Da dove vengono tutte le nostre disgrazie? da qualcosa di profondo di noi stessi che probabilmente ha una origine arcaica, profondissima, un qualcosa che affiora in occasioni piu' o meno fortuite, ma che sempre ha la peculiarita' di venire daqualcosa di molto profondo. Profondo come il mare!? la metafora mi sembra piuttosto convincente, se la adatto all'emozione piu' diffusa e piu' temuta del genere umano : la paura. Paura della esistenza e dui tutti gli accidenti, le contrarieta' che in essa si presentano e la paura e' come il mare in quanto come il mare ha peculiarita' di mistero, di oscuro, di poco conosciuto. La paura si attenaglia in particolare su quello che mina l'integrita' del corpo, quello che viene considerato il sommo bene : la salute. La paura mina la salute... dal raffreddore al cancro con punta massima nelle cosiddette pandemie, sempre e solo lei : la paura. Altro che batteri e soprattutto altro che virus che tra l’altro hanno anche la peculiarita’ di non esistere - aveva proprio ragione Bernard “il terreno e’ tutto, il microbo niente” considerando per “terreno”, anche il nostro corpo, come una sorta di campo suscettibile di deterioramento e quindi in grado di far degenerare la struttura stessa del microrganismo che in un primissimotempo all’insorgere della defaillance si era mobilitato per intervenire e porre rimedio all’emergenza. Torniamo a ripetere quale era stata la causa della defaillance del terreno o per intenderci meglio del campo corporeo dell’individuo ed anche di una teoria di individui ? : semplice ! sempre e solo lei la paura, che come un tarlo che corrode si impadronisce del cervello e innesca meccanismi di pensiero incentrati su di essa e sui suoi effetti, fino alla saturazione, fino a non consentire che si sposti su qualsiasi altro pensiero. Si obiettera’ “ma il freddo per il raffreddore e le bronchiti e l’influenza?, la genetica per le cosidette malattie autoimmuni o per il cancro ? l’alimentazione, e l’esercizio fisico, un certo tenore di vita? come palliativi per vivere in salute ? Tutte concause il cui rafforzamento e’ dato sempre dalla paura e dai pensieri ad essa inerenti. Il punto da sottolineare e’ che nel corso di questi ultimi due secoli ci hanno imbottiti di false informazioni, coprendo la loro vacuita’ con il pochissimo verificato epiteto di “scienza”- Dici scienza ed e’ come una etichetta che appiccichi su di un prodotto i cui termini sono inventati da chi ne ha interesse, tipo le lobbies farmaceutiche ed anche tutta l’industria che giraattorno a quel genericotermine di Sanita’, di cui la storia ci insegna, fin dall’inizio si sono occupati i vari Rotschild, Rockfeller e oggi Soros, Gates, Morgan e grandi complessi finanziari tipo Vanguard o Blackrock . Bastera’ ripercorrere la storia degli ultimi settecento anni per vedere come la paura e in special modo la paura della malattia, cioe’ qualcosa in grado di minare l’integrita’ del tuo principale campo di riferimento, ovvero il tuo corpo, abbia sempre costituito il leit-motive della prassi delle classi di potere che possiamo benissimo identificare con la suddivisione esiodea delle varie eta’ dell’umanita’ (“oro/dei” , “argento/ guerrieri”, “bronzo/mercanti ”, laddove quella ultima del “ferro/servi”, dovremmo ben appurare se non si sia presentata alquanto accellerata proprio in questi ultimi quattro anni con l'ultima manifestazione di immotivata e super indotta paura: la gonfiatissima farsa della fantomatica epidemia di “corona virus” .Di sicuro, al di la’ se sia il caso di individuare nella massiccia moltitudine dei “covidioti” ovvero quelli che hanno creduto alla covid-farsa, i soggetti “servi” indicati da Esiodo, la eta’ da prendere in questione e’ ovviamente quella del bronzo/mercanti che io preferisco chiamare “bottegai” in quanto artefici di quel mondo: bottega. a partire al dopo altra grande bolla di paura nel 1348, una bottega, con tutte le piccolezze sempre alquanto meschine dell’accaparramento del denaro, l’interesse