Mi picco di riportare una polemica anzi una serie di polemiche molto astiose che ebbi in un Gruppo dedicato alla Grande Guerra con un mio contraddittore, di cui non reputo importante riportare il nome ma solo le iniziali B.F. che peraltro non erano neppure il nome veroi, ma una sorta di nomignolo ispirato ad un antico generale bizantino, con il quale avevo piu’ volte litigato in passato, per un diverso modo di rapportarsi con lo specifico storico dove io avevo candidamente ammesso di non essere un esperto di storia militare , ma solo un relativo conoscitore e per motivi non di vero interesse, ma piu’ che altro di tradizione familiare che fin dall’infanzia mi aveva portato a frequentare moltissime persone correlate all’atmosfera soprattutto della Grande Guerra incentrate sulla persona di mio nonno e omonimo, ufficiale di complemento degli alpini in trincea dal giugno 1915 prima in Cadore, poi in Trentino sul Pasubio nel ’16, altopiano di Asiago nel ’17, di poi passato nei reparti d’assalto sul finire del ’17 sul Grappa e poi sul Piave e sul Montello nel ’18 nella Divisione Speciale d’assalto A.
Da questo assunto, tutto sommato di modesta entita' e di carattere squisitamente personal/familiare, si diparte una sorta di affinita' che non e' legata all'evento specifico della guerra di cui anzi il sottoscritto e' un forte critico, ma di cui ha avuto per siffatta tradizione una frequentazione anche storica e culturale che in qualche modo ne ha fatto un discreto conoscitore. Ora questo particolarissimo rapporto con l'evento , invece di essere compreso ha fatto scattare la rabbia del contraddittore virtuale, quel citato B.P. che ora ha assunto un altro prenome N. e che mi attaccava nella maniera come riportato nello scritto sottolineato : “ vede... con lei ho già avuto modo di confrontarmi, confutando con riscontri documentali (Mai avvenuto, anzi semmai e’ vero il contrario, come fu su Badoglio vero e proprio mito di efficienza e professionalita’ militare per tale personaggio, il quale asseriva che l’inimicizia con Caviglia originava dalla vigilia della battaglia di Adua quando Baratieri convocò tutti i suoi comandanti di Brigata, Arimondi, Albertone, Dabormida ed Ellena, in cui i due si trovarono spettatori, ma non partecipanti, a rispettosa distanza come si conveniva ad un capitano ed ad un tenente. Ora un’altra guerra su cui sono abbastanza esperto e’ proprio quella d’Africa in eta’ umbertina (1885-1896), questo per il solito assunto sentimentale ed emozionale di aver conosciuto personalmente un reduce della battaglia di Abba Garima,che nel tragitto del treno Peloritano tra Palermo e Roma fece una narrazione dettagliatissima di tale battaglia ed anche di alcuni risvolti essendo lui addetto al servizio di Stato Maggiore del corpo di spedizione che fino a poco prima era diretto dal Magg.Tommaso Salsa) per cui replicai subito con un lapidario “Impossibile!!!! Badoglio non ha mai partecipato alla battaglia di Adua ne’ tantomeno ad eventi precedenti in quanto giunse in Africa assieme al Generale Baldissera, che come e’ noto non fece a tempo ad intervenire per bloccare la sconsiderata azione di Baratieri .” Questo con tanto di documentazione avrebbe dovuto mettere fino a polemiche , ma da allora in poi nacque in tale interlocutore un odio sordido verso la mia persona (da studiare in psicoanalisi) chissa’ forse perche’ gli avevo dimostrato di saperne di piu’ di lui sul suo modello/mito, ed ecco che infatti anche a distanza di anni rincarava la dose si insulti : le sue prese di posizione che sono espressione di sue personalissime considerazioni basate su pettegolezzo, luoghi comuni e tanto altro che distorgono oggettivamente la realtà storica di quel conflitto, frutto di una visione ed interpretazione ideologica che appartiene al passato. Superficiale? Lei è tutto fuorché superficiale, ma è volutamente polemico, meglio esprime con i suoi commenti un arroganza polemica assolutamente indisponente,(povero me!) indulgendo con considerazione offensivive su persone e cose, e pretendendo di rappresentare verità assolute.Così su Badoglio, e tanto altro.Le sue prese di posizioni indisponenti, e anche diffronte all'evidenza lei va avanti per la sua strada.