martedì 25 ottobre 2022

SINCRONICITA' E DOPPIA FENDITURA (3)

 

Indimenticabile quel novembre 1963 come d’altronde erano stati i mesi precedenti, perlomeno a partire da marzo. Una crescita eccezionale, direi proprio straordinaria : fisicamente quell’area dell’emisfero destro corrispondente a quella di Wernicke e anche a quella di Broca, i 5 cm. di aumento di statura da 1,73 a 1,78 in soli due mesi (marzo-maggio) che ora nel novembre avevano raggiunto l’1,80 , la kippe lunga alle parallele,  il sesso, pratico ed estatico nel contempo,  della ragazzetta di via Arco di Parma, e quindi il correlato psichico con quell’intuizione super sviluppata, la profondita’ di ragionamento e la capacita’ espositiva che avevano avuto cotanto collaudo con probabilmente il piu’ grande filosofo vivente. La uccisione di Kennedy l’aveva presa con sincero rammarico ….per carita’ non e’ che Kennedy rappresentasse il suo ideale, ma era un promettente compromesso  e chi lo aveva ucciso non rappresentava certo gli ideali della tradizione, di uno spirito non bottegaio, anzi diciamo che erano sempre loro i soliti noti, la gente al soldo del capitale economico e finanziario i Rotschild, i Rockfeller, i Morgan, i Carnegie  i grandi bottegai che erano passati a pensare e ad agire piu’ in grande, un super, anzi un iper mercato di bottegacce e gli immancabili garzoni come umili esecutori, i politici tipo l’erede appunto di Kennedy ovvero Lyndon Johnson.  In proposito si era andato convincendo che dietro gli esecutori materiali del delitto, ci fossero proprio loro e sai perche’ ? perche’ Kennedy che era partito dalle loro fila, se ne era ad un certo punto distaccato, inalberatosi subito dopo i fatti del blocco navale di Cuba nell’ottobre del ’62, nella sensazione di essere entrato a far parte della storia e quindi trascendente le miseriucce dei cabotaggi sociali di qualche miliardario da strapazzo . Nella sordida etica bottegaia, Kennedy era un traditore della sua classe sociale e quindi andava tolto di mezzo: Questo ragionamento lo aveva ripetuto a Evola essendo stato riinvitato in casa sua questa volta senza altri partecipanti  e in una terza convocazione, poco prima di Natale, dove  si era invece lasciato erudire sul concetto di Imperium e Stato organico. Quello che invece non era riuscito a ripetere era stata la visita alla ragazzetta veneta di via Arco di Parma dato che era tornata al suo paese a ridosso del Piave. La sostituta non gli era piaciuta affatto dato che  era stata,  anche li’ sulla porta,  sgarbata e sbrigativa.
Niente sesso in pratica dunque,
 da aggiungere   al suo particolare “dolce stil nuovo”, era ancora un po’ troppo imbranatello per conquistare ragazzette compagne di scuola e ad una festa da ballo dove era stato invitato dal solito Graziano erano tutte parecchio piu’ grandi e non lo filavano di pezzo. Diciamo che si andava rifacendo colle letture, ancora qualche approfondimento su Freud il saggio sul narcisismo, psicologia delle folle ma soprattutto prima approccio con lo sconvolgente “Al di la’ del principio del piacere “ dove veniva postulata la pulsione di morte che era un altro di quei concetti che lo avrebbe seguito a vita. Romanzi di Oscar Wilde, Stevenson e Poe e immancabile una sistematica lettura di “Rivolta contro il mondo moderno” del suo quasi pigmalione intellettuale Evola, con la possibilita’ di confronto de visu di alcune argomentazioni ; a scuola la pagella del primo trimestre era stata una folgore,  tutti nove e persino due dieci, i professori erano rimasti strabiliati “eh bhe sono anche ripetente!” si era quasi giustificato, dato  che non gli andava per niente di passare da secchione. Per le vacanze di natale aveva se possibile accentuato le sue letture, che stante la oramai acquisita nuova e piu’ precisa applicazione mentale, si andavano facendo sempre piu’ profonde e complesse, come era stato ad esempio per il calcolo infinitesimale  o per la 
 psicoanalisi;  non solo ma anche scolasticamente andava saccheggiando con le sue frequenti incursioni i libri dei compagni piu’ grandi, tra cui erano sia quel Graziano che gli aveva propiziato l’andata in via Arco di Parma, sia quello fascista che lo aveva invece presentato a Evola. Di solito andava a fare le sue spese libresche da Maraldi a fronte delle Mura Vaticane e per natale, si era regalato un testo sulla teoria delle relativita’
 di Einstein .
Sempre Graziano lo aveva invitato alla festa di fine anno  a via Taranto a san Giovanni, anche lì pero rien a faire per conquistare qualcuna (rimaneva troppo impacciato, poco intraprendente) sicche’ con l’entrata nel 1964 al di la’ dei successi nello studio e nel culturale in genere, e malgrado la prestanza fisica non indifferente grazie alla ginnastica e il raggiungimento della misura di 1,81, in merito al sesso rimaneva solo con quell’esperienza della puttana di via Arco di Parma, esperienza attenzione davvero sotto tutela stante la preparazione dell’amico “ Non ci so proprio fare” si doleva con l’amico “la cosa che mi piace piu’ di tutte e’ l’unica cosa che non mi riesce. Si chiudeva così il 1963 con un tantino di melanconia rappresentata da Walter Molino sulla Domenica del Corriere  in merito alla scomparsa di due grandi protagonisti di quei primi tre anni del decennio, di cui lui partecipava in parte, forse perche’ malgrado tutto non la fine, ma l’inizio per lui presentava carenze proprio nel campo che piu’ gli premeva  Con la lettura e la comprensione delle due teorie della relativita’ ristretta e generale inizia e approfondisce  la passione per la fisica quantistica.
Oltre a Einstein prendeva in esame Bohr ed Heisenberg e la figura di Pauli, altro premio nobel per la fisica
 che racchiudeva una inusitata collaborazione con il rivale di Freud nello scibile della conoscenza della mente umana e quindi dell’inconscio : Carl Gustav Jung. A fine gennaio c'è il Festival di Sanremo, per la verita' lui non l'aveva piu' visto dal '59 quando aveva vinto il suo preferito Domenico Modugno con Piove (ciao, ciao bambina) , ma giusto giusto era stato richiamato dalle sue letture dalla nonna che gli aveva urlato  "corri, corri vieni a vedere che c'è un cantante che ti somiglia come una goccia d'acqua!"
In effetti bisognava convenirne,  la somiglianza era davvero impressionante e detto per inciso la canzone che cantava in coppia con Frankie Laine un cantante folk che a lui era sempre piaceva moltissimo, era davvero stupenda e lui la interpretava con voce calda, suadente, un po' alla Elvis. a quel punto si era interessato alla competizione ovviamente tifando per il suo sosia e ci era rimasto maluccio quando lo avevano privato della certa vittoria,  perche' ammalatosi alla gola aveva cantato in ampex.   Bobby Solo,  così si faceva chiamare il cantante, al secolo Roberto Satti che aveva tre anni piu' di lui  lo intese, sulla suggestione dei suoi sempre piu' approfonditi studi di fisica quantistica  un po' come il suo doppio, un qualcosa simile a elettroni che sparata attraverso una doppia fenditura produceva rappresentazioni differenti, ora particelle, ora onde.    

 

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