venerdì 31 ottobre 2025

ALTRO INTEGRALE NEL FASCISMO

 

Divertissement di applicare l’integrale sui cammini di Feynman ad un altro percorso per il fascismo : andiamo a percorrere. l’altro cammino  del nostro integrale sul fascismo , mettendo da subito in ombra la cialtronesca figura di Benito Mussolini e il suo giornalaccio frutto del mercimonio con Francia e Inghilterra ?  Per farlo dobbiamo partire da un’altra Marcia, quella fatta da D’Annunzio su Ronchi  nel settembre del 1919 e preludio all’epopea dell’annessione  di Fiume  con tutti i nessi e connessi ivi compresa la folgorante Carta del Carnaro (8 settembre 1920) emessa a seguito e a sugello della cosidetta Reggenza del Carnaro (proclamata da D’annunzio il 12 agosto precedente. 
proclamazione della reggenza del Carnaro 

Lo scenario che prospettava era quello di una repubblica direttoriale. Il potere esecutivo sarebbe stato affidato ad un collegio di sette Commissari ("Rettori" nella versione dannunziana), eletti dall'organo legislativo, che avrebbero dovuto rimanere in carica un anno (rappresentare la Repubblica presso gli altri Stati e dirigere il collegio esecutivo come primus inter pares sarebbe stato compito del Commissario/Rettore agli Affari Esteri). Il potere legislativo avrebbe dovuto essere condiviso da due camere, la Camera dei Rappresentanti e il Consiglio Economico (nella versione dannunziana denominate rispettivamente "Consiglio degli Ottimi" e "Consiglio dei Provvisori"). Non ci sarebbe stato tuttavia bicameralismo perfetto, in quanto ognuna di esse sarebbe stata responsabile di materie diverse; su alcune materie importanti si prevedeva tuttavia la partecipazione all'attività legislativa di entrambe le camere, per l'occasione riunite in seduta comune nell'Assemblea Nazionale (denominata anche "Arengo" nella versione dannunziana). In caso di pericolo per la Patria l'Assemblea Nazionale avrebbe potuto eleggere per un periodo di sei mesi un Comandante (figura ispirata al dictator dell'antico Stato romano). Ecco questo spirito della Marcia su Roma e della successiva  reggenza di Fiume e’ costitutivo per intendere il diverso integrale sui cammini  che si andra’ costituendo  - per soggettivare il tutto mi vado a scegliere il riferimento di prammatica della mia storia e tradizione  che sara’ come il coagulo di questo nuovo integrale: la figura di Mario Nardulli nato in Roma il 25 novembre 1888, il quale dopo la terribile guerra cui ha partecipato fin dai primi giorni nel maggio 1915 agli ultimi del novembre 1918, e’ stato appena congedato  come capitano degli alpini. In quel fine agosto si  ritrova coinvolto nelle manifestazioni organizzate 
da D’Annunzio per procedere all’annessione del
territorio di Fiume, per cui alla fine invece di tornare nella casa paterna decide di unirsi all’Impresa. Negli ultimi tempi della guerra e’ transitato dal suo corpo di appartenenza gli alpini,  ai reparti d’assalto e ha fatto parte nella battaglia del solstizio della Divisione Speciale d’assalto “A” , per poi far ritorno nel settembre 1918  negli alpini : le cosidette Fiamme Verdi,  andando a comandare una compagnia speciale aggiunta al XXIX reparto d’assalto co
mandata  da quello che diverra’ un suo grande amico il pari grado Gastone Gambara  che nella battaglia finale si guadagnera’ la promozione per merito di guerra a Maggiore risultando a 27 anni uno dei piu’ giovani ufficiali superiori dell’esercito. Lui e’ un ufficiale di complemento,  nato a Roma il 25 novembre 1888, ha la V ginnasiale e ha poi conseguito un diploma tecnico  avendo interrotto gli studi nel 1905  andando a lavorare a Salò sul Garda e ripresoli nel 1907, che ha   compiuto  30 anni pochi giorni dopo la fine della guerra , con la proposta di una medaglia d’argento al v.m. che ha inoltrato l’amico, e una precedente presa durante la Straf expedition nel luglio 1916, la croce al merito di guerra  e il fregio distintivo di due ferite di guerra con diritto al distintivo d’onore in argento di mutilato di guerra. In quel settembre si e’ lasciato convincere dall’entusiasmo del poeta  e anche dalla perplessita’ di aver combattuto una guerra sbagliata, in alleanza contro i nostri peggiori detrattori e contro invece quegli imperi terricoli di germania e d’austria che rappresentavano l’ultimo baluardo della tradizione.  Questo tipo di mentalità  con l’atroce dubbio di essere stati dalla parte sbagliata e’ comune a molti moltissimi reduci della guerra e comincia a farsi strada anche nello stesso d’Annunzio e nel corso dell’anno di fiume 1920 tendera’ a divenire generale. Ci sono contrasti sugli aiuti economici (questione di soldi come ai tempi della famosa conversione di Mussolini  dalla neutralita’ piu’ intransigente all’interventismo piu’ frenetico  che era stato alla base della fondazione del Popolo d’Italia) che giustappunto questo binomio  Mussolini e il Popolo d’Italia avrebbero sottratto ai Legionari di Fiume e una parte di legionari tra cui lui si fa interprete di una fazione di troncare ogni rapporto con i fasci di combattimento, mentre alcuni affiliati dei fasci si fanno fautori di un diretto passaggio del movimento dei fasci di combattimento al movimento legionario soprattutto per far fronte alle pressioni del Governo Giolitti per disperdere quest’ultimo. Cosa che avverra’ con il famoso natale di sangue del 1920, cui il nostro prende parte ricevendo un encomio da D’Annunzio. Il Governo Giolitti con il suggello del Gen.Caviglia  elimina il caso di frattura internazionale, ma  il movimento legionario  disperso ma non domo, si riorganizza tramite quella unione con membri insoddisfatti della gestione mussoliniana dei fasci di combattimento e ne viene fuori una nuova entita’ che fa riferimento a D’annunzio ed annovera giovani entusiasti come Dino Grandi, Italo Balbo, Costanzo Ciano, Ulisse Igliori, Host-Venturi lui e altri ex legionari ed ex facenti parti del movimento dei fasci di combattimento con la costituzione in partito che estromette di fatto Mussolini  denominandosi PARTITO NAZIONALE FASCISTA (19 gennaio 1921)  e anticipando quindi di un anno il passaggio da movimento a Partito . Emergono nomi nuovi perlopiù’ giovanissimi come Italo Balbo ex tenente degli alpini e delle fiamme verdi proprio come lui che infatti gli diventa amicissimo che aveva due medaglie d’argento e una di bronzo, Dino Grandi avvocato e sindacalista anche lui ex alpino, quindi il romano Giuseppe Bottai , la medaglia d’oro Ulisse Igliori tutta gente con 5 / 6 anni di meno di lui  e qualcuno piu’ grande come Costanzo Ciano, Preziosi. Host Venturi, tutti comunque fermamente indirizzati a fare di D’Annunzio il perno del nuovo partito. L’idea di fondo che caratterizzava questa nuova entita’ politica era la convinzione peraltro oramai apertamente sostenuta da D’Annunzio che la guerra da parte dell’Intesa era stata un grosso errore e pertanto bosognava perseguire un nuovo indirizzo contrario alla conferenza di Versailles e anzi fautore di un riavvicinamento alla Germania e alla Austria in quanto sebbene vincitrice, l’Italia al par di loro era stata trattata dagli ex alleati come Paese vinto. Anche il nostro referente  era andato sviluppando con forza tale tesi lasciando le sue peculiarità’ tecniche e invece dedicandosi a quelle intellettuali di storia, filosofia e andandosi anche ad interessare di psicoanalisi che aveva scoperto 
in quel 1921 rimanendo particolarmente
 impressionato da una traduzione del testo di Freud AL DI LA’ DEL PRINCIPIO DEL PIACERE (chi e’ che incanala la formazione di tale referente? Quale oscura e misteriosa forza lo spinge ad integrare  altri cammini, difatti pur essendo stato sempre una persona molto aperta e curiosa ora nella maturita' e' come spinto da un impulso ad apprendere e ad  interessarsi di specifici culturalmente stimolanti, difatti contemporaneamente all’impegno politico che si era acuito nel settembre del 1919  si andava appunto sviluppando in lui questa capacita’ di sintesi che facendo ritorno agli studi ginnasiali aveva ripreso quel percorso (Integrale sui cammini  soggettivo a somiglianza di quello
sociale) -  tutto il 1921 e’ impiegato nell’azione di contenere il comunismo ma nel contempo porre una alternativa al potere economico e finanziario. Ad appoggiare il movimento vengono giovani filosofi come Julius Evola che ha appena 23 anni . Lui e’ nominato dirigente del settore operativo di Roma e provincia e parimenti salgono di rilevanza Balbo, Grandi, Bottai, Igliori , Host Venturi, Elia Rossi Passavanti , perfino indomiti diciottenni come ettore Muti che volontario quindicenne aveva preso una medaglia d’argento
in guerra  tra gli arditi, inoltre cominciano ad aderire al nuovo partito gente importante, politici, militari . Lui intanto come ex reduce