(Quale evidenza, mai avuto una benche’ minima confutazione tanto meno su Badoglio e sul modo vergognoso di come si porto’ quale Cte del XXVII C.d’A.), ma niente quello rincarava la dose : Ricorda la discussione su Caporetto ? ( Per quel che mi ricordo io rimanemmo ognuno delle nostre idee, per me assolutamente negative sul personaggio e non solo per Caporetto, per lui grande generale, con pero’ la peculiarita’ di non avere mai vinto, se non la dubbissima impresa del Sabotino nel ’16)) Siamo fermi, per quanto letto di recente da lei a Silvestri (probabilmente allude a Mario Silvestri uno storico molto serio autore di un documentatissimo Isonzo 1917) e il discutere con lei non è servito a nulla. Accuse? Non sono la persona adatta per esperire accuse, le mie argomentazioni sono sempre motivate, e vede i paragoni con le scienze da lei indicate si commentano da sole, e la inquadrano esattamente per quello che è, anche perché argomentando al contrario, se lei si atteggia (Ma come ho ammesso di non essere un esperto e informato solo quel tanto di qualche lettura e tutta una serie di frequentazioni correlate a mio nonno e quindi informazioni e conoscenze squisitamente emozionali )così in questa materia, che è la Storia Militare, permettendosi divagazioni personalissime, e distorcendo la realtà storica ai suoi umori, immagino come lei si possa atteggiare in scienze che per sua convinzione dovrebbero essere esatte, a parte la psicoanalisi, che francamente tutto è che scienza esatta. (chissa’ quali sono le sue scienze esatte, certo non la fisica di uno Schrodinger o di un Bohr, di un Feynman , magari ecco la medicina di Pasteur, dei microbi, delle pandemie) Quindi io che mi occupo di Storia Militare da più di trentacinque anni sarei un coglione, (Mai detto, anzi l’ho più volte apprezzato per la indubbia preparazione storiografica sia pure senza alcuna originalita’ e priva di qualsiasi interpretazione personale ed anche per la varieta’ di documentazioni fotografiche ) ma sopratutto dovrei stare a sentire le sue farneticazioni, (le mie farneticazioni??? Ma ci rendiamo conto? Me lo sono inventato io che Badoglio comando’ il XXVII Corpo d’Armata, che fu letteralmente travolto dalla offensiva nemica e che lui scomparve lasciando le sue divisioni allo sbando, provvidenzialmente inglobate dal contiguo XXIV corpo comandato, guarda un po’ da Caviglia? Mi sono anche inventato che Badoglio si dispose ad attaccare a Vittorio Veneto solo dopo quell’infamante telegramma di Vittorio Emanuele Orlando “tra l’inazione e la sconfitta preferisco la sconfitta. MUOVETEVI!” Mi sono inventato che brigo’ per ottenere il grado, prima di Generale d’Esercito e poi di Maresciallo d’Italia, pur non avendo il requisito principale ovvero aver comandato una Armata in guerra? Invenzione anche che nominato al piu’ alto ruolo Militare istituito nel 1925 Capo di Stato Maggior Generale, ovvero di tutte e tre le FF.AA. fu di fatto il principale responsabile della disastrosa preparazione giustappunto delle nostre Forze Armate nella guerra del 1940? Ed infine mi sono anche inventato un evento che non abbisogna di alcuna connotazione se non una semplice data 8 settembre 1943, di cui lui e il Re furono l’incarnazione ?.... dando a queste piena dignità di fatti storici? Ma sopratutto qualsiasi cosuccia lei riferisca dovrebbe avere dignità di fatto storico, solo per il fatto che lei la abbia espressa sulla base di ricordi personali. Non funziona così. Lei è a modo suo arrogante nell' esporre le sue argomentazioni e glielo ho già scritto più volte, questi suo modo di atteggiarsi non mi garba, perché espressione di disprezzo verso tutto e tutti, utilizzando con disinvoltura memorialisti e aggiungendo ricordi personali, al solo fine di sminuire chi preso di mira. Mi dica che c'entra ora il buon Mambretti? (ma come che c’entra? nell’articolo che aveva ingenerato questa livorosa reazione e che non lo nego avevo preso l’abbaglio di scambiare il gen. Pecori Giraldi per il gen.Etna, stavo citando alcuni aneddoti , ecco puramente emozionali e suggestivi del mondo e dell’atmosfera della Grande Guerra come le strofette “bomba c’e’, i cimiterini sulle maniche che erano il modo di come i soldati chiamavano i gradi degli ufficiali superiori e generali, e una espressione “toccarsi le stellette” che era la modalita’ consueta di come i soldati facevano gli scongiuri, ovvero toccarsi con pollice e indice le stellette sul colletto, possibile con le uniformi di allora chiuse, molto piu’ difficile quando si diffusero le giubbe aperte con i colletti distanziati, e quindi usanzacaduta in disuso, ma ben rammentata da chi aveva fatto la Grande Guerra. Ora parlando di sfortuna non si puo’ non citare il “buon Mambretti” come lo definisce N.P. Generale perseguitato dalla fama di implacabile menagramo fin dai tempi della campagna di Libia, richiamato in servizio da Cadorna, e nominato comandante della 6^ armata