Nella estate del 1953 non li avevo piu' visti perche' erano stati prima a Mola di bari e poi a Palermo dove la moglie separata del colonnello viveva con la sorella Anna che era sposata a Bino Napoli uno dei migliori avvocati di Palermo e dal dopoguerra uomo politico del partito socialista democratico di Saragat. Ma il Colonnello aveva preso l'abitudine di scrivermi con la sua splendida calligrafia per resocontarmi dei progressi del nipoti, ma anche aggiornarmi sui suoi sempre nuovi interessi : era stata un'estate tutta marina tra Mola e Mondello, avevano fatto i bagni e goduto delle spiagge assolate e il ragazzetto di 5 anni aveva dato modo di eccezionali capacita' e abilita' come il disegno ed una fantasia davvero sorprendente che aveva impressionato il severo uomo politico che li ospitava Bino Napoli" mizzica Mario!" aveva detto al genero "ma lo sai che tuo nipote e' davvero un fenomeno, non ho mai visto un bambino di 5 anni fare certri ragionamenti" "ma anche a te ti vedo molto cambiato" aveva aggiunto "ti vedo molto sensibilizzato su argomenti che prima non ti avevo mai sentito nominare, ti ricordi no l'ultima volta che avevamo dicusso a lungo, qui su questo stesso balcone, con te che eri stato richiamato alle armi e tornavi dall'Africa ancora in uniforme ?" Di prammatica la decisione al ritorno delle vacanze di iscriverlo alla primina e anche su questo il Colonnello si era consultato con me "che ne pensa dottoressa di iscriverlo alla primina, lo so ha solo cinque anni etre mesi, ma e' così intelligente e precoce, ha imparato benisimo a leggere e scrivere, disegna meravigliosamente, e' curioso e poi ha quella fantasia incredibile" non potevo che dare il mio parere favorevole e pero' la scuola pubblica non lo accettava perche' solo i bimbi nati entro il 31 marzo potevano accedere alla prima, quindi doveva andare ad una scuola privata e il nonno aveva scemto il Pio IX che aveva frequentato anche il figlio, cioe' suo padre che dopo la faccenda di Tito e della medaglia d'oro del colonnello era finalmente stato assunto alla cassa per il Mezzogiorno. Come al solito seguivo da quella certa distanza il duo da me operato nel gennaio '51 e alle notizie di rendimento eccezionale del pupo osservavo un cambiamento radicale nel nonno che a 65 anni andava sviluppando idee del tutto opposte a quelle di una vita intera: lo ricordavo difatti molto religioso, ogni pomeriggio che andava alla chiesa di S.Monica lasciando spesso il nipote al dirimpettaio Oratorio, ma da quando aveva iscritto il nipote al Pio IX, probabilmente a seguito delle lezione che i preti impartivano al ragazzino era andato maturando una concezione molto molto critica nei riguardi della religione e perfino della stessa credenza in Dio. In occasione delle feste natalizie di quell'anno (1953) mi era capitato di discutere sovente con lui su tale argomento . Lo ricordo con il libro "l'avvenire di una illusione" di Freud sotto braccio e sempre piu' critico su tutto il costrutto religioso ed io che religiosa non lo sono mai stata tanto non ero pero' pronta a rispondere alle sue domande e ribattere alle sue osservazioni "Non so se faccio bene a continuare a far erudire mio nipote con queste teorie che mi hanno condizionato non proprio positivamente tutta la vita a me e all'umanita' in genere " aveva esclamato salutandomi all'imbocco della scalinata. Con il 1954 tali perplessita' erano divenute certezze e una volta ammesso il nipote alla seconda elementare con tutti dieci, lo aveva pero' tolto immediatamente dalla scuola religiosa e lo aveva iscritto a quella pubblica, cominciandogli a parlare delle concezioni che lo avevano tanto colpito quasi fosse un coetaneo e trovando invero un imprevisto valido interlocutore, sebbene avesse appena compiuto sei anni. In quel 1954 io compivo 40 anni e invero ero stata nominata primario di neurochirurgia alll'Ospedale di Perugia (giugno) e pertanto mi trasferivo da via Nicolo' V. Avrei fatto ritorno a Roma ma al Policlinico Umberto I tre anni dopo nel settembre 1957 primario di neurochirurgia e per di piu' con la cattedra all'Universita' di medicina di Roma, oramai avviata verso una carriera molto luminosa. Avevo preso casa in zona piazza Fiume e non avendo piu' saputo niente dei miei due pazienti mi era all'improvviso venuta la voglia di vedere come erano andate le cose: eccomi quindi a risalire la scalinata e affacciarmi su via Nicolo' V in quel giorno di fine settembre del 1957: il soggetto anziano andava per i 69 anni e il ragazzino ne aveva compiuti 9 : non c'era voluto molto per beccarli entrambi e le aspettative erano state quanto mai confermate : lui era sempre piu' colto e profondo : era divenuto ateo convinto e un dovizioso di filosofia e psicoanalisi : aveva letto piu' di una volta tutti i testi di Freud ed era alle prese con L'Essere e Tempo di Heidegger, quindi era stato come stregato da Julius Evola che aveva conosciuto personalmente giusto qualche giorno prima del nostro incontro, in quanto al ragazzino era di gran lunga il piu' bravo dell'intera scuola, aveva vinto nel giugno un premio per il miglior componimento e parecchi suoi disegni erano stati citati e premiati. Avevano passato tutta l'estate a palermo dove lui aveva preso un villino a Mondello in affitto e il nipote si era divertito facendo numerose amicizie . a giorni sarebbe cominciato l'ultimo anno delle elementari, ma