e’ riuscito ad accedere all’università’ e nel dicembre 1921 si laurea in scienze psicologiche e  sociali. D’annunzio si erge come a nuovo Duce del Paese e infiamma le piazze con la sua retorica . A seguito della caduta del Governo Bonomi  nel febbraio 1922 viene deciso su consiglio di Balbo, lui, Grandi, Bottai  e l’appoggio di Generali come De Bono, Pennella  e il non intervento di Caviglia che si aggiunge a coloro che reputano la guerra a fianco dell’Intesa un errore, di indire l’insurrezione con una Marcia su Roma previo un raduno a Perugia il 27/28 febbraio  1922: cervello e braccio di questo pronunciamento e' il giovane ventiseienne Italo Balbo che rompe
 ogni indugio e riesce a far dar il governo a D'annunzio E cosi’ abbiamo con un anticipo di  8 mesi una marcia su Roma con affidamento del Governo a D’Annunzio che grato per il portamento di Italo Balbo lo nomina  vice presidente del Consiglio  e forma un governo con Costanzo Ciano, Host Venturi Preziosi, Grandi, Bottai, Suardo, Acerbo, ed anche tre generali dell'esercito De Bono,  Di Giorgio, Pennella.  Lui ha il Ministero delle comunicazioni . La finanza internazionale si spaventa immediatamente  per il programma anticapitalista anche se apprezza quello anticomunista e per cui cerca di imbonirlo , ma il nostro che si e’ preparato notevolmente in termini geo politici  promuove invece una concreta
iniziativa di aiuti ai paesi della Germania e dell’Austria  e di fiera opposizione al capitalismo,
sviluppando altresi’ una vera e propra repulsione per lo spirito bottegaio anglosassone e iniziando una campagna contro la massoneria. Così ecco che il mondo ha tutt’altro integrale e gia’ quel 1922 rappresenta un qualcosa di veramente nuovo  e inusitato:  nell'ottobre 1922 in un giro di conoscenza e supporto ai Paesi vinti a Vienna vuole conoscere Sigmund Freud e lo va a trovare nel suo studio;  torna in Italia ancora piu' entusiasta per le idee di Freud e si attiva per recare un valido aiuto all'Austria e alla germania e si fa interprete principale dell'opposizione a Francia Inghilterra e anche USA e generalmente alla finanza e al  capitale internazionale; con l'aiuto dell'Italia la germania non avra' la spaventosa inflazione  del 1923 e una forza giusta senza  che vada ricercando la revanche riuscira' a risalire la china del debito economico , con modalita' similari a quello che fara' con la Banca Centrale 10 anni dopo nell'integrale ordinario il Nazionalsocialismo di Hitler . Meccanismi che persegue insieme a Italia e Austria e rappresentano una forza altra rispetto a quella della finanza mercantiile di stampo anglosassone e a forte componente ebraico/massone. In Italia comunque le cose economicamente vanno alla grande e si pongono realmente alternative alla finanza anglosassone . Nell'aprile  1924 ci sono le elezioni che portano un 48% di maggioranza al PNF di D'Annunzio contro il 19% dei socialisti di Turati , il 14% dei fasci di combattimento di Mussolini, il 7% del partito popolare di De Gasperi , il 5% del PCI di Gramsci/Bordiga, il 2% del PLI di Malagodi : Mussolini addiviene alla risoluzione di entrare nella coalizione di governo (ha il Ministero degli Interni)  e lui e altri tre deputati  Farinacci, Giurati, Finzi entrano nel nuovo Governo D' annunzio ( 16  aprile)  che pero' di li' a meno di due mesi  il 2 giugno 1924 D'Annunzio si ritira al Vittoriale di Gardone  conservando pero' il ruolo di Presidente del PNF " a settant'anni passati"dice "non si puo' piu' fare politica attiva ma solo di consigliore "  si arriva così ad un riimpasto ove la   la Presidenza del Consiglio (9 giugno 1924) viene affidata a Costanzo Ciano : Il giorno, il 10  dopo c'è il rapimento dell'Onorevole socialista Giacomo Matteotti e lo scalpore che provoca il fatto,  rischia di compromettere la formazione del governo, ma e' in questa fase che emerge l'azione del nostro referente che come mosso da una ragione invisibile  segue le indagini di un poliziotto di valore Giuseppe Dosi che su sua iniziativa il capo della polizia Arturo Bocchini concede carta bianca  delle , questi riesce a scoprire il luogo dove il cadavere e' stato occultato (12 luglio 1924)
La riprovazione e' enorme e rischia di far cadere il governo, ma quello stesso poliziotto con indagini davvero esemplari arriva alla conclusione  (5 agosto) che il deputato socialista e' stato ucciso non per questioni politiche ma finanziarie in quanto stava indagando su degli interessi americani in particolare di david Rockfeller  su territori della Padana. MN non ha indugi e in un discorso alla camera che fa in modo che arrivi alla popolazione (11agosto) riesce a convincere Costanzo Ciano ad  incriminare  direttamente Rockfeller dell'omicidio e a  ritirareb l'Italia da qualsiasi connivenza e alleanza con Stati Uniti e Inghilterra . L'impressione e' enorme ma alla fine viene favorevolmente recepita dalla popolazione e ha il supporto di Germania e Austria  e persino del nuovo capo della Unione Sovietica  Stalin  (25 agosto) Il Governo ha allontanato Mussolini in quanto aveva cercato di sfruttare il caso Matteotti per prendere lui il potere e agli Interni nomina lui   quindi Balbo all'aeronautica per sua espressa volonta' che per il ben fatto verra' nominato nel gennaio 1926  Tenente Generale dell'Arma aerea, quindi Grandi agli esteri e Bottai al Lavoro, Gentile alla Cultura , Rocco all'Istruzione , mentre in Germania si forma un Partito Social Nazionale  sotto la guida di Lunderdoff e Hindeburg  che mette in crisi la Repubblica di Weimar e fa ritorno alla dinastia degli Hoenzollern (novembre 1925) , c'è anche una crisi dinastica in Italia in quanto il Re Vittorio emanuele III aveva provato a far cadere il Governo nel giugno 1924 sfruttando lo scandalo Matteotti e dopo la risoluzione sempre MN costituendo un gruppo di i 4 brriducibili ( lui , Balbo, Grandi, Bottai) non si fida piu' del Re Pippetta e in piu' favorisce un pronunciamento da parte del Duca d'Aosta Emanuele Filiberto (31 agosto 1924)  che porta ad una abdicazione del Re e alla nomina di lui come nuovo Re d'Italia con grande entusiasmo di tutti gli ex combattenti che sono contenti di vedere il Cte della 3^ Armata ascendere al triono (incoronazione ufficiale il 25 ottobre 1924. Hanno grande successo le manovre antisignoraggio in Germania  e emergono una serie digrandi pensatori il filosofo Martin Heidegger, lo scrittore ed ex eroe di guerra Junger, un altro grande pensatore Carl Schmitt, laddove nel novembre 1925 Junger viene nominato cancelliere con il Partito Social Nazionale. Italo Balbo nel dicembre 1925 viene nominato Capo di S,M.Generale un nuovo incarico che e' esecutivo rispetto al Ministro della Guerra che resta il gen.Di Giorgio. ecco insomma su quel finire del 1925 ricostituita quell'entita' geopolitica eminentemente terricola come va sostenendo Schmitt . L'antisignoraggio e la difesa della moneta autoctona  e' perseguita con forza anche in Italia e sempre piu' si costituisce uno spirito non bottegaio ma fondato sulla tradizione, sull'onore e sul merito come unico corrispettivo della ideologia di destra 
Si realizzò in quegli anni (1924-27)   un mutamento fondamentale della strategia economica delle nazioni Germania Austria Italia  che permise allo Stato di riprendere in mano le leve del finanziamento dello sviluppo sostituendo la sua autorità a quella del mercato. Un esempio da manuale di come una politica di sostegno alla domanda finanziata da un’espansione monetaria non convenzionale abbia permesso all’economia di conseguire la piena occupazione. La nuova moneta emessa dal Governo non produsse affatto l’inflazione prevista dalla teoria classica poiché offerta e domanda crebbero di pari passo lasciando i prezzi inalterati. Attraverso questo metodo la piaga della disoccupazione  venne risolta e il Paese comincio’ vertiginosamente a risalire la china . Un altro metodo di grande efficacia del programma comune ai tre Paesi  fu la tecnica del baratto  adottata negli scambi commerciali coi  paesi esteri, ovvero niente intermediari, nessun passaggio di denaro, ma solo scambio di materie prime, ovvero offrire agli altri quello che si aveva in gran quantita’ e ricevere quello di cui si abbisognava in sostanza il meccanismo di stimolo in ispecie nel settore manifatturiero 
funzionava davvero comne un baratto di merci tangibili senza  utilizzo di denaro e evitando al masimo grado qualsiasi forma di intermediazione finanziaria e fuoriuscita di capitali;  si puo' dire quindi che questo sistema  di scambio diretto che come abbiamo fatto cenno ricalcava l
'antico baratto delle comunita' primordiali  era una sorta di scoperta dell'acqua calda che aveva il vantaggio   di non creare alcun debito o deficit commerciale e riusciva quindi in maniera veloce ad  assicurare  benefici e prosperita'. Nel maggio 1929 ci sono nuove elezioni il PNF ottiene il 51% puo' quindi governare da solo. Lui viene incaricato dal nuovo Re Emanuele Filipberto di formare il nuovo Governo  