che guarda caso fu l’Armata protagonista della piu’ disgraziata delle offensive, quella operazione K nota ai piu’ come “Battaglia dell’Ortigara” in effetti contrassegnata da una serie quasi inspiegabile di eventi avversi , ci sono una ridda di testimonianze che descrivono il terrore di soldati e ufficiali alla sola vista del Gen, Mambretti, ma quella piu’ importante e’ dello stesso Cadorna che ammette in una lettera alla figlia di essere stato costretto a silurarlo, giustappunto il “buon Mambretti” non per demerito, ma proprio a causa di quella fama che faceva si che giustappunto dalla piu’ sperduta delle trincee al caffe’ Dorta il caffe’ di Udine frequentato dagli Ufficiali dello Stato Maggiore detto “il Trinceron del Dorta” fosse un continuo di vedere gente in uniforme di qualsiasi grado con pollice e indice sul colletto, oppure armeggiare giu’ in basso nelle tasche dei pantaloni …. Continuiamo : Se il suo modo di argomentare poteva andare bene sessanta anni fa oggi fa semplicente sorridere. Vede lei critica, sminuisce, irride, banalizza per partito preso, da lei qui non ho mai letto una, dico una, considerazione costruttiva, un contributo costruttivo alle discussioni, solo ed esclusivamente pettegolezzi e luoghi comuni, critiche e considerazioni personalissime sempre fini a se stesse. Ma sopratutto lei chi è per esprimere giudizi sarcastici come quello sopra postato? Non prendiamoci per i fondelli, i "cimiterini" che nel testo di Monelli, da lei ad minchiam citato Perche’ poi “a minchia” ? Monelli era commilitone di mio nonno in un Gruppo Alpini che comprendeva i battaglioni Exilles, Susa, M.Berico e M.Suello, e poi intimo amico, l’ho conosciuto anche io, fa parte anche lui di quel corredo emozionale che ho asserito essere alla base del mio interesse per l’argomento della Grande Guerra…. al battaglione , hanno un loro preciso significato, e vanno necessariamente contestualizzati al racconto, lei invece, li vuol maldestramente e strumentalmente piegare a sue considerazioni, ribadisco del tutto fuori luogo. Se lo dice lui …Tutto ciò per esprimere sue considerazioni personalissime che ci cala dall'alto, bontà sua, ad un solo ed eslusivo scopo: fare becera polemica. Il suo è un monologo trito e ritrito. Giudizi severi? Ribadisco, lei chi è per esprimere giudizi? Faccia pace, credo che lei sia in avanzata età, con il mondo, e scenda da quel trono che si è autocostruito autoreferenzialmente a lei come a tutti della sua generazione, assolutamente incapaci di affrontare la realtà e barricati dietro un intellettualismo da operetta, con atteggiamenti sempre caratterizzati da giudizi diretti a contestare il nostro mondo, a lei manca la pars costruens. La finisca di conseguenza con questo intellettualismo di facciata, ribadisco, citando autori dotti, al solo fine di dimostrarci che lei è al di sopra di tutto e tutti, che lei è il dotto e noi dovremmo stare a sentirla, e che la rappresentano esattamente per quello che è.Oggi è la volta di Sausurre, domani di chi? (se magari ci aggiungesse una “s” ….va beh suvvia che vuoi pretendere ?) lei non è in grado di consigliarmi nulla, perché a sua volta lei è il nulla (hai capito io sono il nulla? Gli rispondo con una citazione di uno che lui non sa neppure di dove e’ di casa , stante l’ironia, la cultura , l’anticonformismo: “amo il nulla, e’ l’unica cosa su cui so tutto!”e le sue considerazioni aria fritta. Ciò che non va è lei, non è la società che la circonda, da Caporetto al Covid, ma il suo atteggiarsi nei confronti di questa con una superiorità assolutamente fuori luogo. Pars costruens e non solo destruens, che a lei fa profondamente difetto, mi creda”....Interviene nella discussione Manlio Colussi Moderatore del Gruppo che dice “ Mario Nardulli per quanto mi riguarda è e resta un ottimo conoscitore della storia... un po spigoloso ma piacevole da leggere. Ed io gli rispondo grazie Manlio , ma non ti preoccupare le critiche di quel personaggio come ti dissi a suo tempo di persona, non solo non mi toccano, ma mi procurano grande ilarita'. E poi passo a rispondere al mio accusatore ….. non mi spreco neppure a risponderle, tanto la metterei in crisi sulle sue pseudo conoscenze inesatte, come quella volta di Badoglio e la sua partecipazione alla battaglia di Adua . In verita’ sono le sue conoscenze cosi’ esattine, circostanziate senza polemiche, ossequiose delle versioni ufficiali che sono trite e ritrite, che per fortuna, specie con le ultime buffonate in tutt'altri settori, in primis quello sanitario hanno sempre piu' gente come me che va alla