mercoledì 14 agosto 2024

VIGNETTE E DICERIE

Nel mio ultimo articolo su questo blog ho avuto modo di ripensare ad una vecchia vignetta di Forattini su Berlinguer che esprimeva alla grande la sostanziale ipocrisia di tale personaggio che oggi e' osannato dal popolo della sinistra come una specie di luminare. Luminare di che cosa, proprio non si riesce a capire in quanto come politico e direttore del suo partito non ha fatto altro che collezionare insuccessi e fallimenti a ripetizione (compromesso storico, Eurocomunismo, Sviluppo sostenibile, Austerita' e chi piu' ne ha piu' ne metta) - come uomo era rigido, sgraziato, palesemente presuntuoso e intollerante, frustrato e invidioso, quasi uno specchio dell'ideologia del suo partito, che come la storia ha dimostrato sono sempre i refusi di altre classi sociali che riversano tutta la loro rabbia e desiderio di distinguersi su una ideologia buonista e falsamente misericordiosa, facendone una sorta di missione: questo a cominciare da Paolo di Tarso a seguire ai vari convertiti Elena la madre di Costantino, san Francesco, Torquemada, Philippe Egalite', Engels, e piu' recentemente Feltrinelli .
Lui Berlinguer era oggetto di feroci vignette e anche prese in giro come quelle di Noschese che sottolineavano questo carattere decisamente represso e invidioso, dipingendolo come un menagramo, magro, macilento, spiritato cogli occhi infossati che seguiva il carro dei vari Andreotti, Cossiga, Craxi canticchiando la canzoncina di Jannacci "vengo anche io " dove era sotteso il Governo, e ricevendone l'immancabile risposta del ritornello "No, tu no!" la vignetta con le pantofole l'ho trovata sul web, ma lo schetch no! sembra sia stata cancellata. Sono pochi i politici che sono riuscito a digerire da quando e' iniziata la Repubblica . Mi piaceva molto Ferruccio Parri che era stato il primo Capo del Governo del dopoguerra ancora in epoca monarchica, pur essendo di sinistra e con una ideologia del tutto opposta alla mia , come d'altronde mi piacevano tutti gli esponenti del Partito d'Azione (oltre Parri, Calamandrei, La Malfa, Bauer, Lussu e perfino Federico Caffe' il grande economista keynesiano che fu sottosegretario del Ministro Ruini nel Governo Parri) . Gli e' che io rispetto gli avversari, quando sono leali e uomini d'onore così anni dopo apprezzai molto Sandro Pertini, ma forse il politico che ha avuto il mio maggiore plauso e' stato Cesare Merzagora. Non amavo molto Bettino Craxi , lo consideravo davvero un po' Ghino di Tacco il Brigante a cui spesso veniva accostato e anche un po' Mussolini come lo ritraeva
abitualmente Forattini con tanto di stivaloni e pose statuarie, e dato che neppure per Mussolini ho mai avuto questa grande stima, non posso dire che il capo del PSI abbia mai incontrato il mio favore. al contrario riponevo piuttosto fiducia in Claudio Martelli che forse ha rappresentato per tutta una serie di circostanze piu' o meno intenzionali, piu' o meno fortuite , un vistoso mancato nella storia della Repubblica, una storia che avrebbe potuto essere migliore. Non un solo esponente della Democrazia Cristiana ha avuto il benche' minimo riscontro nella mia schiera di politici illustri : forse mi divertiva un po' Andreotti per quel suo aspetto caricaturale, la gobba, le orecchie a punta, le mani giunte, tant'è che lo distinguo poco e dalle vignette (sempre di Forattini) ed anche dal film di Sorrentino Il Divo nell'interpretazione che di lui ne diede Tony Servillo. Passiamo quindi agli esponenti della Destra in primis il piu' famoso di tutti Giorgio Almirante che avevo conosciuto personalmente nel lontano 1963 : ebbene si non mi dispiaceva , ma niente di che, lo trovavo un po' troppo affettato, molto forse troppo educato e accomodante, diciamo che nel lontano 1963 avevo anche conosciuto personalmente Pino Rauti e lui si lo trovavo molto piu' rispondente ai miei canoni di merito e di valore,pero' lo ammetto ero forse troppo influenzato dalla enorme figura culturale di Julius Evola, che come filosofo, non per dare ragione a Hegel, superava alla grande qualsivoglia politico. Stesso discorso per Gianfranco Fini anche lui conosciuto personalmente anni dopo negli