sabato 25 ottobre 2025

LA BUFALA DI UN SISTEMA IMMUNITARIO

eh si!  e' proprio una bufola inventata dai soliti noti  Kock Pasgteur e poi Rockfeller ovvero miliardi e miliardi e un  vero e proprio protrocollo quello di un compiacente Flexner, che doveva necessariamente  tirare in ballo questa sorta di scud una volta asserito che il terzo postulato di Kock "le malattie sono causate dai microbi" non era per nulla dimostrabile. Ancora oggi non si vuole ammettere che la teoria dell'infezione è sbagliata. Ricordiamo tutti noi che abbiamo qualche annetto in piu' quando da bambino succhiavamo e mangiavamo avidamente il ghiaccio dai cui blocchi i pezzi spaccati dall'accetta del ghiacciaiolo finivano in terra tra terra, polvere, formiche???? Ci ha mai preso qualche infezione? Mai e poi mai, anzi era proprio quel mettere mani, bocca tra lo sporco che ti preservava da qualsivoglia infezione; la verita' e' che ti eri rifornito di microbi, necessari, indispensabili per mantenere un corpo in salute.

La cricca Pasteur - Kock , poi Rockfeller, AMA, Big Pharma, e Flexner fu costretta ad inventarsi di sana pianta l'esistenza di un sistema immunitario (mai prima d'allora visto da nessuno e da nessuno considerato) per controbattere alle obiezioni di valenti scienziati i quali davanti all'affermazione di Pasteur e di Kock che sono i microbi a causare la malattia affermavano che ciò non poteva essere vero perchè anche le persone sane sono piene di microbi. Ed e' proprio per controbattere a a questa giusta obiezione, la cricca finanziata da Rockfeller si difese inventandosi l'esistenza del sistema immunitario. Fu uno dei piu' cialtroni e anche copione di varie conclusioni scientifiche del suo collega Bechamp, Pasteur che si invento' il fatto che se le persone sane non si ammalavano è perchè avevano un sistema immunitario forte, un sistema immunitario che fungeva da barriera insormontabile contro l'assalto dei microbi, mentre al contrario le persone che si ammalavano, era perchè non avevano un sistema immunitario abbastanza forte da proteggerle dall'assalto dei microbi. Diciamo che il Sistema Immunitario è una balla ed anche una truffa, così com'è una balla e una truffa la Teoria dei germi, ovvero la panzana che che siano i microbi a farci ammalare. Non esiste sistema immunitario che ti protegge dalle malattie, per il semplice fatto che le malattie non sono un male, esse originariamente erano utili all'animale - trasformando il suo corpo, i suoi organi e tessuti - per far fronte a pericoli o a situazioni eccezionali che l'individuo non sapeva come fronteggiare o risolvere. La malattia potenziando, migliorando, rendendo più efficienti organi e tessuti del tuo corpo ti permetteva di superare determinate situazioni eccezionali o di grave pericolo. In natura l'individuo ha solo il suo corpo per rispondere alle sfide dell'ambiente. La malattia - che nella prima fase, come ha ampiamente dimostrato Hamer, è sempre indolore per permetterti di affrontare al meglio la situazione eccezionale o di pericolo (mentre lotti non noti che qualcuno ti ha accoltellato) - trasformando il tuo corpo (dilatando i bronchi per avere più ossigeno, ulcerando le arterie coronarie per pompare più sangue nei muscoli, trasformando il pancreas per immettere più zuccheri nel tuo organismo, oppure nel caso del tumore allo stomaco secernendo più acido cloridrico per demolire il boccone indigesto, ecc) - la malattia ti permetteva di superare una situazione che altrimenti tu, con le forze che attingi dallo stato di normale salute, non avresti saputo come superare.
Come dice il dottor Hamer " in situazioni di eccezionale emergenza o di pericolo il corpo funziona in maniera accelerata", e cioè squilibrata, anormale. Questa è la malattia. Una risorsa che la natura mette a tua disposizione per superare lo stato di pericolo. Quando tu poi hai superato la situazione di eccezionale pericolo si entra nella secondo fase della malattia, che è sempre una fase di guarigione e di riparazione. È in questa fase che hai la febbre e che senti dolore. Febbre e dolore che ti stanno portando alla guarigione.
In sintesi: secondo il dottor Hamer l'individuo reagisce ai pericoli e agli attacchi del mondo esterno non immunizzandosi o non ammalandosi (attraverso la difesa approntata da un presunto sistema immunitario, come vorrebbe la medicina ufficiale) ma AMMALANDOSI e cioè trasformando, alterando, potenziando funzioni e cambiando dimensioni di organi e tessuti del proprio corpo . Provate a leggere qualsiasi trattato di medicina sul SISTEMA IMMUNITARIO, suggerisce il mio amico Claudio Trupiano nel suo eccezionale saggio
"Grazie Dottor Hamer " ribadito dalla sua continuazione "Grazie ancora Dottor Hamer" : con un certo piacere apprendiamo dell'esistenza di un ottimo e programmato sistema, pronto a difenderci, con vere e proprie armate di soldati, dagli intrusi che attaccano il nostro corpo. Così si legge che dal midollo partono efficienti strutture di difesa: leucociti, linfociti T, B, granulociti vari, ecc.
Ma il compiacimento e la soddisfazione di essere difesi lasciano presto il posto a uno stato di rassegnato sconforto, quando si cerca di definire un fenomeno inspiegabile per la Medicina Ufficiale: questo esercito di difesa, all'improvviso, senza una ragione plausibile, decide di diventare nemico del nostro corpo e quegli stessi soldati, preposti alla difesa, si rivoltano contro di noi. La patologia quindi viene qualificata con l'aggettivo, valido per tutte quelle similari, di MALATTIA AUTOIMMUNE. E' come se il Ministro dell'Interno(il medico) dicesse: "Non capisco perchè, senza motivo, carabinieri e poliziotti (virus e batteri) impazziscono e cominciano a sparare sui cittadini (il nostro corpo)" Infatti, a parte i generici richiami a fattori ambientali, allo stress, alla cattiva alimentazione e all'onnipresente fumo di sigarette, non si comprende il motivo di questa destabilizzazione funzionale dell'organismo.Tanto meno ha una risposta la domanda perchè succede ad alcuni e ad altri no. Risultato finale: come pazienti ci sentiamo impotenti e restiamo con lo sguardo triste, pronti ad ascoltare quanti soldati dobbiamo acquistare per aumentare le nostre difese in previsione della prossima battaglia. Nel frattempo abbiamo solo l'imbarazzo della scelta delle molteplici proposte del circo mediatico farmaceutico, che fanno a gara per farci assumere l'ultimo ritrovato che fa alzare il sistema immunitario. Se uno ha capito il senso del discorso fatto da Claudio Trupiano che ho riportato nel commento di sopra, questo qualcuno dovrebbe aver capito che senza il concetto del sistema immunitario, senza il concetto delle malattie autoimmuni inventato dalla medicina ufficiale tutto il mercato basato sui farmaci e sui vaccini di Big Pharma non avrebbe ragione di esistere, cadrebbe rovinosamente. È con la bufala del sistema immunitario debole o compromesso, del sistema immunitario che non fa più il suo dovere o che si rivolta contro di noi che Big Pharma ha potuto costruire tutto il suo mercato dei vaccini e le sue vergognose campagne vaccinali di cui abbiamo avuto i tristi esempi degli ultimi anni a proposito della colossale balla del coronavirus: infatti dopo aver elogiato l'efficienza di un presunto sistema immunitario che ci proteggerebbe dalle malattie non si manca mai di sottolineare che per le condizioni ambientali velenose in cui viviamo, per i cibi tossici che mangiamo, per la vita stressante che conduciamo e per il fatto che la maggior parte della popolazione è composta da anziani con un sistema immunitario ormai debole e compromesso e da bambini con un sistema immunitario in formazione, ci vengono a dire che tutti abbiamo un sistema immunitario ormai non funzionante, non all'altezza e che tutti avremmo bisogno di aiuti esterni per sconfiggere o proteggerci dalle malattie. tutti avremmo cioè bisogno di comprare degli anticorpi, dei soldati da schierare a difesa del nostro territorio, del nostro corpo. E con ciò il sistema del farmaco mentre sembrava che con il concetto di sistema immunitario ci volessero allontanare dalla medicina ufficiale e dalle sue pratiche in realtà ci avvicina, ci getta nelle braccia della medicina ufficiale. Infatti non bisogna mai dimenticare che la medicina ufficiale si basa, è fondata sul concetto di sistema immunitario. Cadendo questo cadrebbe tutta la sua teoria e la sua pratica, la sua medicina fasulla. Come dice il dottor Hamer, in situazioni di eccezionale pericolo o di emergenza il corpo funziona in maniera ACCELLERATA, squilibrata. Tu non vinceresti le tue sfide se il tuo corpo in fase di lotta, di combattimento funzionasse come in una normale fase di riposo: nella lotta hai bisogno di più sangue, di più ossigeno, di più zuccheri per far fronte alla situazione, per vincere o superare il pericolo. Hai bisogno che i tuoi bronchi e i tuoi polmoni si dilatino, che il cuore batta più forte e pompi più sangue, che ossa e muscoli siano più forti, più efficienti, ecc. Tutte le alterazioni e trasformazioni del tuo corpo quindi vengono in tuo soccorso per aiutarti a superare la fase di pericolo e di emergenza. Se questa fase di emergenza durasse il tempo di un normale combattimento - come avviene agli animali in natura - gli squilibri e le alterazioni del tuo corpo non avrebbero nessuna conseguenza per il tuo stato di salute. Tu non ti accorgeresti neppure delle alterazioni e delle trasformazioni del tuo corpo. La fase di ristabilimento e di ricostruzione, di ritorno alla situazione normale per ossa, muscoli, cuore, polmoni avverrebbe in un non nulla, nello spazio di un attimo e senza nessuna conseguenze per il tuo stato di salute. Durante la notte o durante lo stato di riposo avverrebbe il ritorno allo stato normale degli organi del tuo corpo impegnati nella lotta o nel conflitto recuperando le energie sprecate nella fase di lotta. Il problema sorge soltanto quando il tuo stato di lotta e di conflitto dura a lungo, in maniera permanente: in questo caso il ritorno alla normalità di organi e tessuti del tuo corpo potrebbe essere più doloroso. E questo perchè tante sono le energie che sono state sprecate nella lotta, perchè grandi sono state le trasformazioni dei tuoi organi e tessuti per far fronte alla nuova situazione createsi. Secondo quanto insegnatoci dal dottor Hamer la malattia ha due fasi.
Nella prima fase si ha - per permetterci di far fronte con successo alla situazione di pericolo o di eccezionale emergenza creatisi - l'alterazione o la trasformazione dei nostri organi e tessuti (crescita cellulare, perdita cellulare, paralisi, ecc). Questa fase è sempre indolore. Essa serve a migliorare, a potenziare o a trasformare - per permetterci di affrontare con successo la nuova situazione anormale o di pericolo nel frattempo creatisi - la struttura dei nostri organi e tessuti. La seconda fase - che avviene quando abbiamo superato il nostro conflitto esistenziale - è la fase di riparazione, di ricostruzione e di reintegro dei nostri organi e tessuti. È la fase del ritorno alla normalità. Risolto il conflitto il nostro corpo non ha più bisogno di funzionare in maniera accellerata o alterata. Gli organi e tessuti che nella prima fase si erano alterati per permetterci di risolvere il conflitto vengono riportati al loro stato di normalità. Questa seconda fase è la fase che la fasulla Medicina Ufficiale chiama malattia. Malattia che in realtà è una fase di guarigione e di reintegro, di ritorno alla normalità. Questa fase è accompagnata da dolori, da febbre, da debolezza, da infezioni, ecc. Tutti sintomi di guarigione. Ed è in questa fase che operano i microbi, non per farci ammalare ma per aiutarci a guarire (per smantellare i tumori o per aiutare a ricostruire i tessuti danneggiati o ulcerati. Quello che si deve capire - lo ripetiamo - è che il nostro organismo fa quello che gli diciamo di fare: se la realtà esterna per noi è insopportabile (non la vogliamo vedere) la retina dei nostri occhi ci rimanderà un'immagine sfocata e annebbiata della realtà (miopia). Se una persona o un fatto di vita ci sono rimasti sullo stomaco e non riusciamo a digerirli, a mandarli giu il nostro cervello ordinerà la proliferazione di un tumore nello stomaco (tumore che ha una capacità digestiva anche dieci volte superiore alle cellule normali) per farci digerire o mandare giù ciò che ci è rimasto sullo stomaco (il nostro cervello non distingue fra l'indigeriblitá di un pezzo di cibo, di una situazione di vita o di una persona). Se vogliamo sfidare o ci vogliamo opporre con successo ad una persona il nostro organismo produrrà più zuccheri (diabete) per contrastare con successo tale persona. La maggior quantità di zuccheri ci darà più forza per resistere o per opporci con successo a chi ci tormenta o ci sfida, ecc. Quindi nella malattia non c'è nessun processo degenerativo, nessun impazzimento delle nostre cellule, nessun indebolimento del nostro presunto sistema immunitario: il nostro organismo "ammalandosi" sta facendo né più e né meno ciò che gli abbiamo chiesto di fare. Secondo la truffaldina medicina ufficiale le malattie autoimmuni sarebbero patologie caratterizzate da una reazione scorretta ed abnorme del nostro presunto sistema immunitario che - non si sa per quale motivo - attaccherebbe e distruggerebbe i tessuti (ossa, muscoli, ecc) sani del nostro organismo riconoscendoli come estranei per errore. In realtà noi sappiamo - da tutta la storia dell'evoluzione - che gli animali trasformano di continuo il loro corpo per adattarlo all'ambiente in cui si trovano a vivere. Gli animali potenziano, AUMENTANO alcune parti del loro corpo oppure fanno in modo che alcune parti del loro corpo si atrofizzino, RIDUCANO le loro dimensioni fino a farle scomparire. Gli animali in natura di continuo affinano il loro corpo per rispondere con successo alle sfide dell'ambiente. Ma questa trasformazione del corpo degli animali avviene mediante quei meccanismi biologici che la fasulla medicina ufficiale chiama abnormi, AUTOIMMUNI: e cioè facendo perdita cellulare (atrofia, ulcera, necrosi) o aumento, crescita cellulare (tumori). Per adattare il corpo dell'animale all'ambiente, alle sfide per l'esistenza la natura "attacca", distrugge alcuni organi o tessuti, li atrofizza. Oppure li potenzia aumentando le loro dimensioni: quando alcuni organi o tessuti non sono più necessari per la lotta per l'esistenza la natura li atrofizza, li fa scomparire. Quando invece c'è bisogno di un organo o di un tessuto la natura li fa comparire dal nulla ovvero li potenzia, li affina (denti, artigli, corna, ecc.). Senza quelli che la truffaldina medicina chiama attacchi "AUTOIMMUNI" non ci sarebbe stata evoluzione sulla terra, non ci sarebbe stata differenziazione fra gli animali, tutto sarebbe stato eternamente identico, lo stesso. Quello che si è verificato nel corso di tutta la storia dell'evoluzione continua a ripetersi immutato quotidianamente nel corpo degli animali: essi giornalmente, di continuo hanno bisogno che il loro corpo si trasformi per rispondere al meglio alle sfide dell'ambiente. E così quando sono insoddisfatti del loro corpo, quando si SVALUTANO il loro corpo fa perdita cellulare, si atrofizza si ulcera - attacca se stesso, secondo la medicina ufficiale (presunte malattie autoimmuni) - per essere ricostruito più forte, più grande e più resistente di prima. Distruggendo o rimaneggiando alcune parti del loro corpo gli animali creano una nuova base su cui la natura crea, costruisce organi e tessuti più grandi e più forti (così come succede a qualsiasi atleta il quale con l'allenamento rompe, lesiona i suoi muscoli per vederseli ricostruire più grandi e più forti di prima nei momenti di riposo). Sono processi del tutto logici e sensati: quando l'individuo si mostra insoddisfatto del suo corpo (come un atleta durante l'allenamento) la natura lo smonta - attraverso una perdita cellulare - per ricostruirlo più grande e più forte di prima. Il nostro corpo non impazzisce, non attacca o distrugge se stesso: il nostro corpo si trasforma di continuo per adattarsi all'ambiente circostante, per rispondere al meglio alle sfide dell'ambiente. Non c'è nessun attacco autoimmune, nessun impazzimento delle nostre cellule: se un organo o un tessuto (ossa, muscoli) del nostro corpo va trasformato esso si riduce o aumenta le sue dimensioni, fa perdita cellulare o aumento cellulare, a seconda delle esigenze dell'individuo. Il nostro corpo è uno strumento vivo che risponde continuamente all'ambiente, che assume questa o quella conformazione a seconda delle convenienze dell'individuo.

