domenica 23 ottobre 2022

FEMMININO COME IMMAGINARIO CONIUGATO (2)

 

Era da pochissimo che si era iscritto al MSI aderendo proprio alla corrente di Almirante, e fu con lui che attacco’ discorso, ma poco dopo ecco che si trovo’ a misurarsi  proprio col grande filosofo che aveva da ridire sulla sua passione per la psicoanalisi, mentre giudicava interessanti le sue dissertazioni sul calcolo infinitesimale, asserendo che a suo tempo anche il suo amico Rene’ Guenon aveva scritto un piccolo saggio giustappunto sul calcolo infinitesimale . “diventa interessante…” ebbe l’ardire di ribattere al filosofo “…quando si usano proiezioni di numeri negativi, come la radice quadrata che fa diventare tali numeri immaginari , ovvero “-1”, meno uno sotto radice quadrata mi diventa “1i” e lo posso usare tranquillamente in limite e derivate su tutto il reale che si apre alle possibilita’ dell’immaginario, Bhe discorsi simili da parte di un quindicenne studente ginnasiale fanno la loro impressione e difatti era entrato nella discussione il principe egiziano compagno della nipote del Maresciallo Graziani “non posso credere che stai ancora tra i banchi del ginnasio, vieni da noi che ti faccio presentare direttamente alla Maturita’ “ aveva detto  guardando subito dopo la austera compagna “eh Amalia che ne dici ? sarebbe una bella pubblicita’ per noi, questo ragazzo con qualche diritta nostra spopola agli esami !” “Ah be’ senz’altro” rispose quella  “ma ho paura che non ci siano i requisiti di eta’ , non credo che sia posssibile dare la maturita’ a 16 anni” “Be’ questo lo vedremo dopo….. per l’intanto tu pensaci “ fece l’omone tornando a parlare con lui “ ovviamente ti faremmo un prezzo speciale, come minimo la meta’ della retta ordinaria” Un po’ infastidito da questa interruzione Evola riprese la parola e comincio’ a tessere le lodi della sua concezione dell’Impero contrapposta a quella dei nazionalismi e della mentalita’ bottegaia che originava a suo parere dal prevalere dell’individualismo dell’Umanesimo di meta’ del trecento sulla tradizionale concezione spirituale e della tradizione del medioevo e si era accentuata con la Rivoluzione Industriale di meta’ del XVIII secolo.A quel punto il ragazzo aveva i numeri per , se non replicare,  perlomeno  convenire con il ragionamento evoliano, numeri che 
 traeva da quel famoso libro avuto in dono dal medico del santo Spirito dove si parlava del Mistero delle Cattedrali e della emblematica figura di Fulcanelli.
Anche lui aveva la medesima sensazione che non solo l’Umanesimo, ma anche il Rinascimento fosse stato in realta’ una involuzione e non una evoluzione per lo spirito umano, un qualcosa che poggiava su di uno sfrenato individualismo veicolato pero’ dal fattore commerciale e mercantilista, be’ si insomma si poteva tranquillamente far riferimento alla teoria delle eta’ del mondo contenuta nelle Opere e i giorni di Esiodo, di cui Evola era una assertore piu’ che convinto. Per un bel po’ il dibattito si svolse su questa tematica, facendosi davvero interessante a tratti anche sconvolgente, specie quando Evola comincio’ anche a menzionare il ciclo finale del processo, che gli Indu’ indicavano con il Kali Yuga, e ancora di piu’ quando arrivo’ a mettere in ballo l’Illuminismo per lui davvero il punto piu’ basso del processo di mercantilismo della societa’ umana, che propizio’ la stagione delle esecrabili rivoluzioni pilotate giustappunto dalla classe emergente della borghesia quella che piu’ si era andata correlando al denaro e allo scambio nel mercato del mondo:  unico valore concesso nel mondo moderno , niente piu’ valori che ancora nel medioevo si scambiavano all’ombra della coralita’ delle cattedrali, ma giustappunto un solo valore , quello di scambio.  “Dai che stiamo andando proprio alla grande”, pensava l’amico del terzo liceo che lo aveva portato a quel consesso “indirettamente sto facendo un figurone” Tutto si manteneva sui binari della conversabilita', senza scossoni finche’ proprio Evola non arrivo’ a parlare del principio femminile e del sesso,  ecco allora che ll ragazzo con tutto il bagaglio di fantasia e desiderio che risaliva alla prima infanzia in episodi particolari come quello delle stringhe dei sandali alla schiava di Ltizia  la ragazzetta amica di famiglia, che si avvolgeva al piede e polpaccio nella sua casa di via Sebastiano Veniero, o la canzone Musetto appiccicata alla bellissima laura li’ nei giardinetti sotto casa di Via Nicolo’ , ancora i piedi pure della intrigante Lucietta o della Vittoria di Mondello in quella gita in barca  e le scene del film Lolita di Kubrick dove un James Mason era assorbito nel dare lo smalto alle unghie dei piedi di Sue Lyon , appena prima dell’incidente del marzo con il risveglio improvviso del commento del saggio La Gradiva,
Tutto questo e molto altro subiva una sorta di trasformazione con la folgorante  messa in pratica di appena due giorni prima per mezzo della  super compiacente puttana di via Arco di Parma  - la proiezione del negativo o perlomeno del mancato del desiderio , aveva in termini operativi del passaggio dal registro dell’immaginario a quello della  realta’ sortito  una sorta di effetto coniugato : il segno meno era stato perduto nel processo e il piacere con tanto dii ripetuto esaudimento  si era sostituito al desiderio. Fuor di ogni calcolo piu’ o meno infinitesimale ,  il corpo della ragazzetta in ogni sua componente, i piedi, le cosce, la vagina, le tette, il culo, i capelli, il volto, la bocca enfatizzato anche dall’odore, dal sapore di lei , dal suo comportamento e gestualita’, come lo aveva fatto venire dentro di lei, come gli aveva preso il cazzo e gli aveva permesso di sprizzargli il seme in bocca che lei aveva interamente bevuto; tutto questo e anche altro erano andati a costituire una nuova entusiastica sensibilita’ e convinzione, laddove il femminile assurgeva a vero e proprio fondamento dell’estasi. Ecco perche’ ora a sentir parlare così negativamente del femminile, come di un qualcosa di inferiore, di aberrante, di rinuncia alla virilita’, gli pareva cosa  troppo grossa per non replicare veementemente. Un conto era criticare l’eguaglianza, la massificazione, il socialismo e anche l’illuminismo prodromo culturale dalla Rivoluzione francese  e il riferimento alla mentalita’ bottegaia  venuta su con l’Umanesimo, un conto era ora prendersela con il femminile, che anzi a suo modo di vedere era quello  della Cavalleria, del Dolce Stil Novo  e di Dante, il maggior esegeta dell’Impero come lo stesso Evola, ma soprattutto Guenon avevano sempre riconosciuto, ovvero l’esaltazione e non il  vituperio del principio femminile, come motivo di esaltazione e di compimento proprio per il “vir” e non per l’”homo”. Bisogna dire che lo stesso Evola aveva faticato a contenere la irruenza di una esposizione così entusiastica, ma anche profonda e dettagliata, facendo tremare l’amico che lo aveva portato in quel consesso, ma che stiamone pur certi la presenza di chi aveva portato, non era passata inosservata. 
I giorni seguenti erano stati assorbiti dalla  terribile notizia dell'uccisione di John Fitzgerald  Kennedy a Dallas, della quale lui era rimasto particolarmente turbato, seguendone assiduamente le vicende, ma quel pomeriggio in casa di Evola, così come d'altronde quell'esperienza in via Arco di Parma con la compiacente fanciulla che lo aveva così eccezionalmente iniziato ai piaceri della carne, dovevano rimanere scolpiti nella sua personalita'  

 

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