anni novanta quando concorreva alla carica di sindaco di Roma in contrasto con Rutelli, non repulsione, ma molta molta sufficienza striminzita il canonico "sei meno meno" Ecco ho appena menzionato Francesco Rutelli, con lui comincia la serie degli antipaticissimi, per non dire odiosi, un vero e proprio modello che ha fatto scuola : gli azzimatini e inconsistenti politicucci di fine secolo e di inizio millennio : i Letta, i D'Alema, i Renzi, fino allo scempio piu' assoluto dei Di Maio, Conte, Speranza conditi da veri e propri tromboni tenuti assieme da non si sa quale alchimia di collusione tra politica e economia i Prodi, i Ciampi, i Napolitano e a tutt'oggi il Mattarella Presidente della Repubblica. Non voglio neppure citare gli ultimi regurgiti di tale genia: la Schlein, Calenda, e ancora un Renzi che tenta sempre di fondare nuovi partiti e cercare alleanze o una Giorgia Meloni che promette bene stravincendo le elezioni nel 2022, ma poi fa marcia indietro su tutte le sue asserzioni e posizioni (dice il dialetto siciliano "se la rifardia" ) e si abbraccia con Biden, Zelensky, va a braccetto con Bill Gates e si fa fotografare persino con un Kissinger centenario poco prima della sua dipartita . Si dice "di tutti disse male forche' di Cristo, scusandosi col dir non lo conosco" Eh gia' ma io Belusconi lo conosco bene e come mai in questo inciso non ne ho parlato? Ho plaudito e addirittura esultato con enorme soddisfazione alla sua recente dedica dell'aeroporto di Milano Malpensa, piu' che altro pero', lo ammetto, divertito nel vedere la plateale "rosicata" di tutto il popolo della sinistra e comunque va da dire che io Berlusconi come politico non solo non ce l'ho visto mai, ma proprio non ce la faccio a considerarlo tale. Per me rimane l'imprenditore un po' piazzista di Milano 2, il padrone delle televisioni private, il trionfale Presidente del Milan, ma con la politica proprio niente a che spartire .
Per carità divertente fino alle lacrime con le sue barzellette, i suoi slogan, i bunga bunga, persino la canzoncina davvero troppa "per fortuna che Silvio c'e' - sempre davvero troppo, ridondante , traboccante, un po' manigoldo, un po' birbante, sempre comunque divertente, indubbiamente sempre sopra le righe e per questo il suo posto nella storia l'ha conquistato eccome, per aver dato alla politica che con l'inizio di questo terzo millennio ha assunto le vesti di una tragica farsa, un aspetto meno truculento, un po' alla Trimalcione, un banchetto tipo grande abbuffata (come la vuoi chiamare il consesso della nostra attuale classe politica?) di cui non vanno dimenticati i risvolti comici, a volte esilaranti. Riassumendo non mi spiego proprio il motivo di una esaltazione oggi, sia pure limitata ai faziosi della sinistra, della figura di Berlinguer, una persona che come ho detto ha collezionato solo insuccessi e fallimenti mostrando una insipienza politica che ha dei paralleli solo con i peggiori politici della nostra storia. Debbo ammettere pero' che aveva una cosa che lo contraddistingueva : un certo decoro, che tutto
sommato anche se velato di melanconia e un aspetto da menagramo, manca del tutto ai nostri odierni politici, perlomeno dai tempi di Prodi e ci metto anche Berlusconi. Un decoro esteriore, direi un po' di rappresentanza, che pero' all'epoca avevano grosso modo tutti Moro, Craxi, La Malfa, Cossiga, Almirante, etc. quindi niente di rilevante, o all'epoca da costituire una differenza, tant'è che un giorno incrociandolo in via Arrivabene a Roma dove abitava mio padre, questi assieme alla sua seconda moglie Anna Zingaretti, entrambi comunisti e suoi estimatori, si precipitò a stringergli calorosamente la mano ." E tu ?" mi fece subito dopo "perche' sei rimasto li' impalato e non gli hai stretto la mano?" "A chi?" "Come a chi" gli fece eco Anna "A Berlinguer no!?" "Io stringere la mano a quell'anima trista?? Miei cari , io ho stretto la mano a Julius Evola, a Junio Valerio Borghese, a Pino Rauti e a medaglie d'oro come Giuliio Cesare Graziani, Gino Birindelli e Ulisse Igliori, non la vado a stringere ad un comunista con la faccia da menagramo!"

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