sabato 11 ottobre 2025

RACCONTO STRINGATO

 

La riscossione e distribuzione della vincita fu in effetti condotta da mio padre  che  sembrava aver messo da parte le sue ostilita’ di carattere politico nei miei riguardi, e che provvide a distribuire  in un conto per mia nonna di 10 milioni e una a mio di 40 vincolati pero’  entrambi ad un convenientissimo tasso di interesse, mentre 25 milioni erano investiti tra  titoli di borsa e obbligazioni a nome congiunto Mario e Lucio e  5 milioni tenuti a disposizione a disposizione per spese e soprattutto a capitale per la casa e vedere se c’era  una qualche occasione a via Nicolo’ V . Fortuna volle che ce ne era una precisamente nella discesa intrarea che seguiva la numerazione di via Nicolo’, per intenderci dove abitava Laura e gli Spada, di tre stanze con bagno e bagnetto, cucina e balcone, che la vendevano per tre milioni e mezzo  che furono abbassati di trecento mila per il pagamento in contanti . su consiglio di Lucio la cosa fu attribuita alla riscossione di nonna Concetta di danni di Guerra, e si nascose la vincita  a Lucia per via del fatto che Enzo con la situazione trubola che aveva, avrebbe battuto cassa per avere chissa’ quale cifra: invece  su mia iniziativa fu fatto  un prestito attribuito a mia nonna  di due milioni di lire. La cifra fu ritirata integralmente  il 16  novembre ed il giorno seguente fu versato l’anticipo per il contratto definitivo con rogito che doveva effettuarsi il 25 novembre. Straboccante di felicita’ era convenuto che ad andare ad abitare nella casa che era parzialmente arredata,  andassimo io e mia nonna  (dato che come detto anche lei detestava il V.O.)  questo mentre io facevo incetta in libreria di una serie di libri che esaurivano la produzione di Freud, ma comprendevano altri autori come Jung, Adler e anche Schopenauer e Nitzsche (18/21
novembre ). Il 22 si aveva notizia della uccisione di Kennedy a Dallas cosa che mi riempiva di sincero dolore. Adoravo il Presidente americano e ne feci anche una sorta di commemorazione in un tema scritto che si impose alla attenzione della scuola venendo citato ed encomiato e inoltrato alla Direzione del Ministero della Istruzione. A seguito di tale fatto, ero anche balzato all’interesse delle leve dirigenti
 del MSI che mi avevano contattato per darmi  degli incarichi  di maggiore rilevanza nel Partito e di collaborazione con  il Secolo d’Italia, dove il tema su Kennedy era stato riportato. In particolare si era andato sempre piu’ interessando a me quel Giovanni e su sua segnalazione anche il dissidente del MSI Pino Rauti che era su posizioni molto piu’ estreme e che aveva fondato dal lontano 1956  il Gruppo Ordine Nuovo
Questi comincio’ a contattarmi anche previo degli iscritti di Ordine Nuovo piu’ grandicelli che frequentavano l’ultimo anno di liceo li’ al tasso . Il 15 dicembre 1963 io e nonna Concetta ci trasferimmo in Via Nicolo' V , un paio di giorni dopo uno diei pupilli di Rauti, Lorenzo diciottenne entro’ in forte confidenza con me,  parlandomi in termini di ideologia politica e  citandomi studiosi come Guenon, Evola, Codreanu, Drieu de la Rochelle, Celine, Mircea Eliade , facendo quindi leva sul  mio trasporto verso tematiche un po’ esoteriche per intenderci alla Mattino dei maghi. Inevitabilmente si sfioro’ anche il tema del sesso e accortosi che ero alquanto arrapato e sempre piu’ bramoso di farlo una prima volta  avvicinandosi le vacanze di natale,  il giorno 21 inizio del solstizio di inverno  mi diede l’indirizzo di una sua amica puttana molto bella che riceveva in un appartamentino in una bassa costruzione tra via Nizza e via Savoia. “Vai tranquillo non ti chiedera’ ne’ eta’, ne’ altro, e te l’assicuro e’ davvero brava e soprattutto una fica di quelle che piacciono a te Con un certo batticuore e la gola secca mi
presentai in quella bassa costruzione al numero che Lorenzo mi aveva indicato e mi venne a aprire in effetti un bel pezzo di ragazza, tipo moro, formosetta ma abbastanza slanciata e di forme perfette ; mi si presento’ come Jessica, ma poi entrando in confidenza mi rivelo’ chiamarsi Maddalena nativa di Matelica in Puglia classe 1938 ovvero dieci anni netti piu’ di me. Era a Roma da due anni,
 prima era stata a Napoli per tre dove aveva cominciato la professione proprio un paio di mesi prima della chiusura dei casini in quel tragico settembre del 1958. Io ero chiaramente in imbarazzo anche se non proprio imbranato come una foca, dato che un leggero assaggio di fica lo avevo avuto  e gli raccontai ogni cosa , sicche’ dopo un po’ eravamo entratti in gran confidenza. Debbo dire che  era stato davvero stupendo tant’è che ero venuto ben 4 volte: insistetti per lasciarle 10.ooo lire che lei non voleva confessandomi che le era piaciuto immensamente stare con un bel ragazzo come me e fargli avere la sua, indimenticabile prima volta. Uscii in preda ad una vera e propria euforia “Dio che anno era stato quel 1963  !!!!” andavo pensando risalendo per la via Nizza fino ad arrivare a Piazza Fiume  e quasi mi mettevo a ballare per la gioia  quando presi l’autobus che portava al V.O. ....e ancora non era finito, infatti alla vigilia dell'ultimo dell'anno lunedi 30 dicembre  sempre Lorenzo nel pomeriggio mi annuncio' che ero invitato ad una riunione nella casa in Corso Vittorio Emanuele , nientemeno che... di Julius Evola il filosofo di cui spesso in quegli ultimi giorni mi aveva parlato;  c'erano anche il comandante della X Mas
Junio Valerio Borghese, Pino Rauti e la nipote del Maresciallo Graziani, Amelia Graziani con il suo compagno un principe egiziano in esilio. Un'emozione equivalente a quella della settimana prima   con la puttana amica, sopratutto ero in apprensione per via della presenza del principe  Borghese medaglia d'oro, e anche intimidito dal livello culturale del filosofo Evola che per prima coasa cerco' di sondare il livello del mio americanesimo stante la passione che avevo profuso per Kennedy. Cercai di spiegarmi, tirando in ballo  manco a dirlo il mio buon vecchio Freud che a  lui comunque non faceva questa grande impressione. A rimanere abbastanza colpiti della mia, diciamo così, erudizione furono la nipote di Graziani e il suo compagno egiziano  che era un omone alto due metri che ricordava molto l'attore di Perry Mason - "accidenti fai solo il IV ginnasio, non si direbbe proprio !"  fece quest'ultimo in perfetto italiano - il punto e' che entrambi detenevano un Istituto per recupero anni scolastici in via Flaminia e giustappunto mi offrirono di iscrivermi pagando meta' retta per presentarmi direttamente agli esami di V ginnasio. Tutto eccitato di quell'incontro con tali personaggi  me ne tornai a casa ed il giorno dopo non riuscci a tenermi la cosa con mio padre che manco a dirlo si infurio' ferocemente sapendo che ero stato di gomito al comandante della X Mas e ad un filosofo che tutti consideravano la quintessenza del pensiero di estremissima destra " comunque " fece "per stasera fine anno,  ci aspettano tutti a Napoli  per la cena di fine d'anno, si parte a mezzogiorno. Ultime ore di un anno davvero straordinario,  ove mi era successo pratiicamente di tutto, laddove ovviamente nel viaggio  Roma Napoli nel sedile di dietro della Dauphine Alfa Romeo cercai di fare un po' il punto, sorprendendomi di una sensazione, che mi si era ingenerata quel giorno di marzo quando ebbi quella improvvisa alzata di febbre fino a 41 e mezzo, una sensazione anch'essa di ritorno come la presenza di mio nonno, le immagini ad esso correlate,  le letture, gli scritti di Freud, i peli della fica di Elianna e quelli di Maddalena che portavano al piu' profondo del profondo dell'essere :  un ritorno ad una modalita' di scansione rallentata tipica dell'infanzia, che mi si era interrotta giusto giusto in un ritorno da una lunga vacanza a Palermo nel 1957,
quando non mi ero sorpreso per nulla a girare il rubinetto della casa di via Nicolo' V, come prima era sempre avvenuto; ebbene le screziature del getto d'acqua prodotte dal rubinetto  che quasi mi avevano annunciato l'ingresso in una diversa dimensione , in qualche modo erano tornate indietro al rallentatore come si vedeva in qualche documentario sulle gocce d'acqua . 