ricerca della verita' /ci metterei la mano sul fuoco che lei e' uno di quelli crede ai virus e batteri di Pasteur e neppure ha mai sentito nominare Bernard, Bechamp, Rife, non parliamo neppure di Hamer, e oggi stara' ineggiando alla guerra santa pro Ucraina , con giudizi di anatema su Putin e di lode sul RimbaBiden e tutti i suoi burattinai dalle grandi multinazionali prima del farmaco ora degli armamenti ispirate dalla cialtronesca teoria Popperiana e del suo esecutore Soros (la trista Open Society) . Vedo che mi sto inutilmente scaldando, non mi urta come si urta lei al mio cospetto di verita' e obiettivita' , anche perche' ci sono abituato a gente come lei, sapesse quanto ne ho incontrate a cominciare dai corsi di catechismo del lontano 1956 dal quale fui allontanato con l'epiteto di blasfemo perche' osavo parlare di peccato originale e del non riscontro della resurrezione di cristo. Noto che lei ha tratto occasione di attaccarmi solo in virtu' di un mio marchiano errore , quello di aver scambiato Pecori Giraldi con Etna (credo la prima volta che ne abbia fatto uno in campo militare vero e non costruito dai bollettini a mò di quelli napoleonici . Una boutade scherzosa anche per allentare la tensione che secondo me e' alquanto fuori luogo. Lei sara' furente e mi copre di ingiurie io me la sto qui ridacchiando e fumando la pipa, allora veniamo alla boutade : lei mi contesta la critica e somma di giudizi negativi su generali italiani a cominciare da Fanti, Cialdini, La Marmora, Govone Cadorna padre e figlio (meno il nipote) e quasi totalita' della classe militare italiana, e non e' che poi vada cosi' controcorrente specie tra storici dotati di una certa credibilita' (i suoi disprezzati Del Boca, Silvestri, Salsa, e non ci metto quelli piu' feroci tipo Lussu, Malaparte, o cito un testo tipo Gorizia tu sei maledetta di cui ho spiegato in vari articoli che come Bella ciao trattasi di un falso costruito a tavolino da membri del Nuovo Canzoniere Italiano per il festival dei Due Mondi del 1964)..... non oso pensare che cosa direbbe se leggesse quello che penso di un generale come Napoleone Bonaparte di cui ho fatto una serie di articoli su riviste tipo Riflessi Storici e su miei blog in particolare della prima campagna d'Italia 1796/97, dove sostengo con dati alla mano che tutte le sue vittorie erano gonfiate e frutto di manipolazione e che quindi Napoleone e' solo un grande bluff come d'altronde quasi tutto della storia che quattro bottegai con i loro garzoni hanno voluto impartirci a cominciare dalla data fatidica del 1348. Va beh, qui andiamo ben oltre la storia della Grande Guerra e capisco che abbia difficolta' a seguirmi , anche perche' ribadisco il mio assunto che il mio interesse per una cosa così parziale e limitata come la Grande Guerra per di piu’ sul solo fronte italiano e’ solo emozionale e di carattere tradizional/familiare. Sono diversi e ben piu’ dilatati gli interessi veri, quelli sui quali mi profondo in studi, letture, ricerche e documentazioni, la storia in generale, la filosofia, ma non certo quella banale e tutto sommata fuorviante di un filosofo come Hegel che con le sue scempiaggini tipo “cio’ che è reale e razionale e cio’ che e’ razionale e’ reale” e la banalita’ della sua dialettica ha avvelenato l’epistemologia dando adito a sequel davvero disarmanti tipo lo squallido pensiero economico dei vari Smith, Malthus, Say e soprattutto Marx, o anche la psicoanalisi da lei tanto disprezzata che considero magari nelle sue accezioni piu’ promettenti tipo la seconda topica freudiana e la pulsione di morte o la retorica dell’inconscio di marca Lacaniana fino all’inconscio come insiemi infiniti dello psicoanalista cileno Ignacio Matte’ Blanco . Pensi un po’ come siamo messi proprio agli antipodi: lei si trastulla coi bollettini, bugiardi come quelli napoleonici e magari i severi resoconti dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito su di qualche battaglia di una unica guerra, io considero la psicoanalisi unitamente alla teoria biologica di Hamer e qualche considerazione in proiezione della fisica quantistica del tipo la teoria delle Stringhe e la supersimmetria che la regolerebbe, gli unici spiragli di luce in un mondo immerso nelle tenebre della menzogna, della montatura e dell'interessato raggiro.sembra una modalità di coniugazione spazio/temporale laddove ci si muove tra futuro anteriore e calcolo infinitesimale ove limiti, derivate e integrali sono proiezioni di numeri negativi (ovvero numeri immaginari)
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