio. Noi abbiamo i media. Noi possiamo tutto perché abbiamo i media.
- Ma come fermare i sudditi?
- Non si devono più riunire, non devono più parlare, non devono più pensare, tutto questo deve finire, e finirà.
Ma come, capo?
- I media, lentamente ma inesorabilmente, inculcheranno in ogni suddito nuove idee che lo renderanno inerte ameba. Innanzitutto dovrà odiare sé stesso. Chi odia sé stesso non vuole diritti, ma solo castighi. Non dovranno credere di essere uomini liberi. Dovranno considerarsi errori, errori viventi. Ecco: malati, dovranno considerarsi malati, ripugnanti, infetti.
- Ma capo, sono quasi tutti sani.
- Noi aboliremo il concetto di sano e lo sostituiremo con quello di malato, di infetto infettante. Non esisteranno più cittadini, ma solo infetti infettanti. Nuove leggi proteggeranno l’umanità dagli infetti infettanti, prevederanno la segregazione, la prigionia degli infetti infettanti.
- Capo, capo..
- Riceveremo il plauso del mondo, intere masse ci ringrazieranno di aver neutralizzato gli infetti infettanti, cioè loro stesse. Tutti ci ringrazieranno di aver segregato tutti, di aver arrestato tutti, di aver schiacciato tutti. Perché tutti saranno infetti infettanti e tutti odieranno gli infetti infettanti, cioè sé stessi.
- Capo, è geniale!
- Ogni uomo vorrà l’arresto, non già del proprio simile, ma di sé stesso. Rimprovereranno le autorità di non averli imprigionati abbastanza, di non averli soffocati abbastanza: «Io sono un infetto infettante», diranno, «è vergognoso che mi si permetta di uscire, di incontrare i miei simili, io devo essere fermato, isolato, chiuso, segregato..»
- Creare nell’uomo un tale odio per l’uomo da indurlo a reclamare la propria distruzione, a chiederla all’autorità?
- Così li fermeremo.
- Ma quale messaggio dare, esattamente?
- Un virus, un virus vive in voi, nel vostro corpo, nel vostro sangue. Uno schifoso e orrendo microbo fa di voi degli infetti infettanti. Questo dev’essere martellato dai media, ogni giorno, ogni attimo. Le nostre organizzazioni sanitarie, quelle che noi paghiamo, non avranno difficoltà a confermare la pericolosità, l’insidiosità, la cupa azione del virus.
- Ma se la gente resta sana, che fare?
- Non avrà più senso la distinzione tra sano e malato, in un mondo di infetti infettanti. Non hai capito? I nostri scienziati sceglieranno un virus. Va bene anche uno di quelli banali, con letalità poco sopra lo zero. L’importante è che sia abbondante, presente in milioni di persone, un virus stagionale per esempio. Le istituzioni sanitarie sono nostre. Diranno che tutti devono fare esami per scoprire il virus, perché tutti sono infetti infettanti. La tv non parlerà d’altro.
I nostri premier, i nostri presidenti, scriveranno leggi che stabiliranno la segregazione degli infetti infettanti, cioè di tutti.
- E come evitare rivolte, capo?
- La paura. Qui mi affido al vostro uso dei media. Siate all’altezza di voi stessi. La gente va terrorizzata. Voglio venti, trenta scienziati in tv ogni giorno, a tutte le ore, a spiegare che ciascuno è infetto infettante, è pericolo a sé stesso, deve temere il vicino, l’amico, la madre. Vediamo fin dove riuscirete ad arrivare, fin dove riuscirete a spingerli.
- Beh, se è per questo, capo, abbiamo uomini nei media che sarebbero capaci di convincere i padri a non abbracciare i figli.
- Osate, osate. Inventate anche qualcosa come.. una divisa, un’uniforme. Per ricordare agli infetti che sono infetti, qualcosa di sanitario, di opprimente, di fisicamente opprimente..
- Bavagli sulla bocca?
- Qualcosa che evochi pericolo incombente, ma anche impossibilità di parola, passività, sottomissione a noi. Una maschera sanitaria che li faccia sembrare cani obbedienti.
- Geniale! Darò immediatamente ordine ai capi delle nostre organizzazioni sanitarie, dei media, dei governi, affinché implementino il piano!
- Ah, non dimenticare una cosa.. La mia spina nel fianco è l’Italia. Sono trent’anni che cerchiamo di piegarla, ma gli italiani resistono. Hanno quella dannata economia di piccole imprese, artigiani, negozianti, ristoratori, proprietari di piccoli patrimoni, gente che non si sottomette. Dategli giù duro contro quelli. Dite ai nostri uomini in Italia di fare in modo che quel maledetto mondo muoia. Li voglio tutti falliti, tutti finiti. C’è ancora troppa tradizione, troppa cultura in quel posto. Annientateli.