RACCONTO DI EFFETTO FARFALLLA

 

4,94 di Penty Nikula 
A Roma in quella estate io e Paolo avevamo  ripreso a frequentare lo stadio della Farnesina ed anche quello dell’Acqua Acetosa dove il fratello Piero si allenava con il salto con l’asta su misure parecchio al di sopra dei 4 metri, e ci impartiva lezioni per saltare anche noi . C’era pero’ la novita’ di una scoperta negli USA di un nuovo materiale per le aste, il fiberglass che le rendeva oltre modo flessibili, aveva letteralmente subissato la vecchia asta di alluminio, facendo ottenere risultati vertiginosamente piu’ rilevanti. Il vecchio record di 4,94 del ’62 di Penty Nikula era stato letteralmente  stracciato, si erano raggiunti e ampiamente superati i 5 metri  da parte di piu’ atleti, solo che Piero con tutti quei muscoli e la sua forza straordinaria che ne avevano fatto una promessa con l’asta di alluminio, non riusciva ad adattarsi al nuovo mezzo non riuscendo  a sfruttarne le possibilita’, sicche’ era sceso di parecchio dal novero degli atleti competitivi e papabili per le Olimpiadi di Tokio. Anche io e Paolo avevamo risentito di tale novita’ e un po’ risentito verso le novita’ del progresso che ribaltavano gli eventi della vita, mi ero rivolto ad una  specialita’ che a rigore non dovrebbe risentire di invenzioni e nuove scoperte : la ginnastica artistica, quella di Alberto Braglia e del coevo Menichelli che giusto giusto era amico di Piero e che avevo conosciuto personalmente. Proprio lui mi consiglio’ di andare alla Borgo Prati che stava in via Virgilio nel quartiere Prati e

fui subito affascinato dall’atmosfera di antico che ivi si respirava – l’unico inconveniente di quello sport era che col mio metro e settantotto ero gia’ troppo alto, per cui non dovevo aspettarmi grandi risultati. In merito agli studi mio padre spingeva fortemente perche’ mi iscrivessi a ragioneria, dato che era rimasto dell’idea, suffragata dalle due bocciature consecutive in seconda media, che, come lui,  fossi un temperamento poco incline allo studio e quindi conveniva che scegliessi un corso di studi veloce che assicurasse un diploma senza bisogno di frequentare l’universita’. Decisamente non aveva colto il radicale cambiamento che aveva trasformato il mio io nel giro dell’ultimo mezzo anno. I libri di Freud,  le sempre piu’ approfondite letture storiche, (mi ero tra l’altro abbonato a Storia Illustrata), addirittura l’approccio a testi di filosofia tipo Così parlo’ Zaratustra di Nietzsche e le indicazioni del libro del mattino dei maghi, mi avevano portato ad una notevole struttura culturale in grado anche di stupire piu’ di una persona : Inteso quindi che mi sarei iscritto al ginnasio, ma intanto su quel finire di settembre arrivava una notizia da Palermo che ci informava che al ritorno dal suo viaggio per le americhe, Enzo il marito di mia nonna aveva trovato un ammanco di 100 milioni che un suo socio il ragioniere Pipitone  gli aveva carpito. “Proprio un Imbecille Enzo” aveva commentato mio padre “ neppure ad un fratello si lascia apertura in bianco di un socio al capitale della societa’ , capirai quel furfante di Pipitone con lui a fare il ganzo sulla nave, non gli e’ sembrato vero di far man bassa” La situazione per lui e Lucia  si era così fatta d’improvviso trubola, tanto che rischiava non solo la bancarotta, ma anche l’arresto, tant’è che era li’ li’ per prendere la risoluzione di espatriare in Argentina; Anche la situazione familiare di Roma era assai trubola per via dei continui litigi tra mio padre e mia madre e si andava avanti in un contesto sempre piu’ pesante e pieno di tensione. Necessario quindi stare il meno possibile a casa : la scuola che avevo insistito per  iscrivermi al piu’ prestigioso liceo ginnasio di Roma il Tasso in via Sicilia e assolutamente non ero voluto andare al Lucrezio Caro che era a poche decine di metri da casa “preferisco prendere il 3 ogni mattina e scendere a piazza Fiume, ma essere allievo del Tasso”, quindi l’iscrizione alla palestra Borgo Prati per i corsi di ginnastica  subito alle prese con parallele, anelli, sbarra e una parola magica : la “kippe”  che indicava quel passaggio dallo  stato di sospensione a quello di appoggio e che nei primi tentativi di quell’ottobre erano destinati miseramente a fallire nel miraggio futuro di un’entrata nei “tempi di kippe” coi primi giorni di scuola avevo valutato la differenza tra gruppi di sinistra  che rompevano le palle e gruppi di destra che invero mi erano
Dal Vajont all'iscrizione al MSI
sempre piu’ congeniali, sicche’ in occasione della tragedia del Vajont laddove mi presentai alla Presidenza per essere inviato nelle squadre di soccorso e non fui filato di pezzo, fui invece blandito ed esaltato dal comitato provinciale del MSI ove un certo Giovanni fece la proposta per la direzione del partito di inviare una squadra . Ovviamente fu questo il momento di iscrivermi al MSI  (11 ottobre 1963) e anche alla  organizzazione giovanile Giovane Italia ove ebbi subito il distintivo giallo di fiduciario  con l’incarico di trovare altri compagni per tale missione, che arrivo’ sul tavolo di Michelini, ma che anche quella finì in un nulla di fatto. La cosa pero’ aveva fatto effetto anche per via del fatto che il mio impegno nel reclutare adepti era stato notato da un professore comunista che aveva denunciato la cosa al Preside e così mi era stato intimato di consegnare le schede con i nomi dei reclutati, cosa che ovviamente mi rifiutai di fare rimediandovi una sospensione di 5 giorni, Fui quindi portato nella redazione del Secolo d’Italia dove il giorno dopo uscì in prima pagina un articolo con il titolo “Intemperanze di un preside matto”. A seguito di tale  fu deciso su proposta di Giovanni e avallo di Giorgio Almirante di nominarmi Dirigente  dell’associazione Giovane Italia distintivo nero . Una carriera invero napoleonica nel Partito che faceva morire d’invidia il povero Marco Fiorellino che aveva ancora il distintivo bianco. Ed allora eccomi qui studente del IV ginnasio al liceo Tasso, sempre piu’ esperto in psicoanalisi anche se ancora limitata al solo Freud , allievo della palestra di ginnastica Borgo Prati, sveglio e anche smaliziato, interessato a molteplici scibili, con interessi persino nella fisica quantistica  e con letture piuttosto  profonde anche nel campo letterario:  Il Faust di Goethe, Gordon Pym di Poe, Moby Dick di Melville, impegno oramai scelto in politica (MSI e Giovane Italia)  e quel tantino di pre-esperienza in cose di sesso. , e questo fantastico 1963 ancora in pieno corso. Nella classe di IV D  del Tasso mi ero messo in evidenza per i fatti del Vajont e poi per quell’alterco con il professore comunista e il Preside con tanto di articolo sul giornale, laddove i sinistri della scuola mi avevano gia’ schedato come pericoloso fascista, ma io non me ne davo pena , anzi agivo con sempre una certa spavalderia che poi era stata suffragata da un profitto decisamente elevato in ispecie in latino nel nuovo insegnamento del Greco e in italiano matematica e ovviamente educazione fisica dove potevo trasporre i miei progressi nella palestra di Borgo Prati. Occhieggiavo le ragazzette, ma non quelle della mia classe che erano tutte bruttine, ma in quelle delle altre sezioni e anche del liceo dove ce ne erano decisamente piu’ attraenti. Mi iscrissi qiuindi al CAI e anche al corso di roccia che andai alla palestra del Monte Morra in quel fine di ottobre, il lunedi’ successivo al cinema Palestrina
andai a vedere sul  finire del mese un film con Toto’  Il Comandante che mi colpi’ parecchio per le vicende di un colonnello che andava in pensione, e la vacuita’ delle cose della vita: Ma ecco un avvenimento che doveva cambiare anche, anzi soprattutto,  in concreto la vita : il 2 novembre, giorno dei morti   tornando dal cimitero dove ero andato sempre in compagnia con mia nonna Concetta che era la persona con la quale mi trovavo meglio,  dato che con mio padre da quando avevo scoperto che mi ero iscritto al MSI quasi non mi parlava piu’ e con mia madre non avevo mai avuto questo gran dialogo, si decise di giocarci 6 mila lire al lotto, tre sue e tre mie che erano quelle che mi restavano di un regalo di 10 mila lire  di zia Olga; le puntai  su una terno secco su tutte le ruote, mentre mia nonna aveva utilizzato le sue   tremila sempre su un terno  su tutte ma che comprendeva l’ ambo. Mentre stavo facendo la puntata, sentii come una vocina in dialetto napoletano che sul refrain di “ohi vita,  ohi vita mia, cioe’ “O surdato ‘nnammmurato”  mi faceva “aggiungi un quarto numero e mettilo qui a Napoli” Come preso da un irresistibile impulso mi frugai nelle tasche e constai che potevo raggranellare a monete una da cinquecento, quattro da cento e due da cinquanta, altre 1000 lire : fu un attimo ai tre numeri 13 , 88 e 80  ci aggiunsi il 4 e feci al botteghino  “quaterna secca su napoli”   “Mario abbiamo vinto, abbiamo vinto!” urlava festante in quell’ora di pranzo,  che era andata apposta fino dal giornalaio mia nonna Concetta sventolando la pagina del Messaggero, difatti che sia lei che io avevamo preso il terno, ma lei non aveva captato che io avevo aggiunto quella giocata altre mille lire della quaterna secca su Napoli e a Napoli la estrazione totale riportava “13, 80, 4, 75 , 88”….ovvero acchiappo di una quaterna secca ovvero una vincita di 80 milioni 
Ottanta dico ottanta milioni che facevano divenire le vincite del terno delle vere bazzecole , con ottanta milioni si poteva fare non dico tutto, ma di certo per quel che concerneva i miei desideri, be’…., praticamente tutto. In primis e in questo condividevo appieno i sentimenti di mi nonna, andare via dall’odiosa casa del villaggio Olimpico e fare ritorno a via Nicolo’ Gran fervore in casa  quella domenica  3 novembre 1963, con mio padre che subito parlava di investire parte in azioni, parte in obbligazioni e non so cosa altra diavoleria, ma io fui subito perentorio : INNANZI TUTTO :  SI COMPRA LA CASA A VIA NICOLO’ V  