verso il profitto, il mercato come enfatizzazione del commercio e l’unico valore quello di scambio. Operazione che e’ stata portata alle estreme conseguenze dalla nazione bottegaia per eccellenza l’Inghilterra del XVI secolo che individuando nell’elemento marino, ovvero quell’elemento fluido senza confini, ideale per quel commercio fondato appunto su di un unico valore, e’ riuscita ad imprimere al mondo quel riferimento obbligato(il denaro) che rafforzatosi con la rivoluzione industriale e l’avvento delle macchine nella produzione dei beni , ha finito per stravolgere a suo uso e consumo l’intero pianeta. Ecco allora che vediamo che tutto torna : la paura vien dal mare e il mare e' l'elementoi per eccellenza che i bottegai hanno scelto per enfatizzare al massimo il fluire della loro influenza e del loro potere Lo spirito anglosassone, la nazione bottegaia inaugurata dalla regina Elisabetta la figlia del re fellone Enrico VIII e di Anna Bolena, come spina dorsale del capitalismo, molto ma molto di piu’ di quel weberiano protestantesimo, che pure e’ un prodotto di marca anglosassone, ha scelto la metafora marina per far affiorare la paura nella prassi dell'accadere del mondo D'accordo era iniziata prima, e ad andare per ilm sottile neppure in Inghilterra, perche' L’eta’ dei mercanti a rigore inizia nel 1348 con la distruzione, tramite appunto la paura di malattia, del vecchio ordine medioevale fondato sulla partecipazione e la cooperazione della comunita’ sia pure in una accezione ancora viziata dai poteri di una aristocrazia che non era riuscita a mantenere quella spiritualita’ dell’Impero su cui ancora facevano leva, in pratica un Federico II di Svevia e in teoria un Dante Alighieri con la sua Divina Commedia. Un ribaltamento epocale che doveva divenire onnicomprensivo con l’avvento della macchina e il sempre maggiore rafforzamento del principio economico.Con il passaggio di testimone dallo spirito bottegaio anglosassone a quello iper capitalistico degli USA dopo la prima guerra mondiale 1914/18, ovvero a quell’”Isola piu’ grande” come aveva chiaramente individuato il filosofo geo-politico Carl Schmitt nel suo saggio “Terra e Mare” nel 1942, il mondo viene di fatto nella sua quasi interezza consegnato al principio mercantile del denaro e della sua diffusione nel commercio e nel mercato (bottega allargata) e quindi supportata dal progresso industriale e da una economia sempre piu’ virtuale , contrassegnata dai grandi gruppi finanziari e di speculazione monetaria. Tutto questo e’ stato reso possibile proprio grazie al ricorso alla “paura” e alla metafora marina che ha teso sempre piu' a farsi prassi ordinaria di vita tanto per dare un senso al presente articolo, in quanto ad ogni piccolo allarme che potrebbe minare lo strapotere del denaro e del commercio, oramai neppure piu’ reale, ma virtuale grazie appunto ai meccanismi della finanza, ecco che la paura viene tirata in ballo tramite una fantomatica malattia che proprio il diffondersi della sua semplice denominazione (ieri peste nera, o spagnola, oggi appunto Covid), grazie anche al potere coercitivo degli attuali iper sviluppati mezzi di comunicazione, ha il potere di creare dal nulla i sintomi. Un meccanismo che i padroni della bottega (finanzieri, bancari, industriali, etc) hanno ben capito e i loro garzoni (giornalisti, pseudo esperti tecnici, e cosidetti “influencer” ) sono incaricati di diffondere per seminare sempre piu’ il panico e far lievitare la paura, che statene pur certi, ci vuole pochissimo a passare dalla diceria al sintomo vero e proprio e quindi informare di tale paura una gran parte della popolazione, quella che per sua stessa costituzione non e’ abituata a usare troppo la ragione
sembra una modalità di coniugazione spazio/temporale laddove ci si muove tra futuro anteriore e calcolo infinitesimale ove limiti, derivate e integrali sono proiezioni di numeri negativi (ovvero numeri immaginari)
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