- Sarà fatto, capo."
domenica 3 gennaio 2021
STAVOLTA PARLIAMO DI SESSO
ll sesso gioca pesante nella vita, sia che ci mettiamo le virgolette o meno "a me piace la bruna...a me la bionda,,,e in quanto al sesso in sè, "sai io preferisco....bhe sai com'è?""No! non lo so, o perlomeno lo so, ma solo per me!" eh si! le preferenze sessuali, sono in relazione ai tipi, come voleva Freud, ma anche ad una ridda di altri fattori, familiari, relazionali, affettivi, è inutile continuare l'elenco, ci puoi mettere davvero tutto, anche esperienze, traumi (forse sopratutto) e quasi mai se ne viene veramente a capo. "Perchè adoro tanto i piedi femminili? dice uno da dove viene quella passione per le stringhe che avvolgono piede e polpaccio?" eh bhe vatti a leggere la Gradiva di Jensen
coll'interpretazione che ne ha dato, e bhe si, sempre lui, il nostro caro buon Sigmund. "e come mai io perdo la trebisonda per le tette? Deprivazione orale nella primissima infanzia, senza dubbio ci saranno stati problemi nell'allattamento" Su quell'altra parte.... ecco si meglio rimandare a Fromm, di cui davvero non si può dire di più. Ma insomma, nessuno che dica tout court, a me piace la.......eppure mannaggia ci sono miliardi di asserzioni in tal senso, sui cessi pubblici di tutto il mondo, nelle scuole, sulla capanne al mare, sui muri delle città e del più sperduto paesazzo. I cosidetti "gay" sono un pò troppo recenti nell'accettazione sociale, per strombazzare ai quattro venti le loro preferenze, ma è solo questione di tempo, e poi ci sono le donne, che anche per Freud erano un "universo oscuro, misterioso e anche proibito" già le donne come mai le donne hanno sempre avuto tanto poco da dire in materia? Una questione di anni e anni di sottomissione" diranno in molti, quindi una questione storico/sociale "ma no, vedi...." fa l'esperto di Programmazione neurolinguistica, "è una questione di sistemi rappresentazionali e preferenza cerebrale a livello di zone encefaliche, area di Broca, area di Wernicke....la neurologia ci dice che certe preferenziazioni ricadono in una determinata area del cervello, ecco perchè uno è orale, anale e genitale, probabilmente un certo evento ha influenzato in maniera indelebile tale area (parliamo sempre di un'eta' della prima infanzia), è come una fobia, uno si è spaventato per un ragno da piccolissimo e paffete ad ogni minima difficoltà comportamentale, ecco che quella parte del cervello ti riattiva un ragno. e che c'entra con il sesso? Bhè è consequenziale, l'approccio sessuale comporta sempre una situazione nuova, rapportarsi con un altro individuo, entrare nelle sue grazie, il corteggiamento e il momento di rompere gli indugi, è ovvio che tutto questo comporti la riattivazione di certi schematismi, diciamo così già collaudati, e come vale per la legge dell'attrazione, non è affatto detto che tali schematismi siano appropriati. Già ma dicevamo delle donne "ecco le donne non hanno una localizzazione pronunciata degli emisferi cerebrali come hanno gli uomini, tutte le informazioni desunte dal comportamento vengono incanalate per delle più articolate commessure cerebrali che attraversano il Ponte di Varolio e quindi ecco che non avrai mai (o quasi) una donna prevelentemente orale, anale o genitale, diciamo che in tal senso le donne sono più variegate, più complete, i sistemi rappresentazionali sono in maggiore interconnessione. Se poi volessimo andare un pò più sui particolari un narcisismo infinitesimale quale io mi riferisco dovrebbe a rigore abborrire il sesso, come abborrisce le altre manifestazioni prettamente corporee e animalesche,ma assumendo in pieno il principio del paradosso e del controparadosso, opera un distinguo. "si fa, ma non si dice" anzi si fa eccome e col massimo trasporto, coinvolgimento e perfino estasi, ma è importantissimo che rimanga una cosa intima, personalissima e per molti versi segreta; in quanto al dire, si dice, ma solo nelle occasioni e luoghi opportuni. Bhe in questo devo dire che ognuno riflette il suo tempo, la propria generazione, ma anche una certa cultura, una certa stanzionalità e grosso modo una certa mentalità, anche se magari ha passato la vita a contestarla. Troppi sono stati i cambiamenti di questi ultimi 50 anni, per sperare di esserci passati indenni: Qualcosa rimane sempre ed io sostengo che quello che è stata l'infanzia e ci metto anche la giovinezza, costituiscono una sorta di marchio di fabbrica, che non c'è modo di cancellare. Il laudator acta temporis è una figura onnipresente nella storia dell'umanità, è stata trovata una tavoletta assira di tremila anni fa che diceva pressapoco così "la gioventù moderna è senza valori e non potrà mai trasmettere quelli che invece abbiamo noi vecchi!" D'altronde non c'è figura più patetica del vecchio che vuole mischiarsi ai giovani, adottarne costumi, modi di fare, lessico. rassegniamoci quindi ad essere chiamati "matusa" che è poi la stessa precisa identica cosa di quello che facevamo noi, ai tempi del Piper, delle zazzerone alla Beatles, dei pantaloni a zampa d'elefante. .
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