venerdì 10 ottobre 2025

RACCONTO DI FUTURO ANTERIORE

Cominciano gli esami e io mi ritrovo  per via delle mie recenti conoscenze psicoanalitiche in grande vantaggio mostrando un vero e proprio talento per far capitare il discorso anche su temi diversi al punto dove voglio io e dove posso far sfoggio delle mie, chiamiamole così, competenze. Cosi’ mi sono trovato a parlare dell’orda paterna e del sogno di Leonardo e i professori sono rimasti belli che spiazzati. Tra gli scritti e gli orali ero riuscito a far tornare Elianna  a “ripassare” e non mi ero limitato a baciarla, ma nel farlo avevo fatto scendere le mani sulle cosce arrivando alle mutandine  e solo allora lei mi aveva fermato, ma non era stata un fermata  capolinea, perche era bastato cambiare la marcia, o meglio riprenderla con maggiore  intensita’, diciamo un po’ una doppia debraiata, perche quel solido limite di stoffa venisse ampiamente superato.  Era
proprio li’ a Palermo che Garibaldi urlava , “nino dov’e’ Pilo, voglio o’ pilo!” e al “pilo” non al patriota che era caduto ucciso, ma a o’pilo vero quello  che stava lì tra le cosce della fanciulla inebriandomi i sensi ancor piu’ di quello che stava in un’altra attaccatura del corpo , le ascelle  e che aveva avuto modo di assaporare poco prima, dato che il caldo aveva fatto si che lei alzasse il braccio e ne mostrasse  il sudore che imperlava i peli ;  c’era stato di piu’ del giorno del suo compleanno, ma anche se il limite delle mitandine era stato oltrepassato per  arrivare al tocco dei peli pubici, di piu’ non era riuscito ad andare , probabilmente cio’ era stato dovuto anche alla reciproca inesperienza e al terrore di lei di fare qualcosa di irreparabile . una terza volta proprio alla vigilia degli orali per entrambi , replicai di sana pianta quello che avevo fatto le due precedenti volte , ma lei questa volta resa anche piu’ sicura dal fatto che essendo mercoledi’ mia nonna alle cinque era andata dal parrucchiere e quindi eravamo soli in casa, si lascio’ spogliare tutta nuda  e quindi altrettanto feci io, con tutto quello che ne segui' che pero' non arrivo' all'atto completo, anzi per la verita' non arrivo' neppure a indentrarsi oltre il famoso limite dei morbidi peli. Alla grande l’esame orale sia nelle materie classiche, merito  delle citazioni da libri di Freud, sia  in quelle scientifiche  per un mio accenno al calcolo infinitesimale di cui avevo letto, pensa un po’ sul
Readers Digest che comperava sempre Enzo il 2° marito di mia nonna, dove si faceva il punto  sulle diverse concezioni di Leibniz e Newton e anche  ai numeri immaginari  di cui quello stesso articolo parlava,  come proiezioni dei negativi, che aveva catturato il mio interesse. Considerando il fatto che ero privatista e che portavo due anni , la media del sette e mezzo con una eclatante 9 in storia e 8 in matematica , poteva considerarsi un piu’ che lusinghiero successo . Ora finalmente sarei potuto tornare a Roma anche se avrei dovuto aspettare qualche giorno,  che il 1 luglio Enzo aveva la partenza da Napoli  in un mercantile come Commissario di bordo, incarico che gli aveva procurato zio Bino marito della sorella di Lucia, Anna che era un importante politico, assessore della Regione Sicilia.  Nei pochi giorni a disposizione mi adoperai freneticamente  per rivedere Elianna, che era anche lei stata promossa ma con tutti sei, ma purtoppo non essendoci piu’ niente da ripassare , cadeva ogni speranza di farla salire su da me. Cercai quindi di godermi un po’ i bagni a Mondello e magari occhieggiare altre ragazze  tipo Vittoria Natoli, o Marcella Cosentino  che erano conoscenze degli amici Vittorio Gagliardi e Mario Fecarotta, senza pero’ concludere granche’. Postale Campania Felix per Napoli, quindi partenza di Enzo e vai rieccoci a Roma da Paolo  e Marco che cerca di convincerci a iscriverci al MSI. Le mie idee erano senza dubbia destrorse, amavo il passato e quindi la monarchia, mentre sul fascismo non avevo molte simpatie , soprattutto non avevo simpatie per Mussolini che mi sembrava un voltagabbana e decisamente un personaggio tracotante e presuntuoso. Pero’ avevo simpatie per Italo Balbo che era stato commilitone  di nonno Mario negli alpini e anche nelle  fiamme verdi dei reparti d’assalto alpini . Tornato a Roma continuavo a dedicarmi alle letture  di Freud
ma anche di testi storici e persino  esoterici come “il mattino dei maghi” dei francesi Pauwless e Bergier che va annoverato come un altro di quei libri costitutivi della mia personalita’. Da tale saggio cominciai a interessarmi di fisica quantistica  come modalita’ pero’ filosofica dell’essere . Volli andare a vedere John Kennedy che era in visita in Italia e lo incrociai in via di Porta Fabbrica  mentre la sua macchina stava imboccando l’entrata al Vaticano e per poco non mi investi’, al che mentre con un balzo all’indietro evitai la vettura,  vidi chiaramente la manina di Kennedy che mi salutava,  al quale risposi entusiasta . La simpatia per  Kennedy era l’unica cosa che mi accomunava a mio padre Lucio che si definiva socialista di Nenni, ma anche molto simpatizzante per il PCI di Togliatti, partito e persona cui andavano atavicamente tutta la mia piu’ fiera avversione. Ancora non erano scaturite le feroci litigate , ma gia’ era chiaro a quale fazione politica andassero le mie preferenze : ero

anti egualitario, per nulla democratico , fissato per la storia , per la tradizione, odiatore del progresso e del tecnicismo ad esso connesso, nazionalista anche se ancora molto fumosamente , ma malgrado tutto Marco proprio non ci riusciva a farmi aderire al MSI. In quella estate che passai a Roma, con una piccola pausa per andare a Napoli al matrimonio della cugina Alba, continuai a leggere che era piu’ simile ad uno studiare e anche con  molto impegno, che ad una lettura di evasione , e arrivai al fatidico AL di la’ del principio del piacere ovviamente dell’oramai strabattuto Freud che letteralmente mi sconvolse ancor piu’ della Gradiva e della teoria dell’Orda Paterna di Totem e tabu’ : una pulsione di morte sottesa a tutta la materia vivente come coazione a ripetere di un ritorno donde siamo venuti - roba da capogiro e da
 perderla del tutto la testa, qui con Freud, con questo libro che avevo trovato da Maraldi subito dopo ferragosto del 1963, raggiungevo proprio l’apice della mia formazione, quella che sarebbe rimasta costitutiva di tutta la mia esistenza affiancandosi alle esperienze che dal marzo avevo cominciato a sperimentare sulla pelle. C’era di che pensare e di farsi convinti che quel 1963 si configurasse come l’anno piu’ pregnante non solo di tutta la vita fino allora, superando di gran lunga il 1959, ma anche di tutta quella che sarebbe dovuta venire , davvero un anno di FUTURO ANTERIORE, e che ancora aveva un bel po' di tempo prima di concludersi, con chissa' quali altre vicende  da annoverare al racconto .