c'era piu ì' di un maestro e in particolare una maestra che era rimasta affascinata sia da lui che dal nonno che avrebbero voluto che gli si consentisse di dare la licenza elementare e gli esami di ammissione al ginnasio con un anno di anticipo in quel giugno del 1957; in effetti avevo parlato anche con lui e mi era sembrato di discutere con un ragazzo minimo di 15 anni, insomma il ricordo di quel mio intervento del gennaio 1951 tornava prepotentemente alla ribalta come probabile foriero del piu' straordinario incremento psicofisico che sia dato riscontrare nella anamnesi degli interventi di neurochirurgia. sapere solo effettivamente cosa realmente avevo fatto sarebbe stato davvero da premio nobel ed anche piu'. Mi disponevo pertanto ai miei nuovi incarichi accademici e di ospedale tornando ad occuparmi del mio piu' brillante intervento e tenendo ben d'occhio l'evoluzione dei miei due ex pazienti, chissa' che non riuscissi a estrapolare i momenti salienti e direi magici dell'intervento per sistemizzare una prassi terapeutica ? Il 1958 doveva essere un anno di trionfo per il ragazzino : licenza elementare con tutti dieci, menzione speciale piu' un premio come migliore esame di ammissione al ginnasio dove avev a portato tra l'altro la poesia di Montale "meriggiar pallido e assorto". Parlando con lui di tali trionfi mi rivelava che era innamorato di tre ragazzette tutte con il nome che cominciava per la elle : Latizia, Laura, Lucietta tutte piu' grandi di lui di rispettivamente 6, 4, 2 anni . eh si era straordinariamente precoce anche in questo, come d'altronde avevo appurato anni prima e ora che aveva compiuto 10 anni, dava a tale assunto anche una certa consistenza peche' tra l'altro era parecchio sviluppato in altezza sul metro e sessantacinque. Il Colonnello era oramai prossimo alla settantina ed era sempre piu' colto e preparato: aveva stretto amicizia con Julius Evola e si vedevono spesso a casa sua o andando a prendersi una sfogliatella e caffe' alla Bella Napoli di Corso Vittorio Emanuele, fisicamente si era fatto molto asciutto e aveva persino rièpreso a fare ginnastica come in gioventu' che era stato un campione di canottaggio e di ginnastica artistica . Si entra quindi nel 1959 e c'è il secondo successo di Modugno a sanremo con la canzone Piove di cui entrambi sono dei ferventi fans , anche se il ragazzino e' molto preso anche da Elvis Presley e le canzoni americane (Daiana, Tom Dooley, Red River Rock: E' davvero un piacere parlare con entrambi e mi sembra di interloquire con la mia capacita' lavorativa di medico chirurgo, difatti non posso dimenticare che le loro parole, i loro ragionamenti la loro stessa simpatia e empatia sono tali grazie a quel mio famoso intervento. Socialmente siamo nel pieno del boom economico e tutta l'atmosfera sembra partecipare dell'entusiasmo del momento di cui i miei due , oramai lo posso dire : amici ... sono l'espressione piu' compiuta . anche a me debbo riconoscerlo le cose vanno estremamente bene , ho avuto moltissimi altri riconoscimenti e la piena direi assoluta conferma sia del mio ruolo di primario sia di quello di professore universitario e nel marzo di quel 1959 e' stato appunto pubblicato con la Adelphi un mio libro di neurochirurgia dove giustappunto citavo il caso dei miei due pupilli . Il colonnello era oramai divenuto amico di Evola e molti altri studiosi e quant'altro aveva conosciuto tipo Ernst Junger che era andato a trovare in Germania in quell'estate stessa e Carl Schmitt altro studioso che aveva profondamente influenzato il suo pensiero con il libro Terra Mare, quindi il rumeno Mircea Eliade e Carl Gustav Jung che aveva conosciuto a Interlaken in svizzera (sempre in quel 1959) . Si era anche interessato di storia alla figura di Napoleone nella prima campagna d'Italia grazie ad un libro che aveva fortunosamente recuperato di uno studioso semisconosciuto Guglielmo Ferrero e aveva in mente di farne un libro proprio. C'erano poi molti amici tra i reduci sopratutto della guerra 15-18 come Gastone Gambara che lo aveva invitato in Spagna dove si era trasferito e gli aveva presentato Francisco Franco , quindi Paolo Monelli e Dino Grandi, alpini come lui. In quel maggio mi ero lasciata convincere a raggiungere il nipote al raduno degli alpini a Milano dove avevo anche conosciuto forse l'unico uomo al mondo che poteva vantare di avere un monumento di lui in vita , ovvero un alpino Antonio Valsecchi della stessa classe del colonnello 1888, che aveva scagliato un enorme masso contro i nemici nella guerra di Libia del 1922. andavano finendo alla grande gli anni cinquanta : il nipotino accedeva alla seconda media con la fama di geniaccio e subito vi era conferma per gli eccezionali componimenti, il modo come enfatizzava i versi dell'Iliade la conoscenza della storia che spiazzava i professori . Un incidente pero' sul finire di ottobre il colonnello veniva colpito da unaa paresi cerebrale e dal Santo Spirito ove era stato sulle prime ricoverato lo mandavano giusto da me ove senza indugio lo sottoponevo ad un intervento del tutto simile a quello di 8 anni prima
sembra una modalità di coniugazione spazio/temporale laddove ci si muove tra futuro anteriore e calcolo infinitesimale ove limiti, derivate e integrali sono proiezioni di numeri negativi (ovvero numeri immaginari)
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