mercoledì 8 ottobre 2025

RACCONTO DI COLLASSO D'ONDA

be’ si mi debbo riportare a quel marzo del 1963, in quel di Palermo dove il pomeriggio ero solito andare al cineme per godermi uno dei miei adorati film dell’orrore con Vincent Price attore che mi coinvolgeva in una maniera  parallela a tutto il gran parlare di mia nonna Lucia su mio nonno Mario  classe 1888 colonnello degli alpini di cui dall’ottobre precedente,  e cioe’ da quando mi ero trasferito a Palermo per fare il salto e conseguire la licenza media,  mi rimpinzava la mente di suggestioni, atmosfere, ricordi, episodi e quant’altro . Vincent Price  infatti somigliava molto a mio nonno che con quel suo aspetto imponente , i baffi e una certa espressione trasognata che potevo cogliere dalle poche foto che mi rimanevano di lui o forse chissa’ da quella comunanza tutta permeata di inconscio cui erano legati i miei primissimi ricordi . Cinematograficanmente parlando i film della Hammer del regista Corman,  giustappunto con interprete quasi fisso Vincent Price,  avevano avuto una sorta di precedente e parallelo, anzi
probabilmente superiore, interesse nel film di Stanley Kubrick Lolita  per via della sua protagonista Sue Lyon che pur non essendo canonicamente il mio tipo di fascinazione femminile, così biondina un po’ slavatella, chissa’ per quale motivo, senza dubbio legato alla modalita’ di talento particolare di come l’aveva presentata il suo autore, si era andata dall’ottobre del 1962 a  fissare nel mio immaginario erotico femminile in maniera dirompente; non solo ero andato a vedere e rivedere il film numerose volte , ma avevo comperato il libro di Vladimir Nabokov da cui era stata tratta la trama, leggendolo da cima a fondo  e mi ero andato affascinando ad ogni passo  cercando poi il raccordo alle scene del film : James Mason- Humbert Humbert che metteva lo smalto sui piedi di Sue Lyon  l’apparire di lei nel giardino con la musichetta di Lolita ya ya, il perfido Peter Sellers-Quilty  e caricando il tutto con la musichetta di Lolita ya ya di cui  ovviamente avevo subito acquistato il 45 giri. Così ci eravamo affacciati al 1963 e quindi all’entrata nei 15 anni, con una pausa per le vacanze natalizie  passata a Napoli e poi a Roma rivedendo il mio caro amico Paolo Letizia. Diciamo che l’onda procede tranquilla , un po’ l’onda di D’Annunzio che sciaborda, ma ancora non arriva al collasso ed io continuavo così questa vita un po’ noiosetta  vivacizzata solo dal vissuto nei film , Corman, Lolita, ma anche alcune pieces che mi avevano davvero entusiasmato Il Sorpasso con Gassman e Trintignat , Agente 007 licenza di uccidere e poi le canzoni: oltre Lolita ya ya, anciora il Tous les garcons et le filles di Francoise Hardy,  Speedy Gonzales cantata da Pat Boone ma anche nella versione di Peppino di Capri, il Re dei pagliacci di Neil Sedaka, Alla mia eta’ e Come te non c’è nessuno di Rita Pavone  a ridosso di oramai quello che doveva accadermi nel marzo 1963 mentre guardavo il film I racconti del terrore  in particolare l’episodio del barile di Ammontillado  con Vincent Price e Peter Lorre , al cinema teatro Politeama dove cominciai a sentirmi male; male forte all’uscita dal cinema mentre cominciava ad imbrunire,  superata la piazza mi avvio per la via  Liberta’ lungo il basso muretto con la cancellata ed il malore si fa spasmodico, non riesco neppure piu’ a camminare, debbo sedermi sul muretto e tenermi sulle sbarre di ferro per non cadere “come faro’ ad arrivare a casa , se financo il raggiungere la fine del marciapiede mi sembra una impresa impossibile. Non so quanto tempo passo’, di certo la sera si era fatta ormai buia con il cielo color inchiostro, e tutto lo scenario era ravvivato dalle strisce dei fari delle automobili nelle due direzioni bianche e rosse  e dalle insegne dei negozi accese.  Come feci non so,  ma alla fine arrivai in vista del portone  che era chiuso, quindi eravamo oltre le otto, quasi certamente le nove, tant’è che appena riuscii ad arrivare al terzo piano e suonare il campanello , mia nonna gia’ stava strillandomi contro quando si accorse del mio stato .  “Cristo quarantuno e mezzo di febbre “ Cosa diamine puo’ essere?” Chiama subito il dr.Zappulla ! “Amico di famiglia sebbene la ora tarda il dottor Zappulla si presento’ di li’ ad una mezzoretta ma io quasi non lo avvertii perche mi ero addormentato e riuscivo solo a produrre gemini . La diagnosi che arrivo’ solo nella mattinata seguente dopo che lui mi aveva prelevato un campione di sangue  fu davvero curiosa : Parotite, ovvero orecchioni, si proprio quelli che aveva il mio vecchio amico Nino prima ancora che divenne tale e cioe’ prima del 1953, quando girava con un panno avvolto a nodo sopra la testa …. “e come diavolo li hai presi gli orecchioni “ mi fece mia nonna  “che poi mi pare siano una malattia di bambini non di giovanotti come te ?” A scuola non era possibile perche essendo un istituto privato per riparazione anni scolastici , si era solo in 5 me compreso, altri due maschi e due femmine tutti , che ci presentavamo per la licenza media e nessuno di loro aveva minimamente a che fare con una malattia simile . Be’ certo all’epoca non solo non conoscevo Hamer e le sue 5 leggi biologiche di correlazione tra mente e corpo  o Groddeck e la psicosomatica che correlava i sintomi corporei al vissuto , ma ero del tutto ignaro di qualsiasi rudimento di medicina, pero’ c’era stato un precedente nell’ottobre del 1959 in cui  avevo avuto dei sintomi spaventosi tutti di immaginazione, niente di reale, che mi avevano pero’  terrorizzato di avere la tubercolosi Donde era venuta quella misteriosa affezione  che senza neppure la presenza di malattia conclamata mi aveva fatto dimagrire in una maniera impressionante, mi impediva di mangiare, letteralmente mi irretiva la stessa vita facendomi svegliare nella paura che di certo non sarei arrivato alla sera . Passai mesi di inferno, tutti immersi in questa paura della malattia che allento’ la sua presa solo con l’arrivo dell’estate e in particolare nel corso di una vacanza in Svizzera , dove nella cittadina di Interlaken incontrai un vecchio professore svizzero coltissimo e ossequiato dal personale dell’albergo, che oltre a Parlarmi dell’origine di Frankestein  proprio li’ in Svizzera vicino Ginevra nella Villa Diodati , mi disse alcune frasi che di getto innescarono una veloce guarigione cosi’ come era stata veloce la affezione, immaginaria  o reale che fosse. Del tutto inconsciamente mi venne di stabilire una sorta  di nesso tra quella fantasia e la presente sintomatologia che pero’ questa volta aveva una nosografia precisa : orecchioni con tanto di gonfiore prima da una parte e poi dall’altra della mascella che mi conferiva un aspetto davvero da film dell’orrore . Non era una nozione precisa, ma anzi lasciava ampio margine alla fantasia, al mistero e anche a quell’orrorifico di cui ero sempre piu’ interessato. Le componenti restavano sempre oscure, che cosa poteva essere successo in quel recente paeriodo si da indurre delle reazioni così appariscenti. Lo vedi non avevo nessuna nozione di medicina, non parliamo di psicosomatica  o di qualsiasi illazione sull’interrelazione tra mente e corpo, pero’ avvertivo,  così come sensazione che c’era qualcosa di misterioso , di inquietante  sotteso allo stato di affezione, che qualche giorno dopo si incanalo’ in maniera dirompente anzi direi travolgente sulla  figura di mio nonno innescata
da un fascicolo a puntate, sul settimanale Oggi, della Storia degli alpini, scritta dal giornalista Silvio Bertoldi  di cui mia nonna ci mise per così dire il carico da dieci, chiedendomi “Bertoldi come?” “Silvio perche?” feci di rimando “perche’” rispose prontamente “potrebbe essere parente di un commilitone  nell’altra guerra di tuo nonno,  Eugenio Bertoldi che abitava a Napoli e credo ancora ci abiti, dato che aveva uno studio di avvocato” Davvero? “ risposi interessatissimo “ si lo incontrammo al raduno degli alpini che quell’anno, mi pare il ’32  si tenne a Napoli e ci frequentammo per parecchio tempo, la figlia aveva l’eta’ di Rita (sorella minore di nonna Lucia, cl.1923) e diventarono amiche  avevano fatto la guerra insieme nello stesso battaglione e anzi raccontava sempre che tuo nonno lo salvo’  che era rimasto sospeso in un costolone di roccia mentre sotto stavano passando gli austriaci, tirandolo su di forza  con un unico  movimento del braccio, capirai Mario aveva una forza incredibile, faceva l’estensore con 5 molle, era un vecchio canottiere e anche un campione di ginnastica . La febbre era scesa precipitosamente così come improvvisamente era apparsa,  ma non erano cessati gli effetti soprattutto estetici della malattia , e non era cessata la fascinazione verso la figura di mio nonno così come si evinceva dai ricordi di nonna Lucia, che anzi complici quei fascicoli degli alpini ( ero riuscito a far recuperare dal giornalaio che conoscevo bene  i due numeri precedenti del settimanale  Oggi contenenti i primi due , mentre  il quarto e ultimo usciva  mi pare il giovedi successivo all’inizio della malattia ) si era accentuata in maniera parossistica indirizzando tutto il mio interesse verso qualsiasi aspetto della sua vita. Mi era successa qualcosa di simile, ma con molta meno veemenza , nel 1959 con Elvis Presley , grosso modo nello stesso periodo in cui si era presentata quella fissazione con la tubercolosi , il che rendeva il tutto piuttosto trubolo, anche per un ragazzino di neppure 15 anni, che pero’ si sentiva in qualche modo come coinvolto in qualche cosa di ….be’ proprio misterioso no, ma insomma di un tantino inquietante, si. “Come mai mi succedono queste cose?” si questo, ricordo bene, me lo andavo chiedendo mentre misuravo il gonfiore  che si era spostato all’altra mascella . Nella forzata permanenza a casa  di questi trubolissimi orecchioni e’ ovvio che i racconti di mia nonna su mio nonno si andavano facendo  sempre piu’ approfonditi: i raduni del Corpo cui non mancava
 mai, oltre a Bertoldi altri commilitoni come lo scrittore Paolo Monelli, il Generale Gastone Gambara che avrebbe ritrovato a Lubiana nel ’43, l’alpino Antonio Valsecchi  che forse era l’unica persona al mondo che da  vivente si era visto dedicare un monumento per aver lanciato un masso ai nemici, durante la guerra di Libia nel 1912, quindi   il richiamo al battaglione Saluzzo  dove c’era stata anche lei Lucia tra bagne caude e Barbera, le lettere dall’Etiopia dove era con la Pusteria con il grado di 1° capitano, poi la Libia da Maggiore e il comando dei Presidi avanzati di Giado e Gadames, li’ erano andate anche lei Lucia e mio padre Lucio  bambino  , l’incontro con l’antico commilitone Italo Balbo divenuto Governatore nonche’ Maresciallo dell’Aria, la Sahariana, gli stivaloni gialli, la mantelle e poi metti a tutto questo l’appropriata Colonna Sonora :  canzoni , canzoni e ancora canzoni  dal Capitan de la compagnia a Ti ricordi la sera dei baci, Di qua’ di la’ del ponte, Dove sei stato mio bell’alpino, canzoni cheUn cambiamento di personalita’ così profondo  non aveva alcun riscontro ne’ eguale , pero’ a ben vedere non era tanto un cambiamento cioe’ un nuovo stato, quanto il ritorno ad un precedente stato che non ricordavo con la coscienza, ma che sembrava iscritto in un qualcosa di molto ma molto piu’ profondo e che si manifestava con sensazioni, anzi vere e proprie emozioni estatiche..., un qualcosa che le parole non potevano descrivere. Così mi ero rimesso in piedi e sgonfiatasi anche l’altra parte del volto, ero anche timidamente uscito per la citta’. Prima destinazione la libreria  Ciuni in via Maqueda e quelle piccoline in locali angusti  su per il Cassaro verso la Cattedrale, per cercare libri e notizie sugli argomenti che ruotavano attorno ai tempi del mio fortissimo referente : la Grande Guerra, l’era Umbertina, il ricordo del Cuore,
le uniformi militari, ed anche la grande stagione della   canzone napoletana, il Cafe’ Chantant, il tutto per differita,  attraverso una attribuzione familiar nominalistica. Si sa pero’ cercando cercando si incontrano anche cose che magari non erano previste e che magari scuotono il sistema della personalita’ solo apparentemente unilaterale,  così ecco una vecchia edizione de Il Piacere di D’annunzio che mescola le cose, mette quell’attrazione che si era  provata per la Lolita piu’ di Kubrick che di Nabokov , e l’appiccica al pieno del periodo da te referenziato  :
1889 appena un anno dopo la nascita di nonno Mario, di poi la canzone “O surdato ‘nnammurato ” che Lucia aveva assicurato essere la canzone preferita  di nonno Mario . Come vedi si abbisognava sempre di dare una colonna sonora alle emozioni. Ci si rimette fisicamente e si prende in esame anche quella forza,  ricorrente nei racconti di nonna Lucia, ma piu’ di due molle nell’estensore non si tendono, e intanto sempre piu’ serpeggia quella attrazione verso il femminile che si misura in concreto nell’invito ad una festa da ballo assieme a Vittorio Gagliardi   dove ci sono picciottedde belle fresche e profumate, e  dove la bruttina Rita Pavone canta Alla mia eta’  che appena fuori si corre a comperare il 45 giri . Un ritorno a roma per Pasqua dove si rendono partecipi gli amici Paolo Letizia e Marco Fiorellino di quel nuovo stato  che ha nel secondo un correlato nell’adesione al Movimento Sociale in quanto c’è stata in lui una adesione appassionata al fascismo di Mussolini, propiziata da un vicino di casa  che conosce bene anche lui il signor Tedeschi ragazzo del ’99 che aveva fatto la
Grande Guerra  e anche la Marcia su Roma,  dove aveva la tenda vicina a quella del Comandante Costanza Ciano medaglia d’oro. Incetta di foto di nonno Mario anche accaparrate nella visita in casa di zia Olga a via Novara da cui si traggono altre notizie, foto subito fatte riprodurre da Luxardo   con negativo su lastra, in primis quella da Sergente sul cucuzzolo della montagna targata 1915  che aveva accompagnato tutta la sua infanzia e poi quella a ritratto con il cappello con la penna bianca  ed anche una carpita a zia Olga con l’uniforme di Sottotenenete ottobre 1915 e il 5 del reggimento ben netto sull’aquila argentea. Dallo stracciarolo biondo di cui aveva parlato Lucia per cercare di recuperare il cappello che era
stato venduto assieme a tanti altri cimeli alla morte  e poi in visita alla tomba al Verano dove erano cadute la lettera M e la cifra dell’uno, sicche’ si poteva leggere solo “.ario  .888” La realta’ e’ sempre diversa, molto piu’ deficitario della fantasia . Ritorno a palermo e impegno per la stretta finale dell’esame di licenza assolutamente indispensabile se si vogliono continuare gli studi e a questo punto lo desidero spasmodicamente per diventare anche io ufficiale degli alpini , un po’ come la foto quasi preparatoria che faccio a Villa Glory cercando di scimmiottare quella del 15. A Maggio a Palermo e’ gia’ estate e lo si vede anche dall’abbigliamento delle ragazze che incede a sandali senza calze, magliette leggere, gonne appena un tantino piu’ corte del solito ;  a Mondello c’è chi fa i bagni e io non me la mando  a dire… e a proposito anche nel fisico il cambiamento e’ notevole e fortemente lusinghiero, mi ritrovo misurandomi dietro la porta ben 5 centimetri piu’ alto, dall’1,73 del  marzo,  all’1,78 di quei primi di maggio e in piu’ fisico asciuttissimo , vita sottile e il peso di 65 chili, per una visione d’assieme decisamente  accattivante: niente piu’ faccia tonda, niente fianchetti debordanti, gambe affusolate, detta papale papale e in dialetto palermitano:  "un picciotto troppo toco". Solita incetta di libri, perlopiu’ a carattere storico, con una forte crescita culturale, ma come detto cercando qua e la’ capita spesso di imbattersi in qualcosa di diverso , una strada che non era ancora stata battuta. Si ritrova un pomeriggio alle prese con dei libri che aveva comperato a Napoli  nelle librerie di Port’Alba e tra questi ce ne era uno che non ricordava il perche’ della scelta,
riportava il titolo “ Delirio e sogni nella Gradiva di W. Jensen” e sopra il nome dell’autore  che curiosamente era spezzato “Sigm.” cui faceva seguito il cognome Freud  “forse ho pensato che questo sigm. possa essere Sigmund e allora potrebbe essere il famoso Sigmund Freud…”  mi dissi , che ovviamente non avevo mai letto, ma conoscevo solo di nome :  un medico che aveva scoperto qualcosa di molto grosso a livello mentale, ma di piu’ non avrei saputo dire. Non so come non so perchè, mi misi a leggere questo volumetto stampato su carta grezza e con la dicitura Casa Editrice V.Edilson-Napoli, che saranno state le quattro del pomeriggio e alle otto ora di cena ancora non riuscivo a staccarmi dalle sue pagine ...  “e’ in tavola, vieni” gridava Lucia “ un secondo, appena un secondo” ribattei cercando di ultimare quella lettura che letteralmente mi andava ammaliando. Il famoso Sigmund Freud che avevo sempre pensato essere un autore per addetti ai lavori, difficilissimo da capire,  aveva spiegato con una assoluta naturalezza e grande semplicita’ la fascinazione per i piedi femminili nella fattispecie ascritta ad una statua antica in un movimento particolare del camminare, cosa che avevo provato in molteplici occasioni : di realta’ come nel piede e  le stringhe  dei sandali alla schiava della bellissima Laura a via Nicolo’ o nella molto piu’ grande e fascinosa  Letizia su nella sua casa in via Sebastiano Veniero , dove le medesime stringhe se le era avvinte al piede e al polpaccio,  sopra la mia  coscia  facendomi  letteralmente uscire di testa, malgrado i miei  9 anni ;  o anche nel virtuale cinematografico di cui le recenti scene di Sue Lyon in Lolita che ho accennato. Ulteriore Sensazione di svolta se non epocale, certamente personale, mai un libro mi aveva fatto compenetrare in tal modo e questo Sigmund Freud era davvero una qualcosa di straordinario per come aveva descritto quella mia  antica, direi quasi archetipa  fascinazione , tant’è che l’indomani andai alla ricerca di qualche altro suo  libro  e c’è da dire la fortuna aiuta non solo gli audaci, ma anche chi cerca perche’ giusto giusto mi imbattei in un altro saggio che rappresentava un’altra faccia del mio cammino conoscitivo davvero costitutiva :
TOTEM E TABU’, dove  prendeva di petto il peccato originale, quello per cui fui allontanato dai corsi di catechismo  per la prima comunione nientemeno nel lontano 1956 subito dopo la famosa nevicata,  e lo spiegava  con la solita maestria e semplicita’  dissolvendo in pochi minuti uno dei miei piu’ grandi arcani di conoscenza : Il peccato originale come uccisione del padre a mo' dei gruppi di animali per sostituire l'elemento dominante  . “Minchia se me lo leggo questo Sigmund Freud, mi sa che arrivo a capire tutto di me stesso anche della tubercolosi e degli orecchioni !” e così eccomi in quel maggio e giugno oramai ad un pugno di giorni dagli esami che andavo a sostenere alla scuola Giovanni Verga in via Maqueda  alle prese oltre che con le materie scolastiche anche con il rileggere Totem e Tabu’ quindi Il sogno d’infanzia di Leonardo, il motto di spirito e la psicopatologia della vita quotidiana  e approcciare l’interpretazione dei sogni che invero trovavo pesantuccio e poco abbordabile.  Nove Giugno compleanno dei 15 anni,  ero riuscito ad invitare per dei ripassi,  la compagna di studi Elianna, magrolina, un anno in meno di me che gia’ in classe lì nell’istituto che era in fondo alla via Liberta’ quasi alla Statua,  le mettevo sempre il braccio sulla spalla e mai lei lo aveva tolto. Mi aveva portato un regalino e poi ci eravamo messi a ripassare matematica e
scienze, di li’ a poco il braccio era tornato sopra la sua spalla ma questa volta le prospettive erano che  che sarebbero potute essere altro …mi ero andato allenando a baciare facendolo sulla mia mano perche’ avevo paura che potessi sbagliare dato che non l’avevo mai fatto e così  quando le nostre labbra arrivarono maledette vicine, proprio questione di millimetri, non ebbi esitazione e lo feci…be’ guarda non voglio dire, ma azzarderei ….con una certa maestria! La venne a prendere la madre verso le sette  e io ero pazzo di gioia perche avevo baciato,  e con tanto di lingua,  una ragazzetta. C’era un modo migliore di festeggiare i 15 anni?????    Lucia  cantava ricordandone ogni strofa come quelle   napoletane  e io imparavo  velocemente .

IL CAPOVOLGIMENTO DEL FUTURO ANTERIORE

il Wall Street Journal ha riportato un rapporto del governo Usa dove si afferma che "GLI STATI UNITI STANNO CAPOVOLGENDO LA